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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
ma il sindaco di meda ?? lol troppo un grande ! vanno trattate cosi quelle merde e per me è già stato fin troppo educato
matti81- Bologna 1990
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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
LOL sante parole sui giornalisti che sono più scandalosi dei politici (ovviamente non se ne parla perché dovrebbero parlare di loro stessi).
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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
Si ubriaca in aereo, si spoglia e si lascia toccare davanti al figlio e ai passeggeri
Un cavillo ha salvato l’ereditiera della Guinness protagonista nel marzo scorso di una performance a luci rosse su un volo di linea da Bangalore a Londra. I giudici della capitale britannica hanno disposto il ‘non luogo a procederè per Clare Irby poichè lo show erotico non avvenne nei cieli britannici e al suo atterraggio a Londra la donna era già tornata in sè. Le
«undici ore da incubo» sono state raccontate ai giudici del tribunale di Isleworth dal comandante e dall’equipaggio dell’Airbus 330 della compagnia indiana Kingfisher Airlines.
Ma la trentenne, che era stata fermata dalla polizia al suo arrivo all’aeroporto di Heathrow, in aula ha continuato a negare tutto. A far sballare la giovane ereditiera, oltre a tre bottiglie di vino rosso scolate insieme al partner improvvisato, ci sarebbe stato anche l’oppio, come lei stessa avrebbe confessato alle hostess prima di insultarle pesantemente. La situazione degenerò tre ore dopo il decollo, quando iniziarono le effusioni con Daniel Melia,
36enne, seduto al posto dietro di Clare accanto alla fidanzata che dormiva tranquilla. I due cominciarono a palpeggiarsi in modo esplicito e la giovane ereditiera rimase a seno nudo e in perizoma. A un certo punto, come se non bastasse, si svegliò il figlio che cominciò a piangere perchè voleva essere cambiato.
Dopo le proteste degli altri passeggeri, le hostess tentarono di calmare la giovane che per tutta rispostascagliò contro di loro il pannolino sporco.
A coronare il viaggio da incubo, raccontato nei dettagli dalla stampa britannica, fu il risveglio della fidanzata dell’uomo che accortasi del tradimento iniziò a litigare con la rivale.
http://www.direttanews.it/2012/10/03/si-ubriaca-in-aereo-si-spoglia-e-si-lascia-toccare-davanti-al-figlio-e-ai-passeggeri/
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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
"Assistenza sessuale per i disabili":
sul web la petizione che sfida i tabù
"Consentire ai diversamente abili di avere una vita relazionale completa": senza pubblicità, l'appello ha raccolto 1500 firme e testimonial "popolari". L'obiettivo è il riconoscimento legale di un servizio che in altri paesi è a carico dello stato, ma che in Italia rischia di essere assimilata alla prostituzione
Lo leggo dopo
"Assistenza sessuale per i disabili": sul web la petizione che sfida i tabù Max Ulivieri, il promotore della petizione
ROMA - L'assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità in Italia, a differenza di altri paesi europei, resta un argomento tabù. Ora però una petizione spinge perché si apra un dibattito sereno che, aldilà delle polemiche, possa portare a proposte concrete e soluzioni legislative per i disabili italiani. L'iniziativa della sottoscrizione online è stata lanciata a novembre da Max Ulivieri, web designer con una grave disabilità: "In poco più di due mesi - dice il promotore - , e senza nessuna pubblicità, si sono già raccolte circa 1.500 adesioni alla proposta di istituire, anche nel nostro Paese, la figura dell'assistente sessuale". Ad aderire all'appello in rete (firmiamo.it/assistenzasessuale) sono state in maggioranza persone comuni, senza alcun handicap e che hanno semplicemente sposato la causa.
L'argomento è delicato e si presta a facili strumentalizzazioni perché nell'opinione pubblica passa facilmente l'equiparazione fra l'assistenza sessuale e la prestazione sessuale fornita da terzi. In realtà, spiegano i promotori dell'iniziativa, si configura come una pratica soprattutto relazionale, empatica e comunicativa che risponde a un problema reale dei disabili. "Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma sia relazionale - si legge nella petizione - si risolvono infatti in un costante e ossessivo stress psichico che affligge non poco l'esistenza di chi non ha autonomia nell'uso del proprio corpo. Determinate forme di disabilità, rendono impossibile l'uso delle mani, quasi tutte le forme di disabilità rendono difficoltosa, se non impossibile, l'interazione fisica e sessuale con partner adeguati, più spesso con qualunque tipo di partner consenziente".
Di tutto questo, finora, in Italia non si è parlato, mentre in alcuni paesi europei la figura dell'assistente sessuale esiste e a volte è disciplinata dalla legge. "In Svizzera, Danimarca, Olanda, Svezia e Germania - spiega Ulivieri - ci sono associazioni che si occupano di questo tipo di assistenza. Addirittura in Olanda il servizio è a carico del servizio sanitario nazionale".
"L'assistenza sessuale a persone con disabilità - precisa Ulivieri - è praticata da operatori volontari che hanno seguito dei corsi in ambito medico, sessuologico, etico e psicologico e che hanno sviluppato una grande sensibilità verso gli altri. Una terapia vera e propria rivolta al benessere psicofisico di persone che, per un motivo o per l'altro, si trovano a non essere autonome nell'espressione dei propri bisogni di tipo sessuale e, in senso lato, erotico-affettivi. Persone che possono riscoprire il proprio corpo come fonte di piacere e non solo di sofferenza e di disagi quotidiani, attraverso il contatto, le carezze, il massaggio, gli abbracci, i giochi erotici o anche semplicemente la presenza, l'affetto e l'umanità".
Si tratta quindi di un'assistenza specializzata nella quale, sottolinea Ulivieri, due requisiti sono fondamentali: "L'assistente oltre ad avere uno spiccato senso dell'altruismo, deve certamente avere una grande apertura mentale. Va detto - precisa Ulivieri - che l'assistenza sessuale non prevede rapporti completi". L'iniziativa deve comunque fare i conti con la realtà italiana e il problema più grosso in partenza sembrano appunto i tratti in comune con la prostituzione. "In Italia - ricorda Max Ulivieri - la prostituzione è illegale. Anzi, per essere più precisi, il favoreggiamento della prostituzione è fuorilegge. Ecco perché c'è assoluto bisogno di istituire con regole certe questo tipo di assistenza".
Dopo la petizione online, che resta un'iniziativa privata, il prossimo passo sarà l'istituzione di un comitato per la raccolta ufficiale delle firme, da consegnare alle istituzioni. "I primi referenti - ipotizza Uivieri - potrebbero essere le Regioni". Intanto si lavora per trovare sostegno e testimonial: "Al momento - conclude Ulivieri - possiamo già contare su un'attrice, due scrittori e quattro noti conduttori tv".
L'iniziativa ha già ottenuto il sostegno dell'associazione "Luca Coscioni", intitolata all'esponente radicale morto nel 2006 per sclerosi laterale amiotrofica e attiva soprattutto in difesa dei diritti di disabili e malati. Secondo la presidente onoraria e deputata pd, Maria Antonietta Farina Coscioni, "il problema dell'assistenza sessuale è una questione seria ed è materia che va regolamentata attraverso una legge". L'associazione ritiene che possa essere inserita fra i servizi assicurati dai livelli essenziali di assistenza
www.repubblica.it
"si buongiorno vorrei una sega grazie,potete mandare qualcuno?"
ma cristo
sul web la petizione che sfida i tabù
"Consentire ai diversamente abili di avere una vita relazionale completa": senza pubblicità, l'appello ha raccolto 1500 firme e testimonial "popolari". L'obiettivo è il riconoscimento legale di un servizio che in altri paesi è a carico dello stato, ma che in Italia rischia di essere assimilata alla prostituzione
Lo leggo dopo
"Assistenza sessuale per i disabili": sul web la petizione che sfida i tabù Max Ulivieri, il promotore della petizione
ROMA - L'assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità in Italia, a differenza di altri paesi europei, resta un argomento tabù. Ora però una petizione spinge perché si apra un dibattito sereno che, aldilà delle polemiche, possa portare a proposte concrete e soluzioni legislative per i disabili italiani. L'iniziativa della sottoscrizione online è stata lanciata a novembre da Max Ulivieri, web designer con una grave disabilità: "In poco più di due mesi - dice il promotore - , e senza nessuna pubblicità, si sono già raccolte circa 1.500 adesioni alla proposta di istituire, anche nel nostro Paese, la figura dell'assistente sessuale". Ad aderire all'appello in rete (firmiamo.it/assistenzasessuale) sono state in maggioranza persone comuni, senza alcun handicap e che hanno semplicemente sposato la causa.
L'argomento è delicato e si presta a facili strumentalizzazioni perché nell'opinione pubblica passa facilmente l'equiparazione fra l'assistenza sessuale e la prestazione sessuale fornita da terzi. In realtà, spiegano i promotori dell'iniziativa, si configura come una pratica soprattutto relazionale, empatica e comunicativa che risponde a un problema reale dei disabili. "Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma sia relazionale - si legge nella petizione - si risolvono infatti in un costante e ossessivo stress psichico che affligge non poco l'esistenza di chi non ha autonomia nell'uso del proprio corpo. Determinate forme di disabilità, rendono impossibile l'uso delle mani, quasi tutte le forme di disabilità rendono difficoltosa, se non impossibile, l'interazione fisica e sessuale con partner adeguati, più spesso con qualunque tipo di partner consenziente".
Di tutto questo, finora, in Italia non si è parlato, mentre in alcuni paesi europei la figura dell'assistente sessuale esiste e a volte è disciplinata dalla legge. "In Svizzera, Danimarca, Olanda, Svezia e Germania - spiega Ulivieri - ci sono associazioni che si occupano di questo tipo di assistenza. Addirittura in Olanda il servizio è a carico del servizio sanitario nazionale".
"L'assistenza sessuale a persone con disabilità - precisa Ulivieri - è praticata da operatori volontari che hanno seguito dei corsi in ambito medico, sessuologico, etico e psicologico e che hanno sviluppato una grande sensibilità verso gli altri. Una terapia vera e propria rivolta al benessere psicofisico di persone che, per un motivo o per l'altro, si trovano a non essere autonome nell'espressione dei propri bisogni di tipo sessuale e, in senso lato, erotico-affettivi. Persone che possono riscoprire il proprio corpo come fonte di piacere e non solo di sofferenza e di disagi quotidiani, attraverso il contatto, le carezze, il massaggio, gli abbracci, i giochi erotici o anche semplicemente la presenza, l'affetto e l'umanità".
Si tratta quindi di un'assistenza specializzata nella quale, sottolinea Ulivieri, due requisiti sono fondamentali: "L'assistente oltre ad avere uno spiccato senso dell'altruismo, deve certamente avere una grande apertura mentale. Va detto - precisa Ulivieri - che l'assistenza sessuale non prevede rapporti completi". L'iniziativa deve comunque fare i conti con la realtà italiana e il problema più grosso in partenza sembrano appunto i tratti in comune con la prostituzione. "In Italia - ricorda Max Ulivieri - la prostituzione è illegale. Anzi, per essere più precisi, il favoreggiamento della prostituzione è fuorilegge. Ecco perché c'è assoluto bisogno di istituire con regole certe questo tipo di assistenza".
Dopo la petizione online, che resta un'iniziativa privata, il prossimo passo sarà l'istituzione di un comitato per la raccolta ufficiale delle firme, da consegnare alle istituzioni. "I primi referenti - ipotizza Uivieri - potrebbero essere le Regioni". Intanto si lavora per trovare sostegno e testimonial: "Al momento - conclude Ulivieri - possiamo già contare su un'attrice, due scrittori e quattro noti conduttori tv".
L'iniziativa ha già ottenuto il sostegno dell'associazione "Luca Coscioni", intitolata all'esponente radicale morto nel 2006 per sclerosi laterale amiotrofica e attiva soprattutto in difesa dei diritti di disabili e malati. Secondo la presidente onoraria e deputata pd, Maria Antonietta Farina Coscioni, "il problema dell'assistenza sessuale è una questione seria ed è materia che va regolamentata attraverso una legge". L'associazione ritiene che possa essere inserita fra i servizi assicurati dai livelli essenziali di assistenza
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SHEVCHENKO 7- Yokohama 2007
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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
Il mollusco marino «Chromodoris reticulata»
La lumaca di mare con il pene «usa e getta»
Scarta il pene dopo l'accoppiamento, poi ne cresce uno nuovo
Avere un pene «usa e getta» è raro nel mondo animale, ma ora si è scoperto che la lumaca di mare dispone di questa possibilità. Questo mollusco ha un comportamento insolito nell’accoppiamento: scarta il suo pene dopo la copulazione, e gliene cresce uno nuovo pronto per avere rapporti sessuali il giorno successivo. Ayami Sekizawa , ricercatore presso l'Università di Osaka, in Giappone, e i suoi e colleghi hanno fatto la scoperta dopo aver studiato gli individui di Chromodoris reticulata, un mollusco marino che hanno raccolto durante le immersioni nelle zone poco profonde della barriera corallina vicino a Okinawa.
ERMAFRODITI - Questi animali sono ermafroditi, il che significa che ciascuno svolge sia il ruolo di maschio nel donare lo sperma a un partner durante l’accoppiamento, sia il ruolo di femmina, ossia di ricevere lo sperma dal partner simultaneamente durante la copulazione. Un tipico esempio di copula coinvolge due individui che si toccano con loro orifizi genitali. Ciascuno inserisce il proprio pene nella vagina dell’altro e inizia l'accoppiamento. Dopo poco tempo, uno rimuove il pene dal partner e più tardi fa altrettanto il compagno. Entrambi gli individui poi strisciano via, con i loro peni allungati ancora a penzoloni. Gli organi sessuali però poi si staccano dai loro corpi. «La lumaca di mare perde un terzo della lunghezza del pene dopo ogni copula», dice Sekizawa, «ma poi è in grado di far ricrescere il pene fino alla sua lunghezza originale».
LA CONVENIENZA - Un pene staccabile può essere particolarmente utile. Sulla sua superficie i ricercatori hanno infatti trovato abbondanti punte rivolte all'indietro, che ipotizzano abbiano la funzione di trattenere nel partner masse di sperma. Ma queste punte possono rendere il pene difficile da ritrarre e tutto sommato sembra più facile «scartare» semplicemente la parte interessata. In questo modo però le lumache non potrebbero più copulare.
IL RICAMBIO - Quello che invece hanno visto i ricercatori che hanno pubblicato il loro studio su Biology Letters, è che, offrendo alle lumache un secondo partner 24 ore dopo, un nuovo tessuto emerge a ripristinare il pene e rendere possibile un altro accoppiamento, un tessuto di ricambio arrotolato per riserva sotto il segmento operativo. «Non abbiamo idea quali siano state le condizioni evolutive che hanno portato a questo tipo di comportamento per l’accoppiamento», aggiunge Sekizawa. «Solo pochi altri animali sono in grado di "smaltire" il loro pene o altre appendici riproduttive maschili». Un altro mollusco è l’argonauta, un tipo di polpo. E anche alcuni ragni perdono gli organi utilizzati per l'accoppiamento.
Massimo Spampani
www.corriere.it
Sto male
La lumaca di mare con il pene «usa e getta»
Scarta il pene dopo l'accoppiamento, poi ne cresce uno nuovo
Avere un pene «usa e getta» è raro nel mondo animale, ma ora si è scoperto che la lumaca di mare dispone di questa possibilità. Questo mollusco ha un comportamento insolito nell’accoppiamento: scarta il suo pene dopo la copulazione, e gliene cresce uno nuovo pronto per avere rapporti sessuali il giorno successivo. Ayami Sekizawa , ricercatore presso l'Università di Osaka, in Giappone, e i suoi e colleghi hanno fatto la scoperta dopo aver studiato gli individui di Chromodoris reticulata, un mollusco marino che hanno raccolto durante le immersioni nelle zone poco profonde della barriera corallina vicino a Okinawa.
ERMAFRODITI - Questi animali sono ermafroditi, il che significa che ciascuno svolge sia il ruolo di maschio nel donare lo sperma a un partner durante l’accoppiamento, sia il ruolo di femmina, ossia di ricevere lo sperma dal partner simultaneamente durante la copulazione. Un tipico esempio di copula coinvolge due individui che si toccano con loro orifizi genitali. Ciascuno inserisce il proprio pene nella vagina dell’altro e inizia l'accoppiamento. Dopo poco tempo, uno rimuove il pene dal partner e più tardi fa altrettanto il compagno. Entrambi gli individui poi strisciano via, con i loro peni allungati ancora a penzoloni. Gli organi sessuali però poi si staccano dai loro corpi. «La lumaca di mare perde un terzo della lunghezza del pene dopo ogni copula», dice Sekizawa, «ma poi è in grado di far ricrescere il pene fino alla sua lunghezza originale».
LA CONVENIENZA - Un pene staccabile può essere particolarmente utile. Sulla sua superficie i ricercatori hanno infatti trovato abbondanti punte rivolte all'indietro, che ipotizzano abbiano la funzione di trattenere nel partner masse di sperma. Ma queste punte possono rendere il pene difficile da ritrarre e tutto sommato sembra più facile «scartare» semplicemente la parte interessata. In questo modo però le lumache non potrebbero più copulare.
IL RICAMBIO - Quello che invece hanno visto i ricercatori che hanno pubblicato il loro studio su Biology Letters, è che, offrendo alle lumache un secondo partner 24 ore dopo, un nuovo tessuto emerge a ripristinare il pene e rendere possibile un altro accoppiamento, un tessuto di ricambio arrotolato per riserva sotto il segmento operativo. «Non abbiamo idea quali siano state le condizioni evolutive che hanno portato a questo tipo di comportamento per l’accoppiamento», aggiunge Sekizawa. «Solo pochi altri animali sono in grado di "smaltire" il loro pene o altre appendici riproduttive maschili». Un altro mollusco è l’argonauta, un tipo di polpo. E anche alcuni ragni perdono gli organi utilizzati per l'accoppiamento.
Massimo Spampani
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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
L'auto nella scarpata con un biglietto:
"Parcheggia bene la prossima volta"
L'auto nella scarpata con un biglietto: "Parcheggia bene la prossima volta" La Citroen C3 "persa" nella scarpata
Non trova la C3 che aveva parcheggiato, "chiudendo" un'altra auto, vicino al carcere di Buoncammino a Cagliari. Pensa a un furto e va dai carabinieri. Poche ore dopo la squadra Volante scopre la vettura in un burrone.
Non trova la Citroen C3 che aveva parcheggiato nello sterrato vicino al carcere di Buoncammino, e pensa subito a un furto che denuncia ai carabinieri. Poche ore dopo l'auto viene rintracciata dagli uomini della Volante. A quel punto la proprietaria capisce cosa è successo: qualcuno ha spinto l'auto nella vicina scarpata, lasciando un biglietto: "Si parcheggia bene e non alla c...o di cane. Grazie mille". Uno sgarro per un posteggio improvvisato e che aveva "chiuso" un'altra vettura. E' venerdì pomeriggio: la donna cerca la sua C3, non la trova e pensa subito al carro attrezzi. Verifica con i vigili urbani. Niente. L'auto non è nel deposito di viale Monastir. Allora è stata rubata, pensa. E sporge denuncia ai carabinieri. Verso le 18,30 gli uomini della polizia penitenziaria chiamano i colleghi del 113: "C'è un'auto nella scarpata di viale Buoncammino. Forse è stata rubata e abbandonata tra l'erba". E' la C3 della donna. C'è un biglietto che rimprovera alla padrona della vettura un parcheggio improvvisato e che avrebbe ostacolato e chiuso altre auto. I dettagli nell'articolo di Matteo Vercelli sull'Unione Sarda oggi in edicola.
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/305603
"Parcheggia bene la prossima volta"
L'auto nella scarpata con un biglietto: "Parcheggia bene la prossima volta" La Citroen C3 "persa" nella scarpata
Non trova la C3 che aveva parcheggiato, "chiudendo" un'altra auto, vicino al carcere di Buoncammino a Cagliari. Pensa a un furto e va dai carabinieri. Poche ore dopo la squadra Volante scopre la vettura in un burrone.
Non trova la Citroen C3 che aveva parcheggiato nello sterrato vicino al carcere di Buoncammino, e pensa subito a un furto che denuncia ai carabinieri. Poche ore dopo l'auto viene rintracciata dagli uomini della Volante. A quel punto la proprietaria capisce cosa è successo: qualcuno ha spinto l'auto nella vicina scarpata, lasciando un biglietto: "Si parcheggia bene e non alla c...o di cane. Grazie mille". Uno sgarro per un posteggio improvvisato e che aveva "chiuso" un'altra vettura. E' venerdì pomeriggio: la donna cerca la sua C3, non la trova e pensa subito al carro attrezzi. Verifica con i vigili urbani. Niente. L'auto non è nel deposito di viale Monastir. Allora è stata rubata, pensa. E sporge denuncia ai carabinieri. Verso le 18,30 gli uomini della polizia penitenziaria chiamano i colleghi del 113: "C'è un'auto nella scarpata di viale Buoncammino. Forse è stata rubata e abbandonata tra l'erba". E' la C3 della donna. C'è un biglietto che rimprovera alla padrona della vettura un parcheggio improvvisato e che avrebbe ostacolato e chiuso altre auto. I dettagli nell'articolo di Matteo Vercelli sull'Unione Sarda oggi in edicola.
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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
Sono scoppiate un paio di bombe a Boston
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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
Ecchela...che fregatura. Proprio ora che pianificavo di andare negli U.S.
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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
Forse una terza bomba in un hotel
ma perché
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Re: TOPIC DELLE NOTIZIE
Si chiama fanatismo...
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