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MLB
Liddi, primo italiano nella Mlb
"Corono il sogno di una vita"
Milano, 05 settembre 2011
Il 23enne azzurro, dopo sei stagioni di gavetta, convocato dai Mariners: è il primo in assoluto. Ecco la sua favola
Adesso è sicuro, non è più un'ipotesi. La telefonata è arrivata: Alex Liddi è un giocatore di Major League. E soprattutto è nella storia dello sport italiano. I Seattle Mariners lo hanno convocato nella notte italiana. Dopo che lui coi Tacoma Rainiers, nell'ultima partita di Pacific Coast League, ha sparato due fuoricampo, quasi a "ringraziare", portando così a 30 il suo totale stagionale. Ora è in viaggio verso Los Angeles, dove stanotte i Mariners affrontano gli Angels. "Corono il sogno di una vita. Negli ultimi sei anni ho lavorato solo per questo", ha detto. Ed era al settimo cielo. Come tutto il nostro baseball.
la lunga marcia — La storia, dunque, è stata scritta: il primo giocatore italiano, nato e cresciuto in Italia, debutterà in Major League. E' certo, si tratta solo di capire quando. Forse già stanotte. E sul piano simbolico è - per il batti e corri - come l’uomo sulla luna, è l’invenzione di internet, è la Scoperta dell’America. Come significato sociale, prima che sportivo, è più di Bargnani, più di Gallinari. Magari molti qui da noi non saranno in grado di seguire o valutare le sue performance, e francamente non ne saranno nemmeno così interessanti, ma la valenza dell’evento è chiara a tutti. Perché la Major League è l’America. E’ la letteratura, è Hemingway, Whitman, Steinbeck, Roth, De Lillo. E’ il cinema. E’ il sogno americano. Che si avvera per questo ragazzo di Sanremo che ha 23 anni e gioca terza base. E poi questo non è il basket, in cui la nostra scuola non è poi così indietro rispetto a quella degli Stati Uniti. Alex Liddi è il nostro piccolo baseball, tutto, che vede un traguardo alla sua povera lunga marcia.
Alex Liddi, in difesa gioca terza base. Ap la gavetta — Liddi è stato impegnato fino a ora nella la Pacific Coast League, livello Triplo A, in pratica una serie B. Ogni squadra di ogni campionato di Minors, nell’ottica delle franchigie, è affiliata a una di Mlb. Le quali, dal 1° settembre, allargano le loro rose da 25 a 40 giocatori proprio allo scopo di far fare un po’ di esperienza ai ragazzi di Triplo A. Nel suo caso si tratta dei Seattle Mariners. Dove gioca Ichiro Suzuki, l‘uomo che un recente sondaggio in Giappone ha rivelato essere più conosciuto e amato dell’imperatore. Questo è il sesto anno in cui Liddi è sotto contratto con loro. Quando lo ha firmato, nel 2005, non aveva ancora 17 anni. Si è trasferito in America. Ha giocato in Rookie League, il più basso livello delle Minors, a Peoria, Arizona. E poi è rimbalzato da una parte all’altra del Paese: High Desert California, Grand Chute Wisconsin, Jackson Tennessee. A 1000 dollari o poco più al mese, la dura vita del minorleaguer (avete presente il film "Bull Durham" con Kevin Costner?). Sempre costretto ad affittare appartamenti con 4 o 5 compagni di squadra. Infinite trasferte, spesso in pullman. Con pochi ritorni in Italia, spesso solo per giocare con la nostra Nazionale, come al World Baseball Classic del 2009.
escalation — E poi, l’ultimo inverno, invece della vacanze, il winter ball, come lo chiamano gli americani: il campionato pro' del Venezuela, coi Cardenales de Lara di Barquisimeto. Mai nessun italiano era arrivato nemmeno là. Così come nessuno era mai salito fino al triplo A, l’ultimo gradino prima delle Major. Alex ci è arrivato quest’anno, a Tacoma, il porto di Seattle. Giusto dopo che lo scorso marzo aveva giocato alcune amichevoli di spring training, il pre-campionato, coi Mariners, quelli veri. Battendo due Grand Slam, due fuoricampo da quattro punti.
numeri record — A Tacoma in questo 2011 ha segnato due record impressionanti. Ha battuto a casa più di 100 punti (104), performance che in tutta la storia dei Rainiers era riuscita a un solo altro giocatore (nel 1973 a Craig Kusick, che poi sarebbe passato in Mlb). E ha anche segnato più di 100 punti, per la precisione 121: nessuno ne aveva mai fatti così tanti per i Rainiers. Poi è vero che la sua media non è altissima (259, ovvero 145 battute valide su 559 turni accumulati nelle 138 partite giocate). E soprattutto che troppo spesso finisce strike out, cioè eliminato dal lanciatore (170 volte). Però, a soli 23 anni, meno della media dei suoi rivali, è il 5° del campionato per punti battuti a casa. E con 30 è terzo tra i fuoricampisti. Tutti dati che hanno convinto Eric Wedge, il manager dei Mariners, a dargli una chance.
pioniere — Jon Morosi, principale commentatore di baseball di Fox Sports, domenica aveva scritto che “La Storia sta per essere scritta”. Sì perché, è vero che sei italiani hanno già giocato in Mlb, ma erano tutti nati qui ed emigrati da bambini (Arcado “Hank” Biasatti che ha giocato anche una partita in Nba, Paul Pieretti, Lou Polli, Giulio Bonetti, “Rugger” Ardizoia, Reno Bertoia). Alex è il primo italiano nato e cresciuto sui nostri diamanti. Non il primo europeo, visto che ci sono già arrivati 5 olandesi: Remmerswaal, Faneyte, Eenhoorn, VandenHurk e Halman, quest’ultimo proprio compagno di squadra di Alex a Tacoma, ma ha già debuttato a Seattle.
programma — Fino a mercoledì i Mariners giocano a Los Angeles con gli Angels (ultima sfida, nella notte tra mercoledì e giovedì, in diretta su Espn America, canale 214 di Sky, dalle 4 italiane). Quindi, da giovedì, tornano in casa, a Seattle, per 11 giorni, contro Kansas City, New York Yankees e Texas Rangers. Uno di quelli, ammesso che non succeda già stanotte, potrebbe diventare storico per il baseball e per tutto lo sport italiano.
Mario Salvini
www.gazzetta.it
"Corono il sogno di una vita"
Milano, 05 settembre 2011
Il 23enne azzurro, dopo sei stagioni di gavetta, convocato dai Mariners: è il primo in assoluto. Ecco la sua favola
Adesso è sicuro, non è più un'ipotesi. La telefonata è arrivata: Alex Liddi è un giocatore di Major League. E soprattutto è nella storia dello sport italiano. I Seattle Mariners lo hanno convocato nella notte italiana. Dopo che lui coi Tacoma Rainiers, nell'ultima partita di Pacific Coast League, ha sparato due fuoricampo, quasi a "ringraziare", portando così a 30 il suo totale stagionale. Ora è in viaggio verso Los Angeles, dove stanotte i Mariners affrontano gli Angels. "Corono il sogno di una vita. Negli ultimi sei anni ho lavorato solo per questo", ha detto. Ed era al settimo cielo. Come tutto il nostro baseball.
la lunga marcia — La storia, dunque, è stata scritta: il primo giocatore italiano, nato e cresciuto in Italia, debutterà in Major League. E' certo, si tratta solo di capire quando. Forse già stanotte. E sul piano simbolico è - per il batti e corri - come l’uomo sulla luna, è l’invenzione di internet, è la Scoperta dell’America. Come significato sociale, prima che sportivo, è più di Bargnani, più di Gallinari. Magari molti qui da noi non saranno in grado di seguire o valutare le sue performance, e francamente non ne saranno nemmeno così interessanti, ma la valenza dell’evento è chiara a tutti. Perché la Major League è l’America. E’ la letteratura, è Hemingway, Whitman, Steinbeck, Roth, De Lillo. E’ il cinema. E’ il sogno americano. Che si avvera per questo ragazzo di Sanremo che ha 23 anni e gioca terza base. E poi questo non è il basket, in cui la nostra scuola non è poi così indietro rispetto a quella degli Stati Uniti. Alex Liddi è il nostro piccolo baseball, tutto, che vede un traguardo alla sua povera lunga marcia.
Alex Liddi, in difesa gioca terza base. Ap la gavetta — Liddi è stato impegnato fino a ora nella la Pacific Coast League, livello Triplo A, in pratica una serie B. Ogni squadra di ogni campionato di Minors, nell’ottica delle franchigie, è affiliata a una di Mlb. Le quali, dal 1° settembre, allargano le loro rose da 25 a 40 giocatori proprio allo scopo di far fare un po’ di esperienza ai ragazzi di Triplo A. Nel suo caso si tratta dei Seattle Mariners. Dove gioca Ichiro Suzuki, l‘uomo che un recente sondaggio in Giappone ha rivelato essere più conosciuto e amato dell’imperatore. Questo è il sesto anno in cui Liddi è sotto contratto con loro. Quando lo ha firmato, nel 2005, non aveva ancora 17 anni. Si è trasferito in America. Ha giocato in Rookie League, il più basso livello delle Minors, a Peoria, Arizona. E poi è rimbalzato da una parte all’altra del Paese: High Desert California, Grand Chute Wisconsin, Jackson Tennessee. A 1000 dollari o poco più al mese, la dura vita del minorleaguer (avete presente il film "Bull Durham" con Kevin Costner?). Sempre costretto ad affittare appartamenti con 4 o 5 compagni di squadra. Infinite trasferte, spesso in pullman. Con pochi ritorni in Italia, spesso solo per giocare con la nostra Nazionale, come al World Baseball Classic del 2009.
escalation — E poi, l’ultimo inverno, invece della vacanze, il winter ball, come lo chiamano gli americani: il campionato pro' del Venezuela, coi Cardenales de Lara di Barquisimeto. Mai nessun italiano era arrivato nemmeno là. Così come nessuno era mai salito fino al triplo A, l’ultimo gradino prima delle Major. Alex ci è arrivato quest’anno, a Tacoma, il porto di Seattle. Giusto dopo che lo scorso marzo aveva giocato alcune amichevoli di spring training, il pre-campionato, coi Mariners, quelli veri. Battendo due Grand Slam, due fuoricampo da quattro punti.
numeri record — A Tacoma in questo 2011 ha segnato due record impressionanti. Ha battuto a casa più di 100 punti (104), performance che in tutta la storia dei Rainiers era riuscita a un solo altro giocatore (nel 1973 a Craig Kusick, che poi sarebbe passato in Mlb). E ha anche segnato più di 100 punti, per la precisione 121: nessuno ne aveva mai fatti così tanti per i Rainiers. Poi è vero che la sua media non è altissima (259, ovvero 145 battute valide su 559 turni accumulati nelle 138 partite giocate). E soprattutto che troppo spesso finisce strike out, cioè eliminato dal lanciatore (170 volte). Però, a soli 23 anni, meno della media dei suoi rivali, è il 5° del campionato per punti battuti a casa. E con 30 è terzo tra i fuoricampisti. Tutti dati che hanno convinto Eric Wedge, il manager dei Mariners, a dargli una chance.
pioniere — Jon Morosi, principale commentatore di baseball di Fox Sports, domenica aveva scritto che “La Storia sta per essere scritta”. Sì perché, è vero che sei italiani hanno già giocato in Mlb, ma erano tutti nati qui ed emigrati da bambini (Arcado “Hank” Biasatti che ha giocato anche una partita in Nba, Paul Pieretti, Lou Polli, Giulio Bonetti, “Rugger” Ardizoia, Reno Bertoia). Alex è il primo italiano nato e cresciuto sui nostri diamanti. Non il primo europeo, visto che ci sono già arrivati 5 olandesi: Remmerswaal, Faneyte, Eenhoorn, VandenHurk e Halman, quest’ultimo proprio compagno di squadra di Alex a Tacoma, ma ha già debuttato a Seattle.
programma — Fino a mercoledì i Mariners giocano a Los Angeles con gli Angels (ultima sfida, nella notte tra mercoledì e giovedì, in diretta su Espn America, canale 214 di Sky, dalle 4 italiane). Quindi, da giovedì, tornano in casa, a Seattle, per 11 giorni, contro Kansas City, New York Yankees e Texas Rangers. Uno di quelli, ammesso che non succeda già stanotte, potrebbe diventare storico per il baseball e per tutto lo sport italiano.
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Re: MLB
Liddi ha esordito un paio di settimane fa e ha già sparato 2 HR...chissà se l'anno prossimo finirà nel roster definitivamente
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Re: MLB
Terzo Home run ieri sera
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Re: MLB
ha giocato 3 partite questa stagione, media .250
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Re: MLB
Alex
AVG: .375
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Re: MLB
Ecco il film su Steve Bartman, il tifoso più coglione della storia di ogni sport...una squadra che non vince da 107 anni e che 11 anni fa era a un passo dalla world series...finisce così:
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Re: MLB
penso che commenteremo solo io e te in questo topic. comunque siamo in pausa per l'all star game imho l'al distrugge la nl
ACMILANo since 1899- Yokohama 2007
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Re: MLB
voglio un commento di Sheva sulla storia di Bartman lol
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