Ricardo Izecson dos Santos Leite KAKÁ
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Ricardo Izecson dos Santos Leite KAKÁ
Dal Brasile: Kakà e le tre opzioni per il futuro, spunta la dirigenza del Milan
Da qualche giorno è ufficiale, Ricardo Kakà ha chiuso la propria avventura con Orlando City. Dopo una lunga esperienza in MLS, ora il Pallone d'Oro 2007 cerca un nuovo capitolo prima di appendere gli scarpini al chiodo. Secondo i media brasiliani, sono tre le opzioni sul tavolo del fantasista verdeoro: la prima lo porterebbe al ritiro immediato, seguendo di pochi giorni la scelta dell'amico ed ex compagno Andrea Pirlo; la seconda lo vedrebbe vestire nuovamente la camiseta del San Paolo prima di terminare la carriera; la terza, e forse più suggestiva per l'intero universo rossonero, lo farebbe volare nuovamente a Milano per indossare per altri sei mesi la maglia del Milan, per poi diventare dirigente del club del suo cuore. Giorni di scelte e riflessioni. Il giocatore vorrebbe tornare, Fassone ci pensa.
http://www.milannews.it/dall-estero/dal-brasile-kaka-e-le-tre-opzioni-per-il-futuro-spunta-la-dirigenza-del-milan-271844
Da qualche giorno è ufficiale, Ricardo Kakà ha chiuso la propria avventura con Orlando City. Dopo una lunga esperienza in MLS, ora il Pallone d'Oro 2007 cerca un nuovo capitolo prima di appendere gli scarpini al chiodo. Secondo i media brasiliani, sono tre le opzioni sul tavolo del fantasista verdeoro: la prima lo porterebbe al ritiro immediato, seguendo di pochi giorni la scelta dell'amico ed ex compagno Andrea Pirlo; la seconda lo vedrebbe vestire nuovamente la camiseta del San Paolo prima di terminare la carriera; la terza, e forse più suggestiva per l'intero universo rossonero, lo farebbe volare nuovamente a Milano per indossare per altri sei mesi la maglia del Milan, per poi diventare dirigente del club del suo cuore. Giorni di scelte e riflessioni. Il giocatore vorrebbe tornare, Fassone ci pensa.
http://www.milannews.it/dall-estero/dal-brasile-kaka-e-le-tre-opzioni-per-il-futuro-spunta-la-dirigenza-del-milan-271844
Arthas- Rotterdam 1968
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Re: Ricardo Izecson dos Santos Leite KAKÁ
Lunga intevista rilasciata dal bimbo d'oro al portale brasiliano UOL.
Mediaset Premium riporta il seguente "stralcio" in cui risulta evidente di quanto Kakà si sia pentito di aver accettato la proposta del Real.
"Nel 2009 accettai la proposta dei Blancos, ma dopo il passaggio al Real ero completamente distrutto per non essere riuscito a dare quello che avevo dato in rossonero. Ero completamente perso e smarrito. In Italia tutti mi amavano, ma in Spagna tutti volevano che me ne andassi. José Mourinho è stato un allenatore difficile per me. Quando ho pensato che mi avrebbe dato una possibilità, questo non è mai successo. Non potevo dimostrargli che ero in buona forma. Mi sono allenato, ho combattuto e pregato tanto, ma non avendo ricevuto la fiducia del tecnico, ho capito che non potevo lavorare con lui. Ero molto felice dopo aver lasciato il Real e dopo essere tornato al Milan, specie dopo che Mourinho ha detto che ero uno dei giocatori più professionali che abbia mai allenato. Il piu brutto ricordo del Milan? In assoluto la sconfitta peggiore è stata la finale persa in Champions League con il Liverpool. Una delle più dure e allo stesso tempo una delle più grandi lezioni che ho avuto dal calcio: ho imparato che non avevo il controllo sulla vittoria. La squadra era una delle migliori della storia rossonera, una delle migliori difese mai esistite, che ha preso tre gol in sei minuti. L'addio al calcio? Sono andato a vedere una partita del Real Madrid contro il Borussia Dortmund in Champions League e poi una partita del Milan a San Siro, dove sono andato in campo. I tifosi mi hanno intonato cori emozionanti e ho capito che ero nel posto dove avrei voluto essere: con loro in curva a guardare la partita e tifare. Così ho deciso di non giocare più. In futuro potrei lavorare col San Paolo, ma non voglio fare l’allenatore nè il commentatore tv".
Mediaset Premium riporta il seguente "stralcio" in cui risulta evidente di quanto Kakà si sia pentito di aver accettato la proposta del Real.
"Nel 2009 accettai la proposta dei Blancos, ma dopo il passaggio al Real ero completamente distrutto per non essere riuscito a dare quello che avevo dato in rossonero. Ero completamente perso e smarrito. In Italia tutti mi amavano, ma in Spagna tutti volevano che me ne andassi. José Mourinho è stato un allenatore difficile per me. Quando ho pensato che mi avrebbe dato una possibilità, questo non è mai successo. Non potevo dimostrargli che ero in buona forma. Mi sono allenato, ho combattuto e pregato tanto, ma non avendo ricevuto la fiducia del tecnico, ho capito che non potevo lavorare con lui. Ero molto felice dopo aver lasciato il Real e dopo essere tornato al Milan, specie dopo che Mourinho ha detto che ero uno dei giocatori più professionali che abbia mai allenato. Il piu brutto ricordo del Milan? In assoluto la sconfitta peggiore è stata la finale persa in Champions League con il Liverpool. Una delle più dure e allo stesso tempo una delle più grandi lezioni che ho avuto dal calcio: ho imparato che non avevo il controllo sulla vittoria. La squadra era una delle migliori della storia rossonera, una delle migliori difese mai esistite, che ha preso tre gol in sei minuti. L'addio al calcio? Sono andato a vedere una partita del Real Madrid contro il Borussia Dortmund in Champions League e poi una partita del Milan a San Siro, dove sono andato in campo. I tifosi mi hanno intonato cori emozionanti e ho capito che ero nel posto dove avrei voluto essere: con loro in curva a guardare la partita e tifare. Così ho deciso di non giocare più. In futuro potrei lavorare col San Paolo, ma non voglio fare l’allenatore nè il commentatore tv".
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