Luca Serafini

Non ci si può esaltare a dismisura per una semplice novità, né bocciare con la stessa facilità dopo una sola partita (Sokratis docet). Né seppellire uno che nel Milan che torna a vincere lo scudetto dopo 7 anni, è stato il terzino sinistro titolare per più di 30 partite ma che ha il torto di chiamarsi semplicemente, banalmente, Luca Antonini.

Antonini titolare per più di 30 partite?

Ma che straminchia gli hanno passato in discoteca...poco lucido ilLuca mi sa...

Ma li paga o è solo molto simpatico sto Antonini?

è assurdo oh.. ma li ha tutti dalla sua parte

sta merda avrà fatto tanti di quei favori ai giornalisti...maglie regalate,pass e altro

non c'è altra spiegazione,uno dei peggiori giocatori della storia del milan

Ecco con chi se la fa

Linka l'URL dell'immagine che così non si vede niente (non ce l'ho come amico)

Antonini si vende bene ... una zoccola insomma

NEL 2006 ALL’INTER UNO SCUDETTO RUBATO AL MILAN (MA FINALMENTE IL 2011 CHIUDE CALCIOPOLI)

“La storia del calcio italiano, almeno dal 1980, è anche storia di illegalità. Ma stavolta (dal 2004-2005) la novità è che per aggiustare i campionati si alterano le gare dei concorrenti come il Milan”.
Premessa. Il PM Giuseppe Narducci qualche posizione, qualche idea, l’ha mutata in questi anni di lavoro come inquisitore nel processo penale di Calciopoli. Succede, durante inchieste lunghe e tortuose. Ha inizialmente negato le telefonate tra Moratti e Bergamo, ha dato del bugiardo ad Ancelotti, per un po’ si è dimenticato dei “federali” Carraro e Mazzini (ma di Carraro per la verità si sono dimenticati in molti, e molto presto). Nella sua requisitoria del 3 maggio Narducci sembra però aver riordinato le idee, o comunque di averne definitivamente radicata qualcuna. Deve averli letti con cura, i faldoni con la trascrizione delle intercettazioni. Dove si capiva bene già all’epoca, quella che Antonio Di Pietro a “Matrix” battezzò senza esitazioni “un’organizzazione di stampo mafioso” che faceva capo, appunto, a Moggi e Giraudo passando attraverso i designatori, i federali, gli arbitri, i guardalinee. E qualche giornalista. Ma non passando attraverso il Milan. Anzi, “alterando le gare dei concorrenti come il Milan”: Narducci martedì scorso si è lasciato scappare, ignorato da giornali, televisioni e siti, che il primo avversario danneggiato dal “sistema”, da Moggi e Giraudo, era il Milan. Come tutti gli sportivi – con larghissimo anticipo – del resto sapevano già bene, interisti compresi, crocifissi al loro Iuliano-Ronaldo del 1998, ma intimamente convinti di non aver contato niente, per un decennio, per colpa di Moratti, non di Moggi e Giraudo.
E però. E però. E però. Una società che ha come presidente un personaggio, un politico pesante, ingombrante come Silvio Berlusconi non poteva non essere assalita e massacrata in un agguato di incappucciati, approfittando di un’occasione come quella di Calciopoli: fa niente se di scudetti in 12 anni il Milan ne ha vinto uno e uno soltanto, solare, limpido, indiscusso (2004). Fa niente se dai faldoni delle intercettazioni il grande assente era e resta proprio Adriano Galliani – che parlava sì, ma per incazzarsi con un suo collaboratore, Meani, ma non parlava con la Cupola, né con gli arbitri, né con i designatori – assolutamente inesistente in centinaia di pagine in cui si intrecciano nomi e cognomi precisi. Fa niente se il giudice Gherardo Colombo “imbeccava i testimoni” con ammiccamenti del tipo: “L’Inter non ci interessa, parlate solo di Milan e Juve” (Mauro Suma, direttore Milan Channel), e lo stesso Colombo a nove colonne sul Corsera annunciava pavido una mattina di giugno 2006: “La posizione del Milan è più grave di quella della Juve”.
“Il Milan faceva le merende con la Juve”, hanno detto infangando e mistificando la storia dell’epoca dei diritti televisivi, materia in cui Galliani e Giraudo erano gli unici a capirci qualcosa (e ancora oggi, come dimostrano le recenti riunioni di Lega). E infatti circa la torta dei diritti televisivi, in quegli anni il prode Massimo Moratti, dopo aver giurato alleanza a Sensi e Cecchi Gori, cioè Roma e Fiorentina, all’ultimo momento li tradì e con il suo stile cristallino arcinoto per esempio a Gigi Simoni, Zaccheroni, Mancini, Benitez (e prossimamente Leonardo), mentì loro, per salire sulla barca assai più sicura di Galliani e Giraudo, appunto.
Questi sono i fatti, questo è quello che è successo. All’Inter nel 2006 venne elemosinato uno scudettino di cartapesta confezionato con marche da bollo, fu sparecchiata la tavola dai cibi indigesti (Juve, Milan, Fiorentina, Lazio) e consegnato lo stendardo di una crociata sull’onestà, l’etica che, con un colpo di spugna vergognoso, cancellò in un baleno “Passaportopoli” e la storiaccia di un torneo giovanile vinto truccando la carta di identità di 3 minorenni.
Così come questo Paese ha dovuto purgarsi da dittature, invasioni barbariche, austriache, francesi, austroungariche, allo stesso modo oggi il nostro pallone si purga di Calciopoli e di quello che ha prodotto. Finalmente lo scudetto del Milan, il Napoli in lotta per la Champions, Lazio e Udinese nei primi posti, i pianti sugli arbitraggi a tutte le latitudini (compresa Madrid), restituiscono al campionato una credibilità nuova. Una credibilità né taroccata da alcuna Cupola di sorta, né svuotata e astratta come quella degli ultimi 5 anni, gli anni che sono seguiti a quel processo. Un processo politico e non sportivo. Oggi, soltanto oggi, finalmente si chiude Calciopoli e con essa quell’onda di pulizia fasulla ostentata da chi c’era dentro né più né meno degli altri, ma ha potuto banchettare indisturbato sui loro resti.
Luca Serafini
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questo figlio di pu****a di narducci si fottesse.
adesso che il processo gli sta andando di merda cambia tutta la sua teoria... peccato che 5 anni fa aveva detto che il Milan faceva parte del "grumo di potere" insieme a juve, lazio e fiorentina.
questo ba****o avrebbe dovuto tirare fuori le intercettazioni del suo AMICO moratti, invece le ha nascoste.
muori merda.

La fonte ragazzi

Io cmq non capisco come Luca Serafini non sia querelato 3 volte a settimana