Il Topic delle Notizie sull'Inter

Quindi non avresti mai preso RE George 

markets ha scritto:Quindi non avresti mai preso RE George 

ci sono sempre le eccezioni..... George ne aveva talmente tanta di energia che anche a digiuno andava il doppio

ma belfodil ha giocato bene un paio di mesi al parma

PerSempreConTe ha scritto:ma belfodil ha giocato bene un paio di mesi al parma

belfodil faceva schifo anche a diversi tifosi del parma  

SHEVCHENKO 7 ha scritto:pare che il merda leocane possa andare a ste merde

ma la squalifica di 1 anno vale solo in Francia?

Giocatori nerazzurri, occhio alle multe. Il sindaco Elio Rimoldi, infatti, intende sostituire con un autovelox fisso il dosso di via Dante, la strada che gli interisti percorrono per andare e tornare dalla Pinetina, il loro quartiere generale.

Nessuna ritorsione targata Juventus, comunque, visto che il primo cittadino è di provata fede nerazzurra.

Che i giocatori dell’Inter, o almeno qualcuno di loro, avessero il piede pesante sull’acceleratore non è una novità. Lo avevano dimostrato quelli di Striscia la Notizia qualche anno fa misurando la velocità con la quale i giocatori si allontanavano dal loro quartier generale.

Record di velocità per Quaresma, pizzicato a 141 chilometri orari in viale dello Sport ad Appiano Gentile, la strada che poi si immette su via dante; poco più lenti Balotelli e Muntari. Nomi d’altri tempi, di gloria verrebbe da aggiungere, a cui si deve aggiungere Ibrahimovic che aveva percorso la rotatoria in senso contrario incurante delle telecamere di Striscia.

A dire il vero il Comune era già corso ai ripari posizionando un dosso proprio in via Dante, ma il rallentatore non è risultato gradito ai giocatori interisti che possiedono auto sportive in quanto spesso e volentieri rischiavano di rovinare la carrozzeria. e qualcuno è pure andato a protestare in Comune.

Il dosso verrà tolto, ma per tutelare la sicurezza al suo posto verrà posizionato l’autovelox.

Thoir sbarcato a Milano.

ma per contratto i presidenti dell'inmerd devono avere i denti gialli e storti?

Articolo spettacoloso di Monti oggi...veramente il lecchino numero uno di Moratti...

L'Inter e Thohir: i fastidi di Moratti Il presidente non accetta un ruolo secondario MILANO - Per capire il senso e i tempi della trattativa (che prosegue, senza accelerazioni), fra Massimo Moratti ed Erick Thohir è necessario rifarsi al principio, che in qualche modo ha ispirato l'intera operazione. Il presidente dell'Inter ha pensato all'ipotesi (o forse alla necessità) di cedere una quota azionaria del club, non perché prossimo a portare i libri in tribunale, ma per dare più forza economica alla società nerazzurra, in tempi di fair play finanziario e di aumentata concorrenza internazionale. [b style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "]L'idea era quella di ricalcare in parte l'ottima operazione conclusa con i cinesi il 1° agosto 2012, con la cessione del 15% del club e con l'impegno a costruire il nuovo stadio. Operazione poi sfumata, semplicemente perché il gruppo cinese non era nella condizione di poter chiudere una trattativa del genere all'estero, come è stato spiegato dalle autorità statali di Pechino.[/b]  Nel mese di aprile, Moratti ha avuto diversi contatti con gruppi esteri; qualche emissario è stato a Milano e ha visitato anche la Pinetina. Ai primi di maggio, è partita la trattativa con Thohir, che subito è sembrata seria e interessante, al punto che era apparso necessario coprirla dal massimo riserbo. A fine maggio, il primo incontro a Milano fra Moratti e Thohir, nel quale sono state valutate differenti opzioni, dalla cessione di una quota di minoranza (fino al 40%) a quella di una quota di maggioranza, che avrebbe cambiato completamente gli equilibri della società e avrebbe portato, in concreto, all'uscita di scena di Moratti.  Il presidente non è mai stato favorevole a questa soluzione, per almeno due motivi. Il primo: 18 anni alla guida dell'Inter pesano, però proprio per la passione morattiana per il nerazzurro, che rappresenta un pezzo fondamentale di vita di tutta la famiglia, non si chiude in maniera traumatica e in tempi ristrettissimi una storia che è legata anche all'amore per la città di Milano. Il secondo: un ingresso soft (cioè con una quota di minoranza di partenza, destinata poi a crescere) da parte di un acquirente pur con grandi mezzi economico-finanziari (come è il caso di Thohir) avrebbe consentito a Moratti di valutare se il suo (teorico) successore sarebbe stato all'altezza del compito, perché, quando non c'è una passione (o una storia) di base, ci si innamora di un club e magari l'amore sfiorisce dopo un paio d'anni.  Anche se non c'è stata nessuna rottura fra le parti, il pressing esercitato da Thohir non è piaciuto a Moratti: perché, fino a prova contraria, è ancora lui il presidente e l'azionista di maggioranza dell'Inter; perché gli accordi erano chiari e prevedevano di procedere senza accelerazioni improvvise; perché era necessario un riserbo che, nell'ultimo mese, è venuto meno, visto che Thohir ha molto insistito sul fatto di essere pronto ad acquistare subito tutta l'Inter, venendo meno agli accordi di partenza e insistendo sul fatto che Moratti sarebbe rimasto a gestire l'ordinaria amministrazione. Una situazione surreale e irrispettosa rispetto al rapporto che esiste fra (i) Moratti e l'Inter. Del resto il presidente si è già mosso concretamente anche per la prossima stagione: non si prende un allenatore come Mazzarri (e il suo staff) se si ha la valigia in mano. Non si procede a una riorganizzazione della società, se si vuole lasciare. Non si segue la squadra, come ha fatto il presidente in questi giorni e non si pensa a una campagna acquisti ben lontano dalla sua conclusione, se si ha intenzione di vendere il club. Con notevole coerenza, Moratti non è mai venuto meno alla linea, che ha ispirato il suo lavoro dall'inizio di maggio: trovare chi possa dare maggiore solidità all'Inter, con la prospettiva di crescere nel tempo. I salti in avanti sono pericolosi e potrebbero portare anche a una rottura fra le parti, che ieri è stata evitata soltanto per una forma di rispetto verso chi è venuto a Milano.

Io credo che Monti sia il giornalista della carta stampata + vicino a Moratti quindi le cose che scrive sull'inter sono sempre molto vicine alla realtà.....nn condivido però il pensiero di Moratti:
-vuoi che arrivino investitori stranieri e lui vuoi mettere in prova per un paio d'anni ma intanto ti becchi il grano?ma chi è lo scemo che accetta!
-inizia a comprare anche in questa sessione di mercato nonostante un buco di bilancio enorme e i mancati introiti della champions....cosa sei stupido? oppure hai già preventivato la cessione del club o almeno un aiuto economico esterno?
è una vicenda che mi lascia molto perplesso