Intercettazioni Inter

Uno scudetto da bruciare. Anzi, già bruciato. Poco importa, in fondo, se qualche organo federale alla fine lo scucirà dalla maglia dell'Inter o uno stuolo di legali riuscirà a tenerlo attaccato con la debole imbastitura della prescrizione. Dopo la durissima relazione del procuratore Palazzi, il titolo del 2006 è di fatto revocato dalla storia.

Certo, l'inchiesta - analizzata a fondo da Ruggiero Palombo nell'articolo che segue - ha il valore di una requisitoria postuma, non di una sentenza. Ma le chiacchiere stanno a zero: il pm sportivo dice che la società nerazzurra e soprattutto l'allora presidente Giacinto Facchetti commisero un illecito sportivo per avvantaggiarsi in classifica. Se le intercettazioni emerse grazie ai legali di Moggi dalla farraginosa istruttoria di Napoli fossero state in suo possesso nel 2006, l'Inter sarebbe stata sicuramente deferita e probabilmente condannata alle stesse pene del Milan. Non a quelle della Juve, al centro «di un vero e proprio sistema organizzato». Ma, in ogni caso, addio scudetto degli onesti.

Moratti parla di attacco inaccettabile. Dice che Palazzi si sbaglia di grosso. Difende Facchetti da accuse che fanno male anche a noi. Lui le giudica «gravi, offensive, stupide». E a chi gli chiede se abbia voglia di mollare risponde: «Io lavoro per i miei tifosi, non per quella gente lì». Ma proprio ai suoi tifosi, ai tanti lettori nerazzurri, la Gazzetta deve raccontare i fatti di oggi con la stessa forza e la stessa severità di giudizio che riservò ai comportamenti della Juve e del Milan cinque anni fa. «Quella gente lì» è in realtà un magistrato militare competente e credibile: nel giudicare sulla fondatezza dell'esposto juventino compie un'operazione coraggiosa che coinvolge pure noi giornalisti. Non riscrive, ma doverosamente completa con il capitolo finale una vicenda che ha sconvolto il calcio, mosso odi insanabili, diviso le tifoserie. E soprattutto ha segnato profondamente la società italiana e la credibilità del suo sport più amato.

Sulla scia di Cannavò, ho sempre sostenuto, e da tempi non sospetti, che quel maledetto scudetto non andasse assegnato. Meglio sarebbe stato affiggerlo, con quello del 2005, all'entrata della Lega a perenne memento di un periodo da dimenticare. Per tutti. La decisione improvvida dell'allora commissario Guido Rossi trasformò lo scudo tricolore nel simbolo conteso di un'ordalìa. Ieri, qualsiasi sia l'esito della controffensiva morattiana, la guerra si è altrettanto simbolicamente conclusa come ogni guerra. Lasciando sul campo vittime, memorie spezzate e tante macerie. Da domani, per quanto ci riguarda, si comincia a ricostruire.

PerSempreConTe ha scritto:MA A MORATTI INTERESSA QUALCOSA DEI TIFOSI DELL’INTER? PER RIABILITARE LA SOCIETA’ DALLO SPUTTANAMENTO GLOBALE C’E’ SOLO UNA SOLUZIONE: RINUNCI ALLA PRESCRIZIONE E SI LASCI PROCESSARE.

MORATTI SI FACCIA PROCESSARE, RINUNCI ALLA PRESCRIZIONE E TORNI A FAR INDOSSARE A CERTA GENTE QUEI CAMICI DA GELATAIO CON I QUALI VOLEVA SIMBOLEGGIARE UNA VIRTU’ DEGNA DI MARTIRI, SANTI E BEATI.

DA SEMPRE DICO CHE IL MONDO DEL CALCIO (CHE PER PROFESSIONE FREQUENTO DA 46 ANNI) E’ UN BORDELLO DOVE NON ESISTONO VERGINI CAPITATE PER CASO.

E LA PUTTANA CHE FA PIU’ MARCHETTE E’ LA PIU’ BRAVA E QUELLA CHE NE FA MENO NON E’ PER INNATE VIRTU’, MA PERCHE’ NON E’ ABBASTANZA BRAVA.

LA COSA CHE INFASTIDISCE E’ L’IPOCRISIA CHE NEGLI ULTIMI ANNI HA PERMEATO TUTTO IL COMPORTAMENTO DI MORATTI.

IL PROBLEMA DELLO SCUDETTO 2006 E’ RIDICOLO, IL PROBLEMA VERO E’ L’ISTERIA CON LA QUALE HA REAGITO MORATTI ALLA RELAZIONE DI PALAZZI.

SE UNO NON VUOLE ACCETTARE LE REGOLE CHE REGOLANO IL MONDO NEL QUALE VIVE VADA LONTANO E FACCIA L’EREMITA.

PALAZZI NON HA CONDANNATO NESSUNO, HA SOLO DETTO CHE IN QUELLE INTERCETTAZIONI C’E’ MATERIALE PER UN RINVIO A GIUDIZIO.

VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO UNO PER MORATTI, IL FAMOSO ARTICOLO CHE OBBLIGA ALLA LEALTA’ SPORTIVA E DELL’ARTICOLO SEI (QUELLO DELL’ILLECITO) PER FACCHETTI.

RINUNCI ALLA PRESCRIZIONE E SI FACCIA PROCESSARE: PUO’ LIBERAMENTE FARLO PER PROVARE E COMPROVARE LA SUA INNOCENZA, AL DI LA’ DI OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO.

MA E’ UNA MOSSA DELLA QUALE HA TERRORE.

TEME CHE LA GIUSTIZIA SPORTIVA (CHE A MORATTI ANDAVA BENE QUANDO CONDANNAVA JUVE E MILAN) IMPROVVISAMENTE NON SIA PIU’ SOPRA LE PARTI?

E ALLORA PRENDA CORAGGIO E RINUNCI ALLA PRESCRIZIONE, L’UNICA MANIERA PER FAR TORNARE IL NOME DELL’INTER IN UN’AUREA DI PERBENISMO.

ALTRIMENTI C’E’ LO SPUTTANAMENTO TOTALE E ASSOLUTO AD OGNI LIVELLO, ANCHE INTERNAZIONALE.

MA FORSE A LUI DEL BUON NOME DELL’INTER NON FREGA NIENTE.

www.francorossi.com

pure lui

PerSempreConTe ha scritto:perchè non fanno una campagna per convincere l'inter a rinunciare alla prescrizione?

PerSempreConTe ha scritto:gruppo su fb?