Allenatore - Filippo INZAGHI
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Devils Élite • AC Milan Forum :: ROSSONERI :: GIOCATORI :: ARCHIVIO :: 2014/2015
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Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
hahahahahahaha
Mattia80- Yokohama 2007
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Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
ieri in 30 secondi di intervista è riuscito a dire 31 cazzate.
non ho parole, parla ancora di entusiasmo.
Mr.Entusiasmo colpevole. Di aver accettato di fare il parafulmine
Lo stacco sul triste spettacolo del San Siro deserto e spettrale che ha ospitato un’amichevole autunnale mentre i top club europei giocavano la Champions league, sarebbe una perfetta chiusa di un ipotetico servizio video su una settimana terrificante per i colori rossoneri, che ha avuto nella sconfitta interna contro l’inarrestabile Palermo il suo apice. Sarebbe troppo facile adesso sparare sulla croce rossa, rinfacciare e riscrivere quello che rinfacciamo e scriviamo non da domenica sera, ma ormai da anni. Così come sarebbe troppo semplice – e ingiusto – addossare, come hanno fatto alcuni, le colpe su Mister Entusiasmo, come se fosse responsabilità sua se la rosa ha i limiti che conosciamo, se il mercato è stato fatto raccattando saldi e cedendo pezzi importanti, limitando al minimo gli investimenti.
Nossignori. L’unica colpa di Mister Entusiasmo è quella di aver accettato una missione che, probabilmente, sarebbe impossibile anche per tecnici veri, con esperienza nazionale e internazionale. Ma, onestamente, chi non avrebbe accettato? Piuttosto sarebbe stata utile più prudenza e meno proclami. Magari sarebbe stato saggio non cavalcare la retorica dell’entusiasmo scelta a tavolino dal minculpop per tentare di scaldare gli animi delle folle. I risultati sono nei numeri di San Siro. Ma tant’è. Mister Entusiasmo non è un colpevole. E’ semplicemente inadatto – per ora – a ricoprire il ruolo che sta ricoprendo. Si faccia come Conte qualche anno in provincia, a masticare campi amari, e poi ne riparliamo.
Mister Entusiasmo semmai è il parafulmine – per sua scelta, sia chiaro – per una società che anche quest’anno ha pensato a mettere fieno in cascina piuttosto che armare gli aratri. Di una rosa che ha poco a che fare con la qualità degli anni passati (ormai remoti, a dire il vero). Di un ambiente che dietro il diktat della coesione nasconde più di una falla. E allora ecco che l’entusiasmo non basta più e i nodi vengono al pettine. E per farli venire al pettine magari basta che Alex – uno dei pochi parametri zero che si salva – incappi in un infortunio ed ecco che la difesa inizia a fare acqua da tutte le parti. Basta che Menez torni quello visto per anni a Roma e a Parigi e che Honda esaurisca lo stato di grazia. Basta che De Jong tiri il fiato, che El Shaarawy non faccia il salto di qualità, che Torres non torni indietro di cinque anni e i risultati sono quelli di domenica. Se poi fossero vere le voci di mercato, che parlano di altri prestiti a gennaio per rinforzare la rosa, allora ci sarebbe ben poco da aggiungere. A meno che qualcuno sostenga che l’eventuale arrivo di tal Suso possa favorire un salto di qualità. Buon per lui, in quel caso. Vivere di illusioni rende la vita migliore.
A proposito di prestiti. Suonano molto sospette le parole al miele per Van Ginkel, quel giovanotto che prima non voleva venire al Milan e oggi si lamenta perchè gioca poco, dopo aver mostrato poco o nulla. Passi che è un prestito secco, passi che qualche gara per ragioni contrattuali sarebbe meglio che la disputasse, ma farsi dettare l’agenda da uno sbarbato che a Milano oltretutto non ci voleva nemmeno mettere piede, la dice lunga sui livelli che stiamo toccando. Ora tutti a Genova, dove la squadra è attesa a un test importante che potrebbe rappresentare un crocevia per tutta la stagione. Vincere vorrebbe dire ritrovare spirito, convinzione e punti fondamentali per sperare ancora nel terzo posto, che nella mediocrità generale della concorrenza non sarebbe nemmeno impossibile da raggiungere. Uscire da Marassi a mani vuote, invece, potrebbe rappresentare il colpo di grazia alle ambizioni di una squadra che non pare avere nella fermezza emotiva il suo punto forte.
I nostri pazienti lettori ci concederanno, per una volta, di dedicare parte dello spazio per commentare le vicende di un’altra squadra, che però ben si legano – in generale – alle nostre e ancor più in generale a quelle del calcio italiano. Già, perchè pare che l’Inter rischi grosso. In pratica non rientrerebbe in quei parametri – un giorno poi qualcuno dovrebbe spiegarli anche a chi, come noi, non ha master in economia aziendale – che l’Uefa ha definito per il cosiddetto Fair play finanziario. L’Uefa ha convocato in questi giorni i vertici del club nerazzurro per chiedere conto della situazione dei bilanci. Il fair play obbliga infatti i club che partecipano ai tornei continentali ad avere bilanci in ordine e ridurre al minimo le perdite. Se l’Inter non dimostrerà di essere in regola potranno scattare sanzioni che possono arrivare anche al blocco del mercato e l’esclusione dalle coppe internazionali. Ora, se è vero che l’Inter negli ultimi anni ha speso male, è altrettanto vero che ha speso, e in questo contesto di vacche asfittiche investire non può e non deve essere un fattore penalizzante. Anche perchè l’impressione è che le regole valgano soltanto per alcuni e non per altri. Se Real, Barcellona, City e Psg con abili operazioni di bilancio riescono a dimostrare di non essere in perdita (immaginiamo sia così, se no a rigor di logica non dovrebbero nemmeno scendere in campo, vista l’entità di certi mercati, anche recentissimi) questo non significa che il fair play, nell’accezione sostanziale del termine, venga rispettato. Non esiste fair play quando un giocatore viene pagato 90 milioni. E non c’è fair play che tenga quando gli ingaggi superano le due cifre. Allora, cari amici dell’Uefa, non prendiamoci in giro. Diciamo chiaramente che i soldi, nel sistema calcio, sono una manna. E premiamo chi li mette, e ne mette tanti. Evitando di andare a bastonare i più sfigati, quelli che hanno perdite che non raggiungono il costo del cartellino di un attaccante di qualche squadra spagnola o inglese.
Se no si finisce un po’ come quelli che vengono tartassati e pignorati per mille euro dimenticati nel 730, mentre gli evasori milionari se la spassano nei porti del mediterraneo con gli yatch che battono bandiera delle Cayman.
Marco Traverso
http://www.milannight.com/visti-di-traverso/63858/mister-entusiasmo-colpevole-di-aver-accettato-di-fare-il-parafulmine.html
non ho parole, parla ancora di entusiasmo.
Mr.Entusiasmo colpevole. Di aver accettato di fare il parafulmine
Lo stacco sul triste spettacolo del San Siro deserto e spettrale che ha ospitato un’amichevole autunnale mentre i top club europei giocavano la Champions league, sarebbe una perfetta chiusa di un ipotetico servizio video su una settimana terrificante per i colori rossoneri, che ha avuto nella sconfitta interna contro l’inarrestabile Palermo il suo apice. Sarebbe troppo facile adesso sparare sulla croce rossa, rinfacciare e riscrivere quello che rinfacciamo e scriviamo non da domenica sera, ma ormai da anni. Così come sarebbe troppo semplice – e ingiusto – addossare, come hanno fatto alcuni, le colpe su Mister Entusiasmo, come se fosse responsabilità sua se la rosa ha i limiti che conosciamo, se il mercato è stato fatto raccattando saldi e cedendo pezzi importanti, limitando al minimo gli investimenti.
Nossignori. L’unica colpa di Mister Entusiasmo è quella di aver accettato una missione che, probabilmente, sarebbe impossibile anche per tecnici veri, con esperienza nazionale e internazionale. Ma, onestamente, chi non avrebbe accettato? Piuttosto sarebbe stata utile più prudenza e meno proclami. Magari sarebbe stato saggio non cavalcare la retorica dell’entusiasmo scelta a tavolino dal minculpop per tentare di scaldare gli animi delle folle. I risultati sono nei numeri di San Siro. Ma tant’è. Mister Entusiasmo non è un colpevole. E’ semplicemente inadatto – per ora – a ricoprire il ruolo che sta ricoprendo. Si faccia come Conte qualche anno in provincia, a masticare campi amari, e poi ne riparliamo.
Mister Entusiasmo semmai è il parafulmine – per sua scelta, sia chiaro – per una società che anche quest’anno ha pensato a mettere fieno in cascina piuttosto che armare gli aratri. Di una rosa che ha poco a che fare con la qualità degli anni passati (ormai remoti, a dire il vero). Di un ambiente che dietro il diktat della coesione nasconde più di una falla. E allora ecco che l’entusiasmo non basta più e i nodi vengono al pettine. E per farli venire al pettine magari basta che Alex – uno dei pochi parametri zero che si salva – incappi in un infortunio ed ecco che la difesa inizia a fare acqua da tutte le parti. Basta che Menez torni quello visto per anni a Roma e a Parigi e che Honda esaurisca lo stato di grazia. Basta che De Jong tiri il fiato, che El Shaarawy non faccia il salto di qualità, che Torres non torni indietro di cinque anni e i risultati sono quelli di domenica. Se poi fossero vere le voci di mercato, che parlano di altri prestiti a gennaio per rinforzare la rosa, allora ci sarebbe ben poco da aggiungere. A meno che qualcuno sostenga che l’eventuale arrivo di tal Suso possa favorire un salto di qualità. Buon per lui, in quel caso. Vivere di illusioni rende la vita migliore.
A proposito di prestiti. Suonano molto sospette le parole al miele per Van Ginkel, quel giovanotto che prima non voleva venire al Milan e oggi si lamenta perchè gioca poco, dopo aver mostrato poco o nulla. Passi che è un prestito secco, passi che qualche gara per ragioni contrattuali sarebbe meglio che la disputasse, ma farsi dettare l’agenda da uno sbarbato che a Milano oltretutto non ci voleva nemmeno mettere piede, la dice lunga sui livelli che stiamo toccando. Ora tutti a Genova, dove la squadra è attesa a un test importante che potrebbe rappresentare un crocevia per tutta la stagione. Vincere vorrebbe dire ritrovare spirito, convinzione e punti fondamentali per sperare ancora nel terzo posto, che nella mediocrità generale della concorrenza non sarebbe nemmeno impossibile da raggiungere. Uscire da Marassi a mani vuote, invece, potrebbe rappresentare il colpo di grazia alle ambizioni di una squadra che non pare avere nella fermezza emotiva il suo punto forte.
I nostri pazienti lettori ci concederanno, per una volta, di dedicare parte dello spazio per commentare le vicende di un’altra squadra, che però ben si legano – in generale – alle nostre e ancor più in generale a quelle del calcio italiano. Già, perchè pare che l’Inter rischi grosso. In pratica non rientrerebbe in quei parametri – un giorno poi qualcuno dovrebbe spiegarli anche a chi, come noi, non ha master in economia aziendale – che l’Uefa ha definito per il cosiddetto Fair play finanziario. L’Uefa ha convocato in questi giorni i vertici del club nerazzurro per chiedere conto della situazione dei bilanci. Il fair play obbliga infatti i club che partecipano ai tornei continentali ad avere bilanci in ordine e ridurre al minimo le perdite. Se l’Inter non dimostrerà di essere in regola potranno scattare sanzioni che possono arrivare anche al blocco del mercato e l’esclusione dalle coppe internazionali. Ora, se è vero che l’Inter negli ultimi anni ha speso male, è altrettanto vero che ha speso, e in questo contesto di vacche asfittiche investire non può e non deve essere un fattore penalizzante. Anche perchè l’impressione è che le regole valgano soltanto per alcuni e non per altri. Se Real, Barcellona, City e Psg con abili operazioni di bilancio riescono a dimostrare di non essere in perdita (immaginiamo sia così, se no a rigor di logica non dovrebbero nemmeno scendere in campo, vista l’entità di certi mercati, anche recentissimi) questo non significa che il fair play, nell’accezione sostanziale del termine, venga rispettato. Non esiste fair play quando un giocatore viene pagato 90 milioni. E non c’è fair play che tenga quando gli ingaggi superano le due cifre. Allora, cari amici dell’Uefa, non prendiamoci in giro. Diciamo chiaramente che i soldi, nel sistema calcio, sono una manna. E premiamo chi li mette, e ne mette tanti. Evitando di andare a bastonare i più sfigati, quelli che hanno perdite che non raggiungono il costo del cartellino di un attaccante di qualche squadra spagnola o inglese.
Se no si finisce un po’ come quelli che vengono tartassati e pignorati per mille euro dimenticati nel 730, mentre gli evasori milionari se la spassano nei porti del mediterraneo con gli yatch che battono bandiera delle Cayman.
Marco Traverso
http://www.milannight.com/visti-di-traverso/63858/mister-entusiasmo-colpevole-di-aver-accettato-di-fare-il-parafulmine.html
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Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
Inzaghi in conferenza stampa alla vigilia di Sampdoria Milan:"Possiamo perdere una partita, è normale perchè dobbiamo ritrovare le nostre certezze. Ma lo spirito è molto buono e sono tranquillo per la partita di domani contro la Samp. Muntari, Abate e Alex non saranno disponibili. Ci vuole pazienza perchè la squadra è in rinnovamento e con un nuovo allenatore. Se fossimo perfetti adesso sarebbe preoccupante. Ho rivisto per due volte la partita contro il Palermo e la voglia non è mai mancata. Nel primo tempo abbiamo avuto più del 70% del possesso di palla e diverse occasioni da gol. Se fossimo andati in vantaggio sarebbe stata un'altra partita. E' bello vedere come questi giocatori affrontano ogni partita. Io sono sicuro che domani rivedremo il Milan che si è visto fino a qualche giorno fa. Ora dobbiamo guardare le prestazione, a fine Dicembre guarderemo la classifica. Quella di domani sarà una gara complicata ma sono convinto che faremo una grande partita. La Samp ha un grande allenatore che è anche un caro amico. Il loro terzo posto non è frutto del caso. Ricordo che quando ero giocatore andavamo a Genova con i piedi di piombo. Questa squadra ha sempre avuto l'atteggiamento giusto. Poi ci sono anche gli avversari. L'atteggiamento è giusto ma dobbiamo migliorare su altre cose e lo sappiamo. Dopo il 2-0 segnato dal Palermo siamo stati disordinati. Ma questo ci può stare, forse perchè ognuno pensava di poter risolvere la partita. Ma solo così si cresce e si impara. E da una partita negativa si può trarre qualcosa di positivo. Se siamo giù fisicamente? Penso che stiamo bene. Forse abbiamo corso tanto ma male. Quindi sembra che abbiamo corso poco. Li vedo allenarsi tutti i giorni e noto che c'è grande voglia. Sono convinto che domani ci sarà una reazione. I tanti gol subiti? Noi non dobbiamo guardare gli altri ma pensare a crescere. Io ho sempre avuto i piedi ben piantati a terra. In una squadra in rifacimento ci possono essere delle giornate storte. Sappiamo che dobbiamo migliorare. I tanti cambi di formazione e la necessità di trovare una titolare? Secondo me c'è. Penso che i giocatori schierati sono stati quelli. Poi, i giocatori infortunati bisogna sostituirli. Honda e Menez? Erano stanchi per Mercoledì. Ora sono pienamente recuperati. L'unico dubbio, oltre ai tre indisponibili, riguarda Zapata. Van Ginkel domani potrebbe partire dall'inizio. Ma potrebbe essere utile anche a gara in corso. Mexes? Con lui ho un ottimo rapporto, si è sempre allenato bene. Questa estate abbiamo scelto Alex ma lui mi ha dimostrato tutta la sua disponibilità".
http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Milan/07-11-2014/milan-sampdoria-inzaghi-serve-reazione-menez-non-giochi-solo-90966648254.shtml
Mi sono fermato a leggere quando dice che col Palermo nel primo tempo abbiamo avuto diverse occasioni da gol e il 70% di possesso palla.
Il solito ridicolo.
http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Milan/07-11-2014/milan-sampdoria-inzaghi-serve-reazione-menez-non-giochi-solo-90966648254.shtml
Mi sono fermato a leggere quando dice che col Palermo nel primo tempo abbiamo avuto diverse occasioni da gol e il 70% di possesso palla.
Il solito ridicolo.
Kook- Manchester 2003
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Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
è il peggior allenatore della storia dell'ac milan, anzi definirlo tale è sbagliato, non lo è nemmeno, sto demente ha deciso di sputtanarsi accettando sta farsa.
Demone85- Bologna 1990
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Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
Da mito a merda
death from above- Yokohama 2007
- Messaggi : 23732
Punti : 41888
Reputazione : 255
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Località : Siena
Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
mai stato un mio mito....un giocatore che me lo sono fatto piacere perchè era un gran professionista e uno scorer di alto livello...quando era alla juve era insopportabile,nn nego di essermi accartocciato su me stesso alla notizia del suo acquisto nel 2001
trizio81- Yokohama 2007
- Messaggi : 21836
Punti : 40214
Reputazione : 647
Data d'iscrizione : 11.03.11
Località : Brindisi
Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
La penso come Trizio.
lalomba- Atene 1994
- Messaggi : 7179
Punti : 14830
Reputazione : 441
Data d'iscrizione : 09.03.11
Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
Come i due sopra. Ha fatto grandi cose col Milan, ma non è mai stato uno di quei giocatori che mi è entrato nel cuore... anche per questioni tecniche.
Cioè, prima di lui, ce ne sono davvero tanti della storia del Milan che apprezzo e ho amato di più. A partire dal precedente allenatore...
Cioè, prima di lui, ce ne sono davvero tanti della storia del Milan che apprezzo e ho amato di più. A partire dal precedente allenatore...
Stark- Yokohama 2007
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Punti : 29883
Reputazione : 730
Data d'iscrizione : 26.02.11
Età : 86
Località : Nairobi
Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
Idem ma non voglio ridurmi ad insultare pure Inzaghi.
muccy- Manchester 2003
- Messaggi : 9558
Punti : 16862
Reputazione : 374
Data d'iscrizione : 07.05.12
Età : 37
Località : Un paese vicino a Vimercate (MB)...
Re: Allenatore - Filippo INZAGHI
Non riesco a insultarlo, tecnicamente valeva poco rispetto a svariati fenomeni che abbiamo visto...ma ci ha regalato tante gioie ... mi spiace si stia sputtandando così
Mattia80- Yokohama 2007
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