News varie sulla squadra e sulla società
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Voci assurde di due anni di squalifica
galapagos- Milano 1995
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Milan, sentenza Uefa già in arrivo: l’esclusione dalle Coppe più vicina
Fassone: «Fatti, non supposizioni». Pesa l’assenza di novità sulla proprietà, l’impegno di Elliott potrebbe non bastare. Pronto il ricorso al Tas, confidando nel nuovo socio
di Arianna Ravell
Sembra che l’Uefa vada di fretta, e non sembra un buon segno per il Milan: la sentenza pareva che in un primo momento dovesse arrivare venerdì, ma da Nyon filtra che si potrebbe anche fare prima. Magari persino già oggi, mercoledì. Insomma, una riflessione piuttosto rapida. Filtra anche che, in assenza di fatti nuovi sul fronte societario, la camera giudicante sia intenzionata a sposare la linea tracciata dalla camera investigativa al momento della bocciatura del settlement agreement. E quindi il Milan sarebbe escluso dalle Coppe (la camera investigativa ha chiesto un anno).
«Fatti certi e non supposizioni». Non è solo la linea difensiva del Milan, così come l’ha espressa ieri il suo ad Marco Fassone, che ha deciso di non portare di fronte alla camera giudicante notizie delle trattative in corso per l’ingresso di un nuovo socio nel club (anzi: nella holding che controlla il club). In assenza di un impegno vincolante, si è deciso di non rischiare di irritare i giudici descrivendo quello che «con ogni probabilità» succederà a breve (ma comunque non prima di una settimana).
Ma è anche la strada che il club si augura segua l’Uefa nello stabilire la sanzione adeguata per le violazioni di bilancio che il club ha commesso nel triennio 2014-2017. «Fatti certi», quindi, a proposito del futuro del club, come l’impegno messo per iscritto dal fondo Elliott — in caso dovesse diventare il proprietario —, a garantire la continuità aziendale e a supportare adeguatamente il piano industriale, mettendo a disposizione il budget necessario a gestire il club. E non invece le «supposizioni» su quello che potrebbe succedere dopo, in caso Elliott rivendesse a sua volta a un altro soggetto. Se quest’ultimo, infatti, non rispetterà gli impegni sarà sanzionato, ma sanzionare ora per allora sembra la parte più fragile del ragionamento che l’Uefa aveva espresso già al momento della bocciatura del settlement agreement: quella che deve essere garantita è la continuità aziendale, non la continuità societaria, dal momento che tutti i club possono cambiare proprietario. È successo anche all’Inter, per esempio, (e il precedente è stato citato martedì): il settlement agreement è stato concordato con Eric Thohir, che poi ha venduto la maggioranza al gruppo Suning. Ma queste considerazioni l’Uefa le ha già bocciate una volta.
È del tutto evidente, quindi, che a pesare nel caso del Milan siano stati i dubbi su Yonghong Li, e ha influito il fatto che il rifinanziamento del debito non abbia fatto passi avanti da novembre a oggi.
Ma in teoria il fair play finanziario si occupa dei conti del club. E su questo, nelle due ore di audizione, il Milan ha chiesto equità di trattamento, visto che altri club con conti peggiori non sono stati esclusi dalle Coppe. Ma l’Uefa, da Platini in poi, è cambiata. «Chiediamo che il club sia valutato in coerenza con le decine di decisioni prese negli anni del fair play finanziario. Essere rimandati alla camera giudicante ci dà la sensazione che la valutazione sia stata differente». E infatti l’Uefa non fa mistero di considerare il Milan un caso a sé, forse quello giusto per lanciare una linea più dura. Se il pessimismo diffuso troverà riscontro nella decisione dell’Uefa, e quindi arriverà l’esclusione dalle Coppe (l’alternativa: una sospensione condizionata) il Milan farà ricorso al Tas.
Per allora, la speranza è di aver fatto passi avanti nella trattativa con il nuovo socio, anche se la strategia di mr Li è chiara. La sua priorità è strappare le condizioni migliori, e per questo tiene aperti tre tavoli. Aspettando gli investimenti del nuovo socio, è anche possibile che venerdì Yonghong Li non metta i 32 milioni di aumento di capitale: in quel caso, lunedì Elliott eserciterà il diritto di surroga, versandoli al suo posto. Il proprietario del Milan (o il nuovo socio) avrebbe a quel punto 15 giorni per rimborsarlo.
Intanto, anche il mercato aspetta. «Abbiamo un piano A e uno B, con Mirabelli lavoriamo sotto traccia per non farci trovare impreparati». È questione di ore.
istinti omicidi...
Fassone: «Fatti, non supposizioni». Pesa l’assenza di novità sulla proprietà, l’impegno di Elliott potrebbe non bastare. Pronto il ricorso al Tas, confidando nel nuovo socio
di Arianna Ravell
Sembra che l’Uefa vada di fretta, e non sembra un buon segno per il Milan: la sentenza pareva che in un primo momento dovesse arrivare venerdì, ma da Nyon filtra che si potrebbe anche fare prima. Magari persino già oggi, mercoledì. Insomma, una riflessione piuttosto rapida. Filtra anche che, in assenza di fatti nuovi sul fronte societario, la camera giudicante sia intenzionata a sposare la linea tracciata dalla camera investigativa al momento della bocciatura del settlement agreement. E quindi il Milan sarebbe escluso dalle Coppe (la camera investigativa ha chiesto un anno).
«Fatti certi e non supposizioni». Non è solo la linea difensiva del Milan, così come l’ha espressa ieri il suo ad Marco Fassone, che ha deciso di non portare di fronte alla camera giudicante notizie delle trattative in corso per l’ingresso di un nuovo socio nel club (anzi: nella holding che controlla il club). In assenza di un impegno vincolante, si è deciso di non rischiare di irritare i giudici descrivendo quello che «con ogni probabilità» succederà a breve (ma comunque non prima di una settimana).
Ma è anche la strada che il club si augura segua l’Uefa nello stabilire la sanzione adeguata per le violazioni di bilancio che il club ha commesso nel triennio 2014-2017. «Fatti certi», quindi, a proposito del futuro del club, come l’impegno messo per iscritto dal fondo Elliott — in caso dovesse diventare il proprietario —, a garantire la continuità aziendale e a supportare adeguatamente il piano industriale, mettendo a disposizione il budget necessario a gestire il club. E non invece le «supposizioni» su quello che potrebbe succedere dopo, in caso Elliott rivendesse a sua volta a un altro soggetto. Se quest’ultimo, infatti, non rispetterà gli impegni sarà sanzionato, ma sanzionare ora per allora sembra la parte più fragile del ragionamento che l’Uefa aveva espresso già al momento della bocciatura del settlement agreement: quella che deve essere garantita è la continuità aziendale, non la continuità societaria, dal momento che tutti i club possono cambiare proprietario. È successo anche all’Inter, per esempio, (e il precedente è stato citato martedì): il settlement agreement è stato concordato con Eric Thohir, che poi ha venduto la maggioranza al gruppo Suning. Ma queste considerazioni l’Uefa le ha già bocciate una volta.
È del tutto evidente, quindi, che a pesare nel caso del Milan siano stati i dubbi su Yonghong Li, e ha influito il fatto che il rifinanziamento del debito non abbia fatto passi avanti da novembre a oggi.
Ma in teoria il fair play finanziario si occupa dei conti del club. E su questo, nelle due ore di audizione, il Milan ha chiesto equità di trattamento, visto che altri club con conti peggiori non sono stati esclusi dalle Coppe. Ma l’Uefa, da Platini in poi, è cambiata. «Chiediamo che il club sia valutato in coerenza con le decine di decisioni prese negli anni del fair play finanziario. Essere rimandati alla camera giudicante ci dà la sensazione che la valutazione sia stata differente». E infatti l’Uefa non fa mistero di considerare il Milan un caso a sé, forse quello giusto per lanciare una linea più dura. Se il pessimismo diffuso troverà riscontro nella decisione dell’Uefa, e quindi arriverà l’esclusione dalle Coppe (l’alternativa: una sospensione condizionata) il Milan farà ricorso al Tas.
Per allora, la speranza è di aver fatto passi avanti nella trattativa con il nuovo socio, anche se la strategia di mr Li è chiara. La sua priorità è strappare le condizioni migliori, e per questo tiene aperti tre tavoli. Aspettando gli investimenti del nuovo socio, è anche possibile che venerdì Yonghong Li non metta i 32 milioni di aumento di capitale: in quel caso, lunedì Elliott eserciterà il diritto di surroga, versandoli al suo posto. Il proprietario del Milan (o il nuovo socio) avrebbe a quel punto 15 giorni per rimborsarlo.
Intanto, anche il mercato aspetta. «Abbiamo un piano A e uno B, con Mirabelli lavoriamo sotto traccia per non farci trovare impreparati». È questione di ore.
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Kraven- Bologna 1990
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
A Nyon l'esito sembrava già scontato, non da giorni bensi già da settimane (come anticipato già negli USA).
Una sentenza che sperabilmente e possibilmente potrebbe essere ribaltata davanti al TAS di Losanna, soprattutto laddove fosse possibile farsi "forti" della documentazione relativa al nuovo socio di Li.
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Kook- Manchester 2003
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Milan, al via il toto-investitore. Ma alla fine sarà Elliott a fare bingo (tranne che Goldman…)
21 giugno 2018 Carlo Festa
Due problemi da superare. Il poco tempo a disposizione e la valutazione del club. Sono due i fattori che potrebbero ritardare l’ingresso di un socio nel Milan, a fianco dell’imprenditore cinese Yonghong Li: socio che ovviamente dovrebbe progressivamente andare al controllo.
Per i nomi... magari mi sbaglio...ma vedendo i patrimoni dei tizi in ballo... o si parla di un Paul Allen... o non è che impazzisco di gioia è..
21 giugno 2018 Carlo Festa
Due problemi da superare. Il poco tempo a disposizione e la valutazione del club. Sono due i fattori che potrebbero ritardare l’ingresso di un socio nel Milan, a fianco dell’imprenditore cinese Yonghong Li: socio che ovviamente dovrebbe progressivamente andare al controllo.
Ma vediamo schematicamente chi potrebbero essere i potenziali compratori: chi c’è, chi ha dato un solo sguardo al dossier e chi sembra un nome inventato o da fanta-calcio.
1) Investitore con Goldman: Mister X- nome non conosciuto – di lui si sa che ha un patrimonio di 4 miliardi di dollari, chiamamolo dunque 4 billions dollars Tycoon. E’ quello in fase più avanzata e ha già effettuato la due diligence. Era vicino a firmare la scorsa settimana.
2) Mister Y – anche questo non noto. sarebbe una cordata di investitori Usa sostenuta da Merrill Lynch, cioè l’advisor che lavora con il Milan da circa 3 mesi. Sarebbe un’ipotesi seria.
3) L’investitore sostenuto da Morgan Stanley. Si tratterebbe di Thomas Ricketts, magnate dei Chicago Cubs. Si tratta di un investitore serio. Ma Morgan Stanley avrebbe appena iniziato la due diligence. Difficile che riesca a concluderla. Più facile che entri in campo nel caso Elliott rivenderà in futuro il club.
4) Cordata di investitori Usa affiancata da società lussemburghese. Questa è stata un’altra opzione: ma gli investitori in questione si sarebbero dileguati dopo poco tempo.
5) Ipotesi Stephen Ross. Non arrivata. Ross avrebbe visionato il dossier Milan per pochissimo tempo.
6) Paul Fisher. Il magnate della Gap ha pure visionato il dossier ma lo ha lasciato perdere. Troppo impegnato al momento a costruire lo stadio degli Oakland Athletics.
7) Il principe malese. Ipotesi mai presa in considerazione. Un malese si sarebbe presentato mesi fa.
Il milionario Paul Allen, fondatore della Microsoft. Gira pure questo nome, ma sembra più fanta-finanza.
In definitiva che succederà? Elliott incalza e già domani potrebbe entrare a gamba tesa nel caso Yonghong Li non voglia esporsi ancora di più con altri 32 milioni di aumento. Inoltre un altro dei nodi è il prezzo e la governance. Mr Li infatti vorrebbe cedere una minoranza per poi scendere progressivamente. I compratori invece vorrebbero arrivare velocemente al controllo. Inoltre la valutazione del Milan che circola è di quasi un miliardo. Cioè circa 500 milioni per il 75%, cioè 666 milioni di equity totale cui aggiungere circa 250 milioni di debiti vari. Forbes, per fare un esempio, dà una valutazione di 531 milioni di euro. A questo punto, se le trattative con i gruppi americani non arriveranno a una conclusione, è probabile che Elliott possa entrare in campo, in assenza di iniezioni di capitali da parte di Mr Li, e fare un’asta successivamente, probabilmente con gli stessi investitori Usa ora affacciatisi sull’operazione.
probabilità di passare di mano ad Elliot e poi ad un vero proprietario mi paiono (a leggere qua) più alte rispetto a quello che entri subito qualcuno (cosa che in effetti non ho mai capito più di tanto da parte di un soggetto interessato... molto meglio comprare da Elliot senza avere una scadenza da 380 mln ad ottobre e con un prezzo complessivo inferiore).
Chiaramente ciao EL in questo caso.
Per i nomi... magari mi sbaglio...ma vedendo i patrimoni dei tizi in ballo... o si parla di un Paul Allen... o non è che impazzisco di gioia è..
Kraven- Bologna 1990
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Secondo il Sole24Ore Elliott avrebbe versato i 32 mln di euro che Li avrebbe dovuto versare entro domani.
Altri 10 giorni di tempo a Li per rimborsare questa cifra, altrimenti subentra il fondo.
Allucinante questa situazione. Bisognerebbe fare causa agli advisors di Berlusconi. Allucinante.
Altri 10 giorni di tempo a Li per rimborsare questa cifra, altrimenti subentra il fondo.
Allucinante questa situazione. Bisognerebbe fare causa agli advisors di Berlusconi. Allucinante.
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Allucinante cosa ?
Questo paga, che piaccia o meno.
Il guaio è che non si sa chi cazzo è.
Agli advisor di berlusconi importa una emerita...
E comunque stavolta forse è la volta buona che viene affiancato da un altro socio.
Questo paga, che piaccia o meno.
Il guaio è che non si sa chi cazzo è.
Agli advisor di berlusconi importa una emerita...
E comunque stavolta forse è la volta buona che viene affiancato da un altro socio.
Re: News varie sulla squadra e sulla società
secondo me è allucinante vendere ad uno che non si sa che società abbia, con un patrimonio stimato tra 1 mld di euro e i 500mln quando questo sarebbe lo stesso valore del club. Vendere per vendere altroché lasciare il milan in buone mani
CaMi- Yokohama 2007
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Lascia fare al nano Cami....
Cippo- Milano 1995
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
CaMi ha scritto:Secondo il Sole24Ore Elliott avrebbe versato i 32 mln di euro che Li avrebbe dovuto versare entro domani.
Altri 10 giorni di tempo a Li per rimborsare questa cifra, altrimenti subentra il fondo.
Allucinante questa situazione. Bisognerebbe fare causa agli advisors di Berlusconi. Allucinante.
decisione che comunque non influirebbe sulla sentenza uefa.
Kook- Manchester 2003
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