Uefa: fuori dalla Champions i giocatori con più padroni

Uefa: fuori dalla Champions i giocatori con più padroni

Il segretario generale Infantino contro la proprietà da parte di terze parti dei diritti di un calciatore: "È una minaccia crescente, siamo pronti ad intervenire". La pratica è proibita in Premier League - dopo il caso Tevez - e in Francia, ma è permessa dal mercato calciatori di Serie A, Bundesliga e Liga

La Uefa valuterà se proibire la partecipazione alla Champions League e all'Europa League dei giocatori che hanno come proprietari terze parti, e non esclusivamente le società di appartenza. È il monito lanciato dal segretario generale dell'Uefa, Gianni Infantino: "Questo tipo di proprietà dei giocatori (da parte di società o agenti ndr) è una minaccia crescente. Monitoreremo questo problema, perché non si può andare avanti così". Queste le frasi riportate dal quotidiano inglese The Guardian.

La situazione — La pratica è concessa dal mercato calciatori in Italia, Spagna, Germania e Portogallo, mentre è vietata in Premier League e Ligue1, dunque in Inghilterra e Francia, le cui federazioni si sono già lamentate, denunciando la mutliproprietà come una modalità con cui ai club è permesso di aggirare le norme sul fair play finanziario. Ricordiamo che tutte le società iscritte all'Uefa, almeno in teoria, entro il 2018 sono obbligate a raggiungere il pareggio dei conti. In particolare la Premier League è contraria alla proprietà dei diritti sul calciatore detenuta da terzi perché: "Minaccia l'integrità della competizione e condiziona i trasferimenti con pressioni esterne". L'alt ufficiale, nel campionato inglese, è arrivato nel 2007, in seguito alle controversie nate per il trasferimento di Carlos Tevez e Javier Mascherano dal Corinthians (il cui 51% è detenuto da la Media Sports Investment, Msi, che è stata fondata da Kia Joorabchian, appunto l'agente di Carlitos Tevez) al West Ham.

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