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Lucio Dalla

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Messaggio Da matti81 Ven Mar 02, 2012 1:01 pm

BOLOGNA - Lucio Dalla è morto. Il cantante bolognese è stato colpito da attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per alcuni concerti. Avrebbe compiuto 69 anni il 4 marzo. La salma si trova al momento in una cappella a Losanna. Il feretro potrebbe essere trasferito venerdì o sabato in Italia. Ancora non si hanno notizie sul funerale: quello che si sa, ed è certo, è che in tantissimi si stanno organizzando da tutta Italia per arrivare a Bologna per l'ultimo saluto al cantautore.
Nel giorno della sua scomparsa, le note delle canzoni più famose riecheggiano dalla sua casa bolognese, nella centralissima via D'Azeglio. Le persiane del grande appartamento sono chiuse, ma dalle finestre del palazzo escono le note di alcuni dei suoi successi più famosi, come Caruso e Canzone. La gente lascia fiori e bigliettini davanti al portone e verso sera comincia il vero e proprio pellegrinaggio: giovani e meno giovani arrivano, entrano nel palazzo, si fermano un attimo, lasciano un ricordo ed escono.

IL MALORE - Il malore, per Dalla, è arrivato all'improvviso. Nessuna avvisaglia, «stava bene. Lui e Mondella si sono sentiti ieri sera dopo il concerto di Montreaux: era contento di come era andato il concerto. Stamattina si è svegliato, ha fatto colazione, un paio di telefonate», poi il malore. Così, dalla Midas Promotion - società di comunicazione nel mondo della musica e dello spettacolo fondata da Michele Mondella - la sua assistente ricorda, al telefono, le ultime ore di Lucio Dalla.

IL CORDOGLIO IN VIA D'AZEGLIO - In via D'Azeglio, sotto casa di Dalla, la gente si ferma per ricordare il cantante. E alle vetrine dei negozi è comparso un cartello con la scritta «I residenti e commercianti di via d'Azeglio piangono la scomparsa dell'amico Lucio». L'idea è partita da Pierluigi Sforza dell'Ascom e titolare del monomarca Swatch: «Lucio entrava nei nostri negozi come si va da un amico». Sforza, come il titolare dell'abbigliamento «Donati» e il parrucchiere «Vittorio» lo accoglievano spesso. «Non so ancora se il giorno del funerale chiuderemo le serrande - aggiunge Sforza - stiamo pensando anche a chiudere, ma è ancora presto. Di sicuro, andremo al funerale come si va a un funerale di un amico». Parlano di lui come di un amico anche il titolare di Donati e il parrucchiere Vittorio: «Era una persona sempre generosa, mai sfuggente» dice il primo. «Eravamo amici da una vita, sono rimasto di sale», aggiunge Vittorio.

FIORI E BIGLIETTINI - Passano le ore e la notizia della scomparsa di Dalla si sparge. La gente finisce di lavorare e va là, in via D'Azeglio, per un saluto. Lascia bigliettini, fiori, una candela. Qualche lacrima. Tra le altre frasi, attaccate all'entrata o appoggiate sotto le finestre che danno su piazza de' Celestini: «È morto il lupo più buono d'Italia», si legge; «A Lucio, grande poeta. Un abbraccio veneto-bolognese»; «Ciao Lucio, sono i piccoli uomini che fanno grande la musica». Anche il fioraio di via Ugo Bassi, Frida, ha lasciato un mazzo citando, nel biglietto, un celebre pezzo del cantautore «Lenzuola bianche, per coprirci non ne ho, sotto le stelle in piazza grande, e se la vita non ha sogni, io lo ho e te li do. Ciao Lucio».

LA NOTIZIA NELLA SUA CITTA' - La notizia, circolata inizialmente in rete, ha lasciato sgomenta la sua Bologna. «L'ho sentito ieri sera, è vivissimo»: non ci può credere Roberto Serra, amico storico di Dalla e fotoreporter di professione, non voleva credere alle notizie che arrivano da Montreux. «Non è possibile . ripete Serra - mi ha telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso. Era contento per un'intervista che gli avevano fatto e per il tour europeo che aveva appena cominciato. Diceva che era emozionante ritrovare i luoghi di un analogo tour di trent'anni fa e di trovare, pur nella diversità delle situazioni, la stessa positiva risposta di pubblico di allora. Era a Zurigo, Stava andando a Montreux, era felice». È stato il suo ultimo viaggio.

IL DOLORE DI GIANNI MORANDI: «ERA UN GENIO» - «Sono straziato, è una notizia che mi ha colpito a freddo, è stata come una coltellata, ancora non me ne rendo conto, mi sembra incredibile che stiamo qui a parlare di una persona che non c'è più». Gianni Morandi, amico storico di Dalla, risponde al telefono con la voce rotta. «Ci eravamo parlati l'ultima volta domenica allo stadio», ricorda. Avevano parlato dei suoi prossimi impegni: «Lui era felicissimo, gli piaceva viaggiare, si stava divertendo tantissimo. Ho saputo che ieri sera aveva suonato, un concerto che era andato molto bene. E poi è successo, ancora non me ne rendo conto». Chi era il Dalla-artista? «Un genio. Un artista davvero poliedrico che era sempre spinto dalla curiosità di fare cose diverse, di esplorare territori sconosciuti. Come quello dell'arte, della pittura, delle regie teatrali, del cinema, delle colonne sonore per film, del jazz... E poi era attratto dal mondo della comunicazione, era vicino alla gente, amava le nuove tecnologie, i computer, il popolo di Facebook e di Twitter. Non si fermava di fronte a niente. Il mondo ha perso un talento unico, inimitabile. Io un grande amico. E lo piango».

ISKRA MENARINI: «MI HA FATTO GIRARE IL MONDO» - «Sono stati 24 anni di un bellissimo viaggio, Lucio mi ha fatto girare il mondo». Iskra Menarini, storica vocalist del cantautore bolognese scomparso, ricorda commossa le tante tourneè vissute insieme all'artista. «Gli ho scritto un messaggio quattro giorni fa - dice - per dirgli che mi era piaciuta moltissimo la canzone di Sanremo. E lui mi ha risposto: "Grazie cucciola, ti voglio tanto bene". Ce l'ho qui, sul cellulare». Un rapporto di affetto intenso, quello tra lei e Dalla, ma anche burrascoso. «Ci sono stati anche dei 'vaffa', come si fa tra persone che si vogliono bene. E perché non tutto poteva essere sempre perfetto. Quando nel video di Attenti al lupo non riuscivo a fare il balletto» e allora «volavano le scarpe, ma io le schivavo. Però io lo adoravo. Quando alla fine dei concerti gli dicevo che Caruso mi aveva fatto venire i brividi, lui era contento e mi rispondeva che ero l'unica a dirglielo».

FRANCESCO GUCCINI: «VIVEVA SENZA RISPARMIO» - «La notizia della sua morte mi ha sconvolto - sono le prime parole di Francesco Guccini - È una perdita gravissima per la musica italiana ma soprattutto perché con lui perdo un amico, un uomo generoso e ironico. L'ho incontrato per la prima volta quando suonava il clarinetto con gruppi dai nomi come Reno Jazz Band (Casalecchio, ovviamente!), Panigal Jazz Band eccetera. Era la fine degli anni '50. Insieme progettammo una radio, negli anni '70, la "Marconi and company" - ma quando la polizia chiuse Radio Alice fummo costretti a lasciar cadere il progetto. Una sera andammo in macchina a Vergaio, dove abitava Benigni, che allora era agli inizi della sua carriera e faceva "Cioni Mario", per registrare le sue gag: con i genitori di Benigni tutti intimiditi che ci offrivano il caffè guardandoci come degli alieni materializzati in salotto. Era un uomo profondamente vivace: ecco, uno che viveva senza risparmio, e senza paura di esaurire l'entusiasmo. Un vero testimone della musica, uno che per la musica ha vissuto».

VASCO ROSSI: «È MANCATO IL CAPOFAMIGLIA» - «Ci sentiamo all'improvviso parte di una stessa grande famiglia a cui viene a mancare il capofamiglia... Perché questo era Lucio Dalla: un padre affettuoso e sempre presente con il suo entusiasmo, le sue idee spesso all'avanguardia per il cantautorato italiano, il suo grande amore per la musica». Vasco Rossi affida alla sua bacheca Facebook il ricordo di Lucio Dalla: «Non siamo mai pronti a notizie del genere, rimaniamo attoniti, sbalorditi, spaventati, arrabbiati e poi tristi molto tristi, senza parole. C'est la vie, questa è la vita...ha la precedenza su tutto meno che sulla morte, che arriva quando meno te la aspetti...», scrive il rocker. L'amore per la musica «lo ha accompagnato fino all'ultimo e questo ci consola, Lucio se ne è andato come avrebbe voluto, era in tour in piena attività...Nessuno muore mai completamente, qualche cosa di lui rimane sempre vivo dentro di noi. Wiva Lucio Dalla».

LIGABUE: «MI DISSE "CON 'CERTE NOTTI' VENDERAI 700 MILA COPIE» -Luciano Ligabue sceglie la forma della lettera: «Ciao Lucio. Grazie», scrive su Facebook per ricordare Dalla, «una delle persone più libere fra quelle che hanno fatto canzoni nella nostra storia». «Era libero di seguire tutti i doni che gli sono stati fatti. Prima di tutto quello di una musicalità che gli usciva da ogni poro. Bastava che posasse le mani su un pianoforte o soffiasse su un sax o un clarinetto e ne usciva subito MUSICA. Poi la sua voce che, naturalmente... era così piena di MUSICA che tante volte era costretto a inventare linguaggi e suoni perchè la lingua italiana non gli bastava. E finalmente le parole - aggiunge Ligabue -, quando ha cominciato a scriverle - da Come è profondo il mare in poi - sono sempre state piene di malinconia, meraviglia, ironia, gioco, stupore. E tutto è sempre stato all'insegna di un'enorme, instancabile vitalità». «Durante l'anno più difficile della mia vita - quando mi sono ritrovato a fare l'artigliere da montagna a Belluno - le poche volte che mi hanno dato una licenza sul mangianastri della mia vecchia Opel girava sempre 'Dallà, l'album con 'Balla Balla Ballerinò, 'Il parco della lunà, 'La sera dei miracolì, 'Meri Luis', 'Carà e altre meraviglie. In uno stato emotivo come quello era incredibile l'effetto che mi facessero quelle canzoni. Parecchi anni fa, mi arriva una chiamata sul telefono. Io rispondo ed era proprio lui - ricorda il rocker -. Non c'eravamo mai sentiti prima. Mi dice 'Guarda, scusa se ti disturbo, ma avevo bisogno di dirti una cosa velocissima. Ho sentito la tua nuova canzone per radio e vedrai che con quella vendi settecentomila copiè. Io non feci neanche in tempo a ringraziarlo per la sorpresa che lui aveva già messo giù. Dentro di me pensavo 'See, settecentomila copie ma quando mai». La canzone, appena uscita, era Certe notti. Fra le tante cose che ammiro in lui c'è la sua anomalia. Lo classificano fra i cantautori ma è un'etichetta che non lo inquadra bene. Lui era ed è Lucio Dalla».

IL RICORDO DEGLI AMICI - «Non riesco a parlare, sono troppo distrutto dal dolore». Così Gaetano Curreri, leader degli Stadio. Fu proprio con il celebre tour Banana Republic di Dalla e Francesco De Gregori che nel 1979 partì anche l'apprendistato artistico di Curreri fino all'approdo agli Stadio. Via Twitter arriva anche il ricordo di Valentino Rossi: «Ho avuto la fortuna di conoscere Lucio Dalla qualche anno fa a Bologna, avevamo doppiato insieme un fumetto di Milo Manara. Disperato erotico stomp è una delle mie canzoni preferite. ciao Lucio». È «un dolore grandissimo» quello di Pupi Avati, amico di Dalla da una vita. «Abbiamo interrotto le riprese - dice il regista bolognese dal set a Roma all'Esquilino della serie tv Un matrimonio - eravamo rimasti senza parole, veramente basiti». «Ci sentivamo quasi quotidianamente», dice Pupi addolorato. I due avevano lavorato varie volte insieme: «scrisse le musiche del Cuore grande delle ragazze e degli Amici del bar Margherita», ricorda Antonio Avati, «felice come un ragazzo al primo film quando nelle proiezioni pubbliche scattavano gli applausi». Pupi e Antonio, in lacrime, vogliono ricordare l'amico Lucio «come un talento musicale grandissimo e un uomo buono e generoso che abbiamo avuto la fortuna di conoscere, frequentare, amare». «Sono stravolta», sono le prime parole di Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti, che ha la voce rotta per la notizia. «Lucio era un grande amico di Luciano - ricorda - Un grandissimo artista e un grandissimo uomo, con una sensibilità enorme. Che ha saputo starmi vicino nei momenti difficili». Dalla e il maestro modenese hanno cantato insieme a tanti Pavarotti & Friends: si ricorda in particolare l'interpretazione del maestro di Caruso. «Non riesco a crederci», dice ancora Mantovani. «Non riesco a crederci - ripete anche Red Ronnie - Sto buttando per aria l'archivio per fare un omaggio a Lucio Dalla. Stasera live dalle 20 su Roxy Bar Tv quattro ore per lui». Si dice «sconvolto» anche Samuele Bersani: «Ho appena saputo di aver perso il mio grande maestro, un amico unico con cui potevo confrontarmi e imparare da oltre 20 anni - si legge su Facebook - La sua poetica e la sua musica sono il vero motivo per cui da bambino ho scelto di voler fare il cantautore ed è grazie a Lucio se poi ho potuto sparare le mie prime cartucce». È commossa Silvia Evangelisti, la responsabile di Arte Fiera e grande amica di Lucio Dalla, che passa sotto la casa del cantautore e si ferma con i cronisti per un ricordo: «Lo conoscevo da quando avevo 14 anni, vi ricordate la canzone Disperato erotico stomp? Ed Eravamo con Bonelli a casa sua? Ecco, c'ero anch'io. Non ho mai mancato un suo concerto, è un mio amico come di tantissimi a Bologna - racconta - sono stata centinaia di volte a casa sua. Lui diceva sempre "io sono di queste persone"», una dimostrazione che «era una persona straordinaria, un uomo di rara qualità umana, oltre che l'artista che tutti conoscevano». Luca Carboni ha deciso di rinviare il concerto di venerdì sera, in programma a Bologna al Numa: «Scusate il disagio, ma non me la sento». Lo comunica lo stesso Carboni su Twitter: «Scusate il disagio che vi creo - scrive - non me la sento. Il live è rinviato a venerdì 9 marzo». «Perdo un grande amico, un grande bolognese, che ha amato la nostra città e la sua squadra di calcio. - sono le parole del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini - Gli abbiamo voluto bene, ma soprattutto ci ha fatto sognare e ci ha regalato degli attimi indimenticabili. Penso che siamo tutti più soli senza Lucio che, secondo me, è sempre stato un grande credente, per cui oggi una piccola preghiera per lui tutti noi dovremmo farla. Il suo rapporto con la politica? Disincantato, scettico, critico, ma mai distruttivo». Anche Romano Prodi è addolorato: «La notizia dell'improvvisa scomparsa di Lucio Dalla mi addolora profondamente. Ho goduto della sua amicizia e del suo affetto in questi anni bolognesi. Insieme abbiamo condiviso l'amore per Bologna, la città che per Lucio ha rappresentato, come per me, il luogo degli affetti e dell'accoglienza. La sua straordinaria creatività artistica ha arricchito tutti, sempre. È stato un anticonformista e anche per questo ci ha reso più ricchi. Mi mancherà e mancherà alla sua città».

DALLA TIFOSO ROSSOBLU' - Anche il Bologna Calcio, di cui Lucio Dalla era un grande sostenitore, spessissimo in tribuna al Dall'Ara, saluta il cantautore scomparso. Il presidente Albano Guaraldi, il presidente onorario Gianni Morandi, i tecnici, i giocatori, i dipendenti e i collaboratori del Bologna Fc, si legge sul sito del club, «ricordano commossi un grande amico e tifoso rossoblù, un bolognese vero, uno dei più grandi artisti che l'Italia abbia mai avuto». Anche il capitano rossoblù, Marco Di Vaio, ricorda Dalla: «Non c'è bisogno che sia io a dire quanto perde la musica italiana con la scomparsa di uno dei più grandi artisti della nostra tradizione canora mi piace invece ricordare l'unico incontro personale che ho avuto con lui: è successo di recente, circa un mese fa, al palazzo dello sport durante una partita della Virtus pallacanestro. Fu cordiale, gentile e disponibile e mi chiese tante cose del Bologna, dimostrando la passione di un tifoso vero per la nostra squadra. Fu un'emozione che mi porterò dentro per sempre».

IL MONDO DEL BASKET - «Ciao Lucio. Grazie per averci regalato la tua musica e la tua passione». Anche la Virtus Bologna, squadra di pallacanestro di cui il cantautore era tifosissimo, ricorda Lucio Dalla. Oltre alle presenze sugli spalti del Dall'Ara a sostenere il Bologna Calcio, fin dagli anni Settanta e Ottanta, Dalla era sempre seduto in parterre a seguire da abbonato le partite del club bianconero. Nelle interviste in cui parlava del suo amore per il basket, ironizzava anche sulla sua statura, dicendo che sarebbe stato comunque un ottimo playmaker.

IL PRESIDENTE NAPOLITANO - Perfino il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, scrive una nota per ricordare Dalla: è stato «autore e voce forte e originale, che ha contribuito a rinnovare e a promuovere la canzone italiana nel mondo. È stato un artista amato da tanti italiani di diverse generazioni. E a me personalmente è caro il ricordo dei nostri incontri, e dell'ultimo, a Bologna, per una iniziativa di beneficenza, ritrovando in ogni occasione la schiettezza e delicatezza del suo tratto umano».

MESSAGGI DA TUTTA ITALIA - «Non posso pensare che la notizia della scomparsa di Lucio Dalla sia vera». Laura Pausini, romagnola e amica di Lucio Dalla, commenta così su Twitter la morte del cantautore bolognese. «È stato il primo artista italiano - ricorda - che mi vide cantare in un ristorante di Bologna quando avevo 8 anni. Non posso dimenticare la sua carezza sui miei capelli e le sue belle parole di incoraggiamento». «Ciao Lucio - è l'addio della Pausini al cantautore - per fortuna rimarrai con noi, con il tuo talento e con le tue idee buffe e innovative, ma soprattutto emozionanti». «Oh no dai no...non ci posso credere dai... davvero non posso crederci»: così Jovanotti su Twitter. Un ricordo arriva anche dalla Puglia: «Un amico caro, un amico della Puglia e dei pugliesi. Rimarrai nei nostri cuori», scrive su Twitter il governatore Nichi Vendola. «Piango l'amico e l'immenso uomo del nostro tempo, Lucio Dalla», sono le parole di Bobo Craxi. Usa Twitter anche Gianfranco Fini, che posta il video della canzone Ciao e saluta il cantate scomparso utilizzando le sue stesse parole: «Ciao». Anche il leader della Cgil, Susanna Camusso, sceglie le parole di una sua canzone per l'ultimo saluto a Dalla: «Caro amico ti scrivo... Un sorriso, un fiore, una lacrima». Ricorda Dalla anche Eros Ramazzotti: «Non potrò mai dimenticare il suo telegramma al mio primo Sanremo, mi scrisse: "Olè". Fu il primo messaggio e ne fui onorato, ci mancherà tanto la sua genialità, era un grande». Lo ricorda così Eugenio Finardi: «Lucio no, proprio non me l'aspettavo! L'avevo visto a Sanremo pochi giorni fa, sempre allegro, con quei suoi occhi da Elfo che sembravano guardarti dentro e sorridere di ciò che vedevano. Sembrava eterno. Mi ha fatto l'onore di suonare in due mie canzoni. Un uomo fiero, ironico, molto emiliano. Un grande musicista. Però questa brutta sorpresa non dovevi farcela Lucio! Buon viaggio, salutami Caruso». E i Pooh: «Lucio è stato l'esempio più bello di chi ha saputo trasformare con leggerezza il proprio lavoro in un'arte. Lucio è stato amico e fratello di tutti quelli con cui ha lavorato, cantato o anche solo parlato. Sempre uguale a se stesso, sempre in equilibrio perfetto con una cultura acquisita e inventata strada facendo. Lucio è stato l'esempio più bello di chi ha saputo trasformare con leggerezza il proprio lavoro in un'arte. Lucio, con la sua continua voglia di stupire e la sua involontaria capacità di piacere al mondo!». «Francesco De Gregori - invece - non vuole fare dichiarazioni. Ha solo detto che è molto triste»: lo fa sapere Michele Mondella, che da 40 anni lavora al fianco di Lucio Dalla e di De Gregori, curandone la promozione e la comunicazione.

LE ISTITUZIONI LOCALI - Condoglianze arrivano dalla Provincia di Bologna e dal Comune. «Esprimo il mio profondo cordoglio e quello dell'Amministrazione comunale tutta per la scomparsa di Lucio Dalla - è la nota del sindaco, Virginio Merola - Indiscusso protagonista della musica italiana ed internazionale, musicista, compositore, attore e regista, ricordiamo Lucio Dalla per il suo straordinario talento, la sua creatività ed il suo genio senza eguali, orgoglio di Bologna nel mondo. Fondamentale il suo contributo nel percorso che ha portato Bologna ad ottenere il riconoscimento di Città Creativa della Musica UNESCO. All'artista e all'uomo va il pensiero e il ringraziamento di tutta la città, quella città, Bologna, che Lucio Dalla ha amato ed ha sempre portato nel cuore. Insieme ai familiari e agli amici l'Amministrazione è impegnata affinché la città possa ricordarlo al meglio». Anche il prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia, ricorda Dalla: «Con sentimenti di profonda tristezza ho appreso la notizia della improvvisa scomparsa del grande Lucio Dalla, maestro e autore dal talento straordinario, la cui produzione e ricerca musicale sempre innovativa ha toccato in cinquanta anni di attività artistica tutti i generi musicali dal beat fino alla canzone melodica e d'autore».

L'UNIVERSITA' - Dalla aveva anche ricevuto una laurea ad honorem in Lettere all'Università di Bologna. «Per il Paese e tutto il mondo della cultura è un pezzo di storia che se ne va. Per la città di Bologna è una bandiera spezzata. Per l'Ateneo è la perdita di uno dei suoi più cari laureati. Per me, personalmente, è la scomparsa di un amico», lo ricorda così il rettore dell'Alma Mater, Ivano Dionigi.

UNA VITA CON LA MUSICA - Dal 1964, quando a a 21 anni incise il suo primo 45 giri fino all'ultimo Festival di Sanremo, dove è stato sul palco insieme al giovane cantautore Pierdavide Carone con il brano Nanì (del quale è stato anche co-autore), Dalla ha consacrato la sua vita alla musica. Entrando nell'olimpo della canzone italiana con pezzi come L'anno che verrà, Caro amico ti scrivo o Caruso, considerato il suo capolavoro.
A suonare, Lucio Dalla comincia fin da ragazzino. Dopo le prime incisioni, è il '66 l'anno del suo debutto a Sanremo con Paff...Bum. Dal 1974 al 1977 collabora con il poeta bolognese Roberto Roversi e i contenuti diventano civili. Nel 1977 diventa paroliere di se stesso: è il tempo di Com'è profondo il mare, poi nel '78 esce Lucio Dalla, con singoli come Anna e Marco e L'anno che verrà.
È negli anni Ottanta che arriva il successo, di pubblico e di vendite. Prima la collaborazione con Francesco De Gregori nel tour Banana Republic alla fine degli anni Settanta, poi il disco Dalla. Il 1986 è l'anno di Dallamericaruso, che contiene Caruso. La canzone vende oltre otto milioni di copie, viene incisa in trenta versioni, tra cui anche una di Luciano Pavarotti. Sul finire del decennio Dalla si lancia in un'altra collaborazione: nasce l'accoppiata con Gianni Morandi. L'album Dalla/Morandi, a cui segue una trionfale tournée. Nel 1990 presenta il brano Attenti al lupo e poi Cambio: il disco raggiunge quasi un milione e 400 mila copie vendute.
Ciao - doppio disco di platino - esce nel 1999 e il singolo diventa il brano dell'estate di quell'anno. Il 2010 è l'anno del (trionfale) ritorno in tour con il collega e amico Francesco De Gregori. Nel 2012, due settimane fa, il ritorno sul palco di Sanremo.

I MILLE VOLTI DI DALLA - Dalla non è stato solo cantautore. É stato anche scopritore di talenti: a Bologna ha sede la sua etichetta discografica, Pressing S.r.l., che ha lanciato gli Stadio, Ron, Luca Carboni, Samuele Bersani e ha contribuito al rilancio di Morandi. Dalla è stato anche compositore di musica per film (per pellicole di Mario Monicelli, Michelangelo Antonioni, Carlo Verdone, Giacomo Campiotti, Michele Placido), ha aperto una galleria d'arte, sempre a Bologna, ha diretto orchestre sinfoniche, la prima con Pierino e il lupo di Prokofiev nel 1997.

fonte: www.corrieredibologna.corriere.it

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Messaggio Da RedBlackHeart Ven Mar 02, 2012 2:07 pm



MI è sempre piacuto per quello che potevo sentire a pelle...oltre "Attenti al lupo" , ho conosciuto questa canzone che ho sempre ricordato... quindi..CIAO Lucio :iconsad:

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Messaggio Da RedBlackHeart Ven Mar 02, 2012 3:19 pm

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Messaggio Da matti81 Ven Mar 02, 2012 3:35 pm

ha fatto tantissime belle canzoni...senza contare tutti i duetti ad esempio con pavarotti e de gregori










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Messaggio Da Spirit of Saint Louis Ven Mar 02, 2012 7:04 pm

da giuovane mi piaceva molto, i miei genitori lo ascoltavano spesso
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