Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
troppo forte mi sa
death from above- Yokohama 2007
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
intendevo taarabtpollo0389 ha scritto:chi dei tanti vucumprà che abbiamo??
matti81- Bologna 1990
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
non è a parametro zero...
Kook- Manchester 2003
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
"taarabt potenzialmente molto interessante, il carattere lo ha limitato finora."
(fonte Sky)
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Kook- Manchester 2003
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
Zaccardo-Fulham, Taarabt-Milan: ci siamo. A confermarlo ai micrfoni di MilanNews.it Vincenzo Morabito, intermediario della trattativa. L'agente FIFA spiega come è nato tutto: "Il Fulham aveva bisogno di un difensore e mi ha dato l'incarico di cercare delle soluzioni. Pensando a cosa potesse essere più funzionale mi è venuto in mente di portare Zaccardo in Inghilterra in cambio di Taarabt. Ci guadagnano tutti: credo che Cristian possa fare bene in Premier League e avrà modo di giocarsi le sue carte e chissà, strappare una conferma per l'anno nuovo. Taarabt ha solo 24 anni e fino a un anno fa c'erano tantissimi club a corteggiarlo".
Poi, l'involuzione..
"Tutto è coinciso con la retrocessione del QPR. Ma è un giocatore di gran talento che può coprire pià ruoli: un trequartista che può giocare anche da esterno offensivo. Credo possa essere una bella sorpresa per il calcio italiano".
A che punto è la trattativa?
"Ben avviata. I giocatori hanno ottenuto i consensi dei club e ci siamo quasi. Stasera il Fulham ha una partita e quindi se ne riparlerà domattina, ma possiamo definire l'affare in dirittura d'arrivo".
Un dubbio: visto il ruolo di Taarabt non è che il Milan ha troppi trequartisti?
"Io dico che è sempre bene avere giocatori di qualità, poi sarà l'intelligenza di Seedorf a gestire il tutto. Non dimentichiamo che il Milan è l'unica italiana sopravvissuta in Champions".
Capitolo passaporto non ci sono problemi
"Pur giocando per la nazionale marocchina il ragazzo ha il passaporto comunitario".
Alcuni hanno contestato il fatto che sia stato prima tesserato per il QPR, poi per il Fulham
"Il problema non si pone poiché quest'anno col QPR non ha mai giocato".
Quali sono stati i problemi avuti dal giocatore al Fulham?
"L'attuale tecnico è un uomo tutto dun pezzo, alla Ferguson diciamo. Per questo non ama particolarmente i giocatori di grande personalità".
http://www.milannews.it/primo-piano/esclusiva-mn-taarabt-zaccardo-l-intermediario-della-trattativa-conferma-siamo-in-dirittura-d-arrivo-135012
metto in fresco un altra bottiglia per domani mi sà
Poi, l'involuzione..
"Tutto è coinciso con la retrocessione del QPR. Ma è un giocatore di gran talento che può coprire pià ruoli: un trequartista che può giocare anche da esterno offensivo. Credo possa essere una bella sorpresa per il calcio italiano".
A che punto è la trattativa?
"Ben avviata. I giocatori hanno ottenuto i consensi dei club e ci siamo quasi. Stasera il Fulham ha una partita e quindi se ne riparlerà domattina, ma possiamo definire l'affare in dirittura d'arrivo".
Un dubbio: visto il ruolo di Taarabt non è che il Milan ha troppi trequartisti?
"Io dico che è sempre bene avere giocatori di qualità, poi sarà l'intelligenza di Seedorf a gestire il tutto. Non dimentichiamo che il Milan è l'unica italiana sopravvissuta in Champions".
Capitolo passaporto non ci sono problemi
"Pur giocando per la nazionale marocchina il ragazzo ha il passaporto comunitario".
Alcuni hanno contestato il fatto che sia stato prima tesserato per il QPR, poi per il Fulham
"Il problema non si pone poiché quest'anno col QPR non ha mai giocato".
Quali sono stati i problemi avuti dal giocatore al Fulham?
"L'attuale tecnico è un uomo tutto dun pezzo, alla Ferguson diciamo. Per questo non ama particolarmente i giocatori di grande personalità".
http://www.milannews.it/primo-piano/esclusiva-mn-taarabt-zaccardo-l-intermediario-della-trattativa-conferma-siamo-in-dirittura-d-arrivo-135012
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
Balotelli decapitato
death from above- Yokohama 2007
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
Cerci in orbita Milan.
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
Poi giochiamo col 3-0-6-1
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
Attendo il parere di Kraven su Taarabt
OvunqueMilan89- Atene 2007
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Re: Voci e idee sul Calciomercato 2013/2014
Questa è un'intervista fatta dalla cazzetta...è un bel personaggio..
Piacere, mi chiamo Taarabt
E ho un paio di cose da dirvi
LONDRA, 26 dicembre 2012
Adel Taarabt è un fiume in piena che esonda talento in Premier, travolgente pure fuori dal campo. Spiazzante come una finta, puro come una punizione all'incrocio dei pali.
Lei è di Marsiglia, come Zidane.
"E' il mio Maradona. Lo imitavo sui campetti del mio quartiere, meno malfamato del suo, dove però c'erano comunque traffici, risse, roba che ti fa crescere in fretta. In casa però si rigava dritto e il calcio mi ha evitato guai. Di quel periodo mi resta la voglia di essere il migliore, e poi le finte, i dribbling e i tunnel che impari solo per strada".
Le big la cercano, ma la sua reputazione le ha forse negato il Paris Saint Germain.
"Oggi sono più maturo, credo che si veda pure in campo, anche se ho avuto momenti difficili quando l'anno scorso ammazzarono mio cugino a Marsiglia. Leonardo preferiva Pastore e poi sparlò in giro di me. Finché c'è lui a Parigi non ci andrò mai, anche se sento spesso il presidente Nasser Al Khelaifi".
A Parigi c'è Ibrahimovic: non le piacerebbe giocare con lui?
"Oggi il Psg gioca solo per Ibrahimovic, che è un grande, mentre io sono abituato a una squadra che giochi per me. Il calcio inglese è il mio regno: gioco veloce, tecnico, fisico, stadi pieni".
Difficile dunque vederla in Italia?
"Siete generosi come noi arabi. A Londra vado sempre al ristorante italiano Montpelliano che scoprii con Briatore, uno su cui posso sempre contare. Di Marzio mi dice sempre che la mia casa ideale sarebbe il Napoli. In Italia non ci sono mai stato, ma a parte il San Paolo, vedo in tv che la maggioranza degli stadi sono tristi, vuoti. Rinuncerei a quelli inglesi solo per il Milan".
C'è qualche possibilità di vederla in rossonero?
"Il mio procuratore parla con Galliani, ma dipende da Robinho e di nuovo da Pastore. Il Milan oggi attraversa un periodo meno glorioso e non fa più parte dei top club nel mondo. Però sfondare in rossonero mi aprirebbe le porte di grandissime squadre come il Real Madrid o il Barcellona. E se pure il mio amico Boateng, che con me al Tottenham era un numero 6 e andava spesso in tribuna, gioca da 10, penso di avere qualche chance anch'io".
E la Juventus, in cui giocò il suo modello Zidane?
"Ammiro il lavoro di Conte, l'eleganza di Vucinic, la grinta di Marchisio e Vidal. Chiellini non mi ispira come personaggio, ma è un grande difensore. Pogba è un amico. Ma preferisco la cultura milanista. Con la Juve non ci sono contatti. In Italia, mi piace Cassano".
Altre possibili destinazioni?
"Oggi valuterei un'offerta dell'Arsenal, non del Chelsea dove Benitez è precario e ci sono già Hazard, Oscar, Mata. Non cambio per farmi bello, e neanche per guadagnare un pacco di soldi, perché in fondo quando guadagni già bene basta e avanza, soprattutto per chi come me prima non aveva niente. Certo, mi aspetto un aumento di stipendio, ma la priorità è fare la Champions League e giocare. Lo dico sempre a Chamakh: cambia squadra, io non potrei rinunciare al campo. Ma come me è innamorato di Londra".
Solo Londra, allora?
"La sacrificherei per il Manchester United, il club dei miei sogni, dove manca un numero 10. Per Ferguson starei pure zitto in panchina e lavorerei duro. Ha creato un mito come Cantona, altro marsigliese, ma con un carattere peggiore del mio: non potrei mai aggredire un tifoso. Però alla fine c'è solo la sua foto nell'ufficio di Ferguson".
Direbbe di no a anche Mancini?
"Al Manchester City sono ossessionati dal successo immediato. Hanno talmente tanti soldi che se non decolli subito si possono permettere di svenderti. Al Milan, allo United, che hanno già vinto tantissimo, non succederebbe. E poi Mancini ha la fierezza dell'ex grande giocatore. Quindi credo che saremmo incompatibili".
Che cosa pensa di Balotelli?
"E' un Taarabt all'ennesima potenza. Ma si sta bruciando. Che peccato vederlo così moscio nel derby più seguito al mondo. Si parla di lui solo per i gossip. Secondo me non ha amici. Se fossi suo amico cercherei di farlo riflettere".
Beh, lei ha una certa esperienza...
"Io ho commesso molti errori che non mi hanno portato da nessuna parte e che non ripeterò, almeno credo. Oggi non lascerei mai il ritiro della nazionale se non fossi titolare. Magari poi non risponderei più alle convocazioni. Non abbandonerei la mia squadra se perde, come feci contro il Fulham l'anno scorso, tornandomene a casa in bus come un dilettante. Se perdo o gioco male, me ne sto triste in casa a guardare tonnellate di calcio. Ma quando vinco, magari segnando un gol, allora esco a divertirmi con gli amici".
Ha obbligato il Queens Park Rangers a prestare Joey Barton al Marsiglia: è vero?
"Era invidioso. Non mi lasciava battere punizioni e rigori. Dopo un tackle pericoloso in allenamento ho detto al presidente: o lui o me. Giorni fa però mi ha inviato un messaggino".
Perché dopo le giovanili francesi ha scelto il Marocco?
"Mio padre, marocchino, insisteva per i Bleus, ma a casa si mangia e si parla arabo. Mi sento francese, ma l'inno del Marocco mi fa vibrare più della Marsigliese. E la Francia ha un problema di razzismo. Se scoppiano casini in nazionale è sempre colpa dei neri, dei Nasri, Ben Arfa, Benzema, mai dei Menez che non è neanche un cognome francese. Allora tanto vale convocare solo bianchi. Hanno massacrato Nasri all'Europeo, ma nessuno sa che quando ha vinto la Premier League contro di noi del Qpr all'ultima giornata piangeva perché sua madre da tre anni è malata di cancro in ospedale".
Ma lei avrebbe potuto fare come Zinedine Zidane, giocando con la nazionale francese.
"Mio padre conosce quello di Zidane. Zizou si sentiva algerino, ma è sempre stato zitto. Finita la carriera è volato in Algeria a rivendicare l'amore per il suo Paese e oggi vive in Spagna. Non potrei mai fare lo stesso, anche se in Marocco quando ci sono problemi mi bollano come il francese di turno".
A gennaio c'è la Coppa d'Africa: il suo Marocco è favorito?
"Non siamo ancora una vera squadra. E non so se ci andrò. Dipende dal c.t., che non mi ha ancora detto cosa vuole veramente da me. E' dura lasciare il Qpr in un momento delicato, quando anche le big ti cercano". Ma La convocazione per la Coppa non è arrivata: a gennaio Taarabt giocherà solo per il Qpr.
Perché ha celebrato il gol al West Ham con la maglia con scritto "I love Allah"?
"Per replicare a chi insulta l'Islam con film ignobili. Prego cinque volte al giorno, faccio il Ramadan, non bevo, non fumo e rispetto tutti. L'Islam è tolleranza, però la Francia vieta il velo alle donne. Ma pure a Firenze, il mio amico El Hamdaoui è a disagio perché se sua moglie esce di casa velata la guardano male, e lui ha bisogno di sentirsi bene per dare il massimo".
Il velo delle donne è una discriminante?
"In casa mia solo mia madre e una delle mie quattro sorelle portano il velo. A me però scandalizza di più una tipa che fa la * in minigonna. In Occidente la paura dell'Islam genera odio che poi fomenta l'estremismo inaccettabile di Al Qaeda. Ho firmato la petizione contro gli Europei Under 21 in Israele di Kanouté perché non sopporto che a morire siano bambini palestinesi e che si parli soltanto delle vittime israeliane. Peccato che Drogba si sia tirato indietro...".
Pallone d'oro: Ronaldo o Messi?
"Ronaldo ha segnato e vinto tanto sia in Premier che in Liga. Magari fa il bello e la gente lo fischia. C'è un sacco di gente che lo odia, e lui replica con i gol. A me piacciono i personaggi così, di carattere ma anche generosi, che danno tutto. Messi ovunque va è apprezzato. Ma poi non so se farebbe altrettanto bene altrove: la prova è che in Champions League non ha mai segnato in Inghilterra".
Piacere, mi chiamo Taarabt
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LONDRA, 26 dicembre 2012
Adel Taarabt è un fiume in piena che esonda talento in Premier, travolgente pure fuori dal campo. Spiazzante come una finta, puro come una punizione all'incrocio dei pali.
Lei è di Marsiglia, come Zidane.
"E' il mio Maradona. Lo imitavo sui campetti del mio quartiere, meno malfamato del suo, dove però c'erano comunque traffici, risse, roba che ti fa crescere in fretta. In casa però si rigava dritto e il calcio mi ha evitato guai. Di quel periodo mi resta la voglia di essere il migliore, e poi le finte, i dribbling e i tunnel che impari solo per strada".
Le big la cercano, ma la sua reputazione le ha forse negato il Paris Saint Germain.
"Oggi sono più maturo, credo che si veda pure in campo, anche se ho avuto momenti difficili quando l'anno scorso ammazzarono mio cugino a Marsiglia. Leonardo preferiva Pastore e poi sparlò in giro di me. Finché c'è lui a Parigi non ci andrò mai, anche se sento spesso il presidente Nasser Al Khelaifi".
A Parigi c'è Ibrahimovic: non le piacerebbe giocare con lui?
"Oggi il Psg gioca solo per Ibrahimovic, che è un grande, mentre io sono abituato a una squadra che giochi per me. Il calcio inglese è il mio regno: gioco veloce, tecnico, fisico, stadi pieni".
Difficile dunque vederla in Italia?
"Siete generosi come noi arabi. A Londra vado sempre al ristorante italiano Montpelliano che scoprii con Briatore, uno su cui posso sempre contare. Di Marzio mi dice sempre che la mia casa ideale sarebbe il Napoli. In Italia non ci sono mai stato, ma a parte il San Paolo, vedo in tv che la maggioranza degli stadi sono tristi, vuoti. Rinuncerei a quelli inglesi solo per il Milan".
C'è qualche possibilità di vederla in rossonero?
"Il mio procuratore parla con Galliani, ma dipende da Robinho e di nuovo da Pastore. Il Milan oggi attraversa un periodo meno glorioso e non fa più parte dei top club nel mondo. Però sfondare in rossonero mi aprirebbe le porte di grandissime squadre come il Real Madrid o il Barcellona. E se pure il mio amico Boateng, che con me al Tottenham era un numero 6 e andava spesso in tribuna, gioca da 10, penso di avere qualche chance anch'io".
E la Juventus, in cui giocò il suo modello Zidane?
"Ammiro il lavoro di Conte, l'eleganza di Vucinic, la grinta di Marchisio e Vidal. Chiellini non mi ispira come personaggio, ma è un grande difensore. Pogba è un amico. Ma preferisco la cultura milanista. Con la Juve non ci sono contatti. In Italia, mi piace Cassano".
Altre possibili destinazioni?
"Oggi valuterei un'offerta dell'Arsenal, non del Chelsea dove Benitez è precario e ci sono già Hazard, Oscar, Mata. Non cambio per farmi bello, e neanche per guadagnare un pacco di soldi, perché in fondo quando guadagni già bene basta e avanza, soprattutto per chi come me prima non aveva niente. Certo, mi aspetto un aumento di stipendio, ma la priorità è fare la Champions League e giocare. Lo dico sempre a Chamakh: cambia squadra, io non potrei rinunciare al campo. Ma come me è innamorato di Londra".
Solo Londra, allora?
"La sacrificherei per il Manchester United, il club dei miei sogni, dove manca un numero 10. Per Ferguson starei pure zitto in panchina e lavorerei duro. Ha creato un mito come Cantona, altro marsigliese, ma con un carattere peggiore del mio: non potrei mai aggredire un tifoso. Però alla fine c'è solo la sua foto nell'ufficio di Ferguson".
Direbbe di no a anche Mancini?
"Al Manchester City sono ossessionati dal successo immediato. Hanno talmente tanti soldi che se non decolli subito si possono permettere di svenderti. Al Milan, allo United, che hanno già vinto tantissimo, non succederebbe. E poi Mancini ha la fierezza dell'ex grande giocatore. Quindi credo che saremmo incompatibili".
Che cosa pensa di Balotelli?
"E' un Taarabt all'ennesima potenza. Ma si sta bruciando. Che peccato vederlo così moscio nel derby più seguito al mondo. Si parla di lui solo per i gossip. Secondo me non ha amici. Se fossi suo amico cercherei di farlo riflettere".
Beh, lei ha una certa esperienza...
"Io ho commesso molti errori che non mi hanno portato da nessuna parte e che non ripeterò, almeno credo. Oggi non lascerei mai il ritiro della nazionale se non fossi titolare. Magari poi non risponderei più alle convocazioni. Non abbandonerei la mia squadra se perde, come feci contro il Fulham l'anno scorso, tornandomene a casa in bus come un dilettante. Se perdo o gioco male, me ne sto triste in casa a guardare tonnellate di calcio. Ma quando vinco, magari segnando un gol, allora esco a divertirmi con gli amici".
Ha obbligato il Queens Park Rangers a prestare Joey Barton al Marsiglia: è vero?
"Era invidioso. Non mi lasciava battere punizioni e rigori. Dopo un tackle pericoloso in allenamento ho detto al presidente: o lui o me. Giorni fa però mi ha inviato un messaggino".
Perché dopo le giovanili francesi ha scelto il Marocco?
"Mio padre, marocchino, insisteva per i Bleus, ma a casa si mangia e si parla arabo. Mi sento francese, ma l'inno del Marocco mi fa vibrare più della Marsigliese. E la Francia ha un problema di razzismo. Se scoppiano casini in nazionale è sempre colpa dei neri, dei Nasri, Ben Arfa, Benzema, mai dei Menez che non è neanche un cognome francese. Allora tanto vale convocare solo bianchi. Hanno massacrato Nasri all'Europeo, ma nessuno sa che quando ha vinto la Premier League contro di noi del Qpr all'ultima giornata piangeva perché sua madre da tre anni è malata di cancro in ospedale".
Ma lei avrebbe potuto fare come Zinedine Zidane, giocando con la nazionale francese.
"Mio padre conosce quello di Zidane. Zizou si sentiva algerino, ma è sempre stato zitto. Finita la carriera è volato in Algeria a rivendicare l'amore per il suo Paese e oggi vive in Spagna. Non potrei mai fare lo stesso, anche se in Marocco quando ci sono problemi mi bollano come il francese di turno".
A gennaio c'è la Coppa d'Africa: il suo Marocco è favorito?
"Non siamo ancora una vera squadra. E non so se ci andrò. Dipende dal c.t., che non mi ha ancora detto cosa vuole veramente da me. E' dura lasciare il Qpr in un momento delicato, quando anche le big ti cercano". Ma La convocazione per la Coppa non è arrivata: a gennaio Taarabt giocherà solo per il Qpr.
Perché ha celebrato il gol al West Ham con la maglia con scritto "I love Allah"?
"Per replicare a chi insulta l'Islam con film ignobili. Prego cinque volte al giorno, faccio il Ramadan, non bevo, non fumo e rispetto tutti. L'Islam è tolleranza, però la Francia vieta il velo alle donne. Ma pure a Firenze, il mio amico El Hamdaoui è a disagio perché se sua moglie esce di casa velata la guardano male, e lui ha bisogno di sentirsi bene per dare il massimo".
Il velo delle donne è una discriminante?
"In casa mia solo mia madre e una delle mie quattro sorelle portano il velo. A me però scandalizza di più una tipa che fa la * in minigonna. In Occidente la paura dell'Islam genera odio che poi fomenta l'estremismo inaccettabile di Al Qaeda. Ho firmato la petizione contro gli Europei Under 21 in Israele di Kanouté perché non sopporto che a morire siano bambini palestinesi e che si parli soltanto delle vittime israeliane. Peccato che Drogba si sia tirato indietro...".
Pallone d'oro: Ronaldo o Messi?
"Ronaldo ha segnato e vinto tanto sia in Premier che in Liga. Magari fa il bello e la gente lo fischia. C'è un sacco di gente che lo odia, e lui replica con i gol. A me piacciono i personaggi così, di carattere ma anche generosi, che danno tutto. Messi ovunque va è apprezzato. Ma poi non so se farebbe altrettanto bene altrove: la prova è che in Champions League non ha mai segnato in Inghilterra".
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