Topic Politico
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Mattia80
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Re: Topic Politico
vola la disoccupazione record storico al 13%, cala il tasso di occupazione 55.6%.
Aumentano i contratti a tempo indeterminato (+400'000 su un anno)
Aumentano i contratti a tempo indeterminato (+400'000 su un anno)
Mattia80- Yokohama 2007
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Re: Topic Politico
SHEVCHENKO 7 ha scritto:ormai non si vota manco più,fanno tutto loroPuccio7 ha scritto:Ricordate che i clown che stanno al governo (ogni livello di governo) li avete votati voi.
già
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Re: Topic Politico
Disoccupazione al 13%, record storico
Ma ci sono 400 mila nuovi posti fissi
L’Istat dà ancora cattive notizie: a ottobre 3,4 milioni di disoccupati. Per effetto del decreto Poletti, 400mila nuovi contratti a tempo indeterminato di Redazione
Sul lavoro ancora cattive notizie arrivano dalle rilevazioni dell’Istat. Il tasso di disoccupazione a ottobre è balzato al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1 punto rispetto ai livelli raggiunti un anno prima. Si tratta del record storico, sia considerando l’inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004), sia quelle trimestrali (1977). E ancora, sempre a ottobre, l’Istat rivela che gli occupati, pari a 22,3 milioni, sono scesi rispetto a settembre di 55 mila unità (stabili su base annua). In aumento i disoccupati a 3,4 milioni: in un mese - ossia a ottobre 2014 rispetto a settembre dello stesso anno - sono 90 mila unità in più (+2,7%) mentre rispetto a ottobre 2014 sono incrementati di 286 mila unità. Nel terzo trimestre 2014 torna invece a crescere il numero di occupati (+0,5%) sui dodici mesi, 122 mila unità in più. Un dato dovuto a un nuovo aumento nel Nord (+0,4%, pari a 47.000 unità) e nel Centro (+2,1%, pari a 98.000 occupati) e al rallentamento della caduta nel Mezzogiorno (-0,4%, pari a -23.000 unità). Lo rileva l’Istat, precisando che la sostanziale stabilità dell’occupazione italiana si accompagna alla crescita di quella straniera (+128.000 unità). La crescita riguarda entrambe le componenti di genere, in particolar modo le donne (+0,9%, pari a 87.000 unità). Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, diminuisce invece di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali (mese su mese) mentre aumenta di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-32 mila) e del 2,5% rispetto a dodici mesi prima (-365 mila). Il tasso di inattività si attesta al 35,7%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.
Niente lavoro per i giovani tra 15 e 24 anni
A ottobre, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24enni) è salito al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti nel confronto tendenziale. Si tratta - spiega l’Istat - della quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro. I disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 708 mila. L’incidenza dei giovani disoccupati sulla popolazione in questa fascia di età è pari all’11,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti su base annua. L’Istat ha comunicato i dati senza il consueto briefing ai giornalisti a causa di una protesta da parte dei precari, ormai in corso da mesi per il rinnovo del contratto. «La disoccupazione giovanile non solo ha raggiunto livelli record toccando quota 43,3% a ottobre, ma ha subito una crescita velocissima e impressionante, al punto che i giovani disoccupati nella fascia 15-24 anni sono più che raddoppiati in soli 7 anni», ha detto il Codacons, commentando i dati dell’Istat.
Gli effetti del decreto Poletti sui contratti
Buone nuove arrivano invece dai primi dati sulle «comunicazioni obbligatorie» relative al terzo trimestre del 2014: cresce l’occupazione, quella fissa, con il posto a tempo indeterminato. «Un andamento positivo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari ad oltre 400 mila nuovi contratti, con un aumento tendenziale del 7,1% rispetto ad un anno prima», scrive il ministero del Lavoro. L’aumento dei contratti a tempo indeterminato è concentrato nei settori dell’industria e dell’agricoltura, mentre diminuiscono gli avviamenti nel settore dei servizi, tranne che nell’istruzione, che presenta più di 17mila nuovi contratti a tempo indeterminato. Del resto, aumentano anche i contratti a termine: «I rapporti di lavoro a tempo determinato rappresentano circa il 70% dei nuovi contratti, con un incremento dell’1,8% rispetto al terzo trimestre 2013». Anche questa comunicazione arriva dal ministero del Lavoro, sulla base dei primi dati relativi all’avviamento di nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato. Questa tipologia contrattuale soddisfa in particolare le esigenze dell’agricoltura per circa 460mila contratti, con un aumento rispetto al terzo trimestre 2013 del 10,6%. Complessivamente, gli avviamenti di rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato sono stati 2milioni 474mila, con un aumento del 2,4% rispetto al terzo trimestre del 2013.
Aumentano i contratti di apprendistato
Oltre ai posti fissi, nel terzo trimestre 2014 aumentano anche i contratti di apprendistato, che «crescono del 3,8%, confermando, pure in termini più contenuti, la tendenza che si era già evidenziata nel secondo trimestre, nel quale avevano fatto registrare un balzo del 16%». Secondo il ministero, i dati confermano che il cosiddetto decreto Poletti, «ha prodotto l’esito che era auspicabile, cioè un incremento dei contratti a tempo indeterminato e dei contratti di apprendistato».
www.corriere.it
Ma ci sono 400 mila nuovi posti fissi
L’Istat dà ancora cattive notizie: a ottobre 3,4 milioni di disoccupati. Per effetto del decreto Poletti, 400mila nuovi contratti a tempo indeterminato di Redazione
Sul lavoro ancora cattive notizie arrivano dalle rilevazioni dell’Istat. Il tasso di disoccupazione a ottobre è balzato al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1 punto rispetto ai livelli raggiunti un anno prima. Si tratta del record storico, sia considerando l’inizio delle serie storiche mensili (gennaio 2004), sia quelle trimestrali (1977). E ancora, sempre a ottobre, l’Istat rivela che gli occupati, pari a 22,3 milioni, sono scesi rispetto a settembre di 55 mila unità (stabili su base annua). In aumento i disoccupati a 3,4 milioni: in un mese - ossia a ottobre 2014 rispetto a settembre dello stesso anno - sono 90 mila unità in più (+2,7%) mentre rispetto a ottobre 2014 sono incrementati di 286 mila unità. Nel terzo trimestre 2014 torna invece a crescere il numero di occupati (+0,5%) sui dodici mesi, 122 mila unità in più. Un dato dovuto a un nuovo aumento nel Nord (+0,4%, pari a 47.000 unità) e nel Centro (+2,1%, pari a 98.000 occupati) e al rallentamento della caduta nel Mezzogiorno (-0,4%, pari a -23.000 unità). Lo rileva l’Istat, precisando che la sostanziale stabilità dell’occupazione italiana si accompagna alla crescita di quella straniera (+128.000 unità). La crescita riguarda entrambe le componenti di genere, in particolar modo le donne (+0,9%, pari a 87.000 unità). Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, diminuisce invece di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali (mese su mese) mentre aumenta di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-32 mila) e del 2,5% rispetto a dodici mesi prima (-365 mila). Il tasso di inattività si attesta al 35,7%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.
Niente lavoro per i giovani tra 15 e 24 anni
A ottobre, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24enni) è salito al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti nel confronto tendenziale. Si tratta - spiega l’Istat - della quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro. I disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 708 mila. L’incidenza dei giovani disoccupati sulla popolazione in questa fascia di età è pari all’11,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti su base annua. L’Istat ha comunicato i dati senza il consueto briefing ai giornalisti a causa di una protesta da parte dei precari, ormai in corso da mesi per il rinnovo del contratto. «La disoccupazione giovanile non solo ha raggiunto livelli record toccando quota 43,3% a ottobre, ma ha subito una crescita velocissima e impressionante, al punto che i giovani disoccupati nella fascia 15-24 anni sono più che raddoppiati in soli 7 anni», ha detto il Codacons, commentando i dati dell’Istat.
Gli effetti del decreto Poletti sui contratti
Buone nuove arrivano invece dai primi dati sulle «comunicazioni obbligatorie» relative al terzo trimestre del 2014: cresce l’occupazione, quella fissa, con il posto a tempo indeterminato. «Un andamento positivo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari ad oltre 400 mila nuovi contratti, con un aumento tendenziale del 7,1% rispetto ad un anno prima», scrive il ministero del Lavoro. L’aumento dei contratti a tempo indeterminato è concentrato nei settori dell’industria e dell’agricoltura, mentre diminuiscono gli avviamenti nel settore dei servizi, tranne che nell’istruzione, che presenta più di 17mila nuovi contratti a tempo indeterminato. Del resto, aumentano anche i contratti a termine: «I rapporti di lavoro a tempo determinato rappresentano circa il 70% dei nuovi contratti, con un incremento dell’1,8% rispetto al terzo trimestre 2013». Anche questa comunicazione arriva dal ministero del Lavoro, sulla base dei primi dati relativi all’avviamento di nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato. Questa tipologia contrattuale soddisfa in particolare le esigenze dell’agricoltura per circa 460mila contratti, con un aumento rispetto al terzo trimestre 2013 del 10,6%. Complessivamente, gli avviamenti di rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato sono stati 2milioni 474mila, con un aumento del 2,4% rispetto al terzo trimestre del 2013.
Aumentano i contratti di apprendistato
Oltre ai posti fissi, nel terzo trimestre 2014 aumentano anche i contratti di apprendistato, che «crescono del 3,8%, confermando, pure in termini più contenuti, la tendenza che si era già evidenziata nel secondo trimestre, nel quale avevano fatto registrare un balzo del 16%». Secondo il ministero, i dati confermano che il cosiddetto decreto Poletti, «ha prodotto l’esito che era auspicabile, cioè un incremento dei contratti a tempo indeterminato e dei contratti di apprendistato».
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Re: Topic Politico
Quelli che lavorano 1-2 giorni a settimana non vengono contati come disoccupati?
quelli che lavorano 2-3 ore al giorno?
la situazione lavoro a me pare molto più grave di quanto si dica,per non parlare di quelli con stipendi da fame e contratti atroci.
quelli che lavorano 2-3 ore al giorno?
la situazione lavoro a me pare molto più grave di quanto si dica,per non parlare di quelli con stipendi da fame e contratti atroci.
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Re: Topic Politico
la disoccupazione è molto piu alta del dato fake, al sud ormai manco piu in nero si lavora, desertificazione totale.
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Re: Topic Politico
il dato per me più significativo non è la disoccupazione (che non tiene conto di chi non cerca più lavoro), ma il tasso di occupazione, bassissimo a 55,6% e in costante calo
Mattia80- Yokohama 2007
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Re: Topic Politico
Strano.. Renzi si sta vantando per questi dati...
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Re: Topic Politico
che belle robe stanno venendo fuori a roma
tra le tante porcherie uscite c'è anche questa che ho ripetuto più volte qua dentro...
Buzzi: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”
tra le tante porcherie uscite c'è anche questa che ho ripetuto più volte qua dentro...
Buzzi: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”
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Re: Topic Politico
E chi li ha votati sti pagliacci???
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