Voci di Calciomercato 2011/2012
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Re: Voci di Calciomercato 2011/2012
sì è dato alla f1 quindi per i troppi infortuni
niam- Milano 1995
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Re: Voci di Calciomercato 2011/2012
si si ... dietro a lui ci sono bale e ganso
PerSempreConTe- Yokohama 2007
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Re: Voci di Calciomercato 2011/2012
Egregio Adriano Galliani,
è dai tempi della lettera di auguri per il suo compleanno che non le scrivo direttamente. Lontano anni luce sembra essere quel 20 luglio dove centinaia di tifosi non evoluti si erano presentati a Milanello armati di tanto amore per il Milan al punto di contestare quella società che tanto li aveva fatti felici negli anni passati e di cui lei fa parte a pieno merito.
Adesso con il diciottesimo scudetto sul petto e una Supercoppa italiana in più non c’è un vero e proprio motivo per il quale gli stessi tifosi dovrebbero contestare ancora. Non volevamo apparire isterici viziati prima, non vogliamo tantomeno apparire insoddisfatti cronici e dalla critica preventiva adesso.
La mia lettera nasce dal fatto che la tifoseria milanista è alquanto confusa a meno 12 giorni dalla conclusione del mercato. Pur sperando in un colpo di coda come l’estate scorsa, rimane però il dubbio che sia l’intero sistema calcio a vivere una crisi che va a braccetto con quella economico/finanziaria che affligge il nostro paese. Questo potrebbe sembrarle un assist per ripetere i concetti che lei continua a professare ai media ogni giorno, ma la mia domanda necessita un altro tipo di risposta.
Premesso che il suo “avviso” dato ai giocatori circa il pagamento della tassa di solidarietà trova tutta la tifoseria italiana concorde e al suo fianco, mi chiedo però il perché sia solo il nostro paese a trovarsi in questa paradossale situazione. Se il nostro paese è in crisi tanto quanto quello spagnolo per il quale le istituzioni “europee” agiscono a sostegno a seguito di promesse e impegno di restituzione debiti, come mai siamo i soli ad avere una fiscalità penalizzante per le società sportive che trainano una delle più imponenti macchine economiche dello stesso?
La differenza da lei denunciata, a seguito del recente intervento del governo, si è andata ad amplificarsi ulteriormente. Questo vuol dire che maggiore sarà il flusso di giocatori che andranno all’estero e ancor maggiore il numero di quelli che non vorranno venire a giocare nel nostro campionato.
I recenti e ripetuti scandali non danno nemmeno la speranza che il nostro calcio viva ancora di quel fascino antico che ci ha fatto innamorare dello sport più popolare al mondo.
Cosa fare allora signor Galliani? Quanto dovremo pagare ancora per vederci ridata la speranza che il nostro calcio e il prestigio della nostra squadra non venga intaccato per sempre al punto di vedere il trofeo nazionale unica meta possibile al pari dei campionati turchi e greci?
Sapere che i l’inter stia peggio di noi, mi creda, è una soddisfazione assai minima per un tifoso milanista abituato a dimenticarsi di aver dei cugini.
E il vedere il Barcellona, Il Real Madrid e molte altre squadre europee come irraggiungibili è uno status che non appartiene al nostro DNA. Lo stesso DNA citato da lei qualche anno fa.
Mi ripeterà che lo stadio di proprietà permette loro di avere fatturati da noi oramai ritenuti irraggiungibili, ma non ha mai spiegato il perché una società come il Milan, principe in quanto a marketing e workshops, non abbia ancora iniziato il cammino verso tale direzione.
L’estate scorsa si è dimostrato però che con un po’ di acume ed esperienza si possono acquisire giocatori decisivi a buon prezzo. Ibra, Robinho e Boateng sono infatti giunti a Milanello dopo la contestazione ( diciamo per coincidenza ) con dei veri e propri colpi di genio da parte sua e con la benedizione di chi alle sue mani da libertà d’azione.
Se è riuscito in questo compito con grande maestria l’anno scorso dove l’obiettivo denunciato era quello del piazzamento nei primi quattro posti disponibili, oggi da campione d’Italia e dopo le promesse fatte ad inizio mercato non si possono lasciare i tifosi con in mano un pugno di mosche. E lei lo sa benissimo…
Il fatto che si sia delusi del mancato arrivo di Fabregas non puo’ avere come risposta il “ve lo avevo detto io che era impossibile” poiché ripercorrendo le dichiarazioni societarie passate Kakà non sarebbe mai stato venduto, Dinho sarebbe restato per sempre rossonero e Ibrahimovic non sarebbe mai arrivato essendo incompatibile col nostro spogliatoio. Quindi se ci abbiam creduto un minimo non ce ne voglia per cortesia.
Pensi che c’è chi ha pure discusso animatamente sull’argomento dividendo addirittura la tifoseria in due parti. I sognatori e gli scettici… assurdo vero?
Ripeto, non c’è la benché minima volontà di polemica e di contestazione in questa mia lettera da amministratore dei milanisti “non evoluti” ma solo una leggera preoccupazione che di giorno in giorno cresce all’avvicinarsi del 31 di agosto.
Poi mi dico che è impossibile che uno dei dirigenti più in gamba del pianeta si lasci strappare a parametro zero Andrea Pirlo dalla Juventus senza aver una valida alternativa già in mano. E questo giocatore non puo’ essere lo stesso che la società torinese ha abbandonato come un cucciolo in autostrada proprio per prendere il ns fantasista. Impossibile che questo accada, sarebbe grave e preoccupante… E noi non ci dobbiamo preoccupare vero Signor Galliani?
Un caloroso forza Milan.
Alessandro Jacobone
www.milannews.it
è dai tempi della lettera di auguri per il suo compleanno che non le scrivo direttamente. Lontano anni luce sembra essere quel 20 luglio dove centinaia di tifosi non evoluti si erano presentati a Milanello armati di tanto amore per il Milan al punto di contestare quella società che tanto li aveva fatti felici negli anni passati e di cui lei fa parte a pieno merito.
Adesso con il diciottesimo scudetto sul petto e una Supercoppa italiana in più non c’è un vero e proprio motivo per il quale gli stessi tifosi dovrebbero contestare ancora. Non volevamo apparire isterici viziati prima, non vogliamo tantomeno apparire insoddisfatti cronici e dalla critica preventiva adesso.
La mia lettera nasce dal fatto che la tifoseria milanista è alquanto confusa a meno 12 giorni dalla conclusione del mercato. Pur sperando in un colpo di coda come l’estate scorsa, rimane però il dubbio che sia l’intero sistema calcio a vivere una crisi che va a braccetto con quella economico/finanziaria che affligge il nostro paese. Questo potrebbe sembrarle un assist per ripetere i concetti che lei continua a professare ai media ogni giorno, ma la mia domanda necessita un altro tipo di risposta.
Premesso che il suo “avviso” dato ai giocatori circa il pagamento della tassa di solidarietà trova tutta la tifoseria italiana concorde e al suo fianco, mi chiedo però il perché sia solo il nostro paese a trovarsi in questa paradossale situazione. Se il nostro paese è in crisi tanto quanto quello spagnolo per il quale le istituzioni “europee” agiscono a sostegno a seguito di promesse e impegno di restituzione debiti, come mai siamo i soli ad avere una fiscalità penalizzante per le società sportive che trainano una delle più imponenti macchine economiche dello stesso?
La differenza da lei denunciata, a seguito del recente intervento del governo, si è andata ad amplificarsi ulteriormente. Questo vuol dire che maggiore sarà il flusso di giocatori che andranno all’estero e ancor maggiore il numero di quelli che non vorranno venire a giocare nel nostro campionato.
I recenti e ripetuti scandali non danno nemmeno la speranza che il nostro calcio viva ancora di quel fascino antico che ci ha fatto innamorare dello sport più popolare al mondo.
Cosa fare allora signor Galliani? Quanto dovremo pagare ancora per vederci ridata la speranza che il nostro calcio e il prestigio della nostra squadra non venga intaccato per sempre al punto di vedere il trofeo nazionale unica meta possibile al pari dei campionati turchi e greci?
Sapere che i l’inter stia peggio di noi, mi creda, è una soddisfazione assai minima per un tifoso milanista abituato a dimenticarsi di aver dei cugini.
E il vedere il Barcellona, Il Real Madrid e molte altre squadre europee come irraggiungibili è uno status che non appartiene al nostro DNA. Lo stesso DNA citato da lei qualche anno fa.
Mi ripeterà che lo stadio di proprietà permette loro di avere fatturati da noi oramai ritenuti irraggiungibili, ma non ha mai spiegato il perché una società come il Milan, principe in quanto a marketing e workshops, non abbia ancora iniziato il cammino verso tale direzione.
L’estate scorsa si è dimostrato però che con un po’ di acume ed esperienza si possono acquisire giocatori decisivi a buon prezzo. Ibra, Robinho e Boateng sono infatti giunti a Milanello dopo la contestazione ( diciamo per coincidenza ) con dei veri e propri colpi di genio da parte sua e con la benedizione di chi alle sue mani da libertà d’azione.
Se è riuscito in questo compito con grande maestria l’anno scorso dove l’obiettivo denunciato era quello del piazzamento nei primi quattro posti disponibili, oggi da campione d’Italia e dopo le promesse fatte ad inizio mercato non si possono lasciare i tifosi con in mano un pugno di mosche. E lei lo sa benissimo…
Il fatto che si sia delusi del mancato arrivo di Fabregas non puo’ avere come risposta il “ve lo avevo detto io che era impossibile” poiché ripercorrendo le dichiarazioni societarie passate Kakà non sarebbe mai stato venduto, Dinho sarebbe restato per sempre rossonero e Ibrahimovic non sarebbe mai arrivato essendo incompatibile col nostro spogliatoio. Quindi se ci abbiam creduto un minimo non ce ne voglia per cortesia.
Pensi che c’è chi ha pure discusso animatamente sull’argomento dividendo addirittura la tifoseria in due parti. I sognatori e gli scettici… assurdo vero?
Ripeto, non c’è la benché minima volontà di polemica e di contestazione in questa mia lettera da amministratore dei milanisti “non evoluti” ma solo una leggera preoccupazione che di giorno in giorno cresce all’avvicinarsi del 31 di agosto.
Poi mi dico che è impossibile che uno dei dirigenti più in gamba del pianeta si lasci strappare a parametro zero Andrea Pirlo dalla Juventus senza aver una valida alternativa già in mano. E questo giocatore non puo’ essere lo stesso che la società torinese ha abbandonato come un cucciolo in autostrada proprio per prendere il ns fantasista. Impossibile che questo accada, sarebbe grave e preoccupante… E noi non ci dobbiamo preoccupare vero Signor Galliani?
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Re: Voci di Calciomercato 2011/2012
chiedo agli admin se possono modificare il titolo della discussione con l'annata corretta.. per me è questo che porta sfiga
PerSempreConTe- Yokohama 2007
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Re: Voci di Calciomercato 2011/2012
ahahahah fatto
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Re: Voci di Calciomercato 2011/2012
speriamo bene
PerSempreConTe- Yokohama 2007
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Re: Voci di Calciomercato 2011/2012
Comunque ora come ora la prima operazione da fare sarebbe prendersi Afellay in saldo dal Barca...
MilanOnlyYou- Yokohama 2007
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Re: Voci di Calciomercato 2011/2012
ma lo cedono secco? cazzo magari
Mattia80- Yokohama 2007
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Re: Voci di Calciomercato 2011/2012
mr x è afellay
niam- Milano 1995
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