Adriano Galliani

Ma c'eravate o dormivate a quei tempi?

da it.wikipedia.org

Quella prestazione colpì positivamente il presidente del Milan Silvio Berlusconi, che lo comprò nel 1987 per 3,5 miliardi di lire,[3] ma il giocatore dovette necessariamente essere ceduto in prestito al Como, dato che all'epoca in Serie A ciascuna squadra non poteva avere in rosa più di due stranieri, e in forza al Milan vi erano già gli olandesi Ruud Gullit e Marco van Basten. Al Como guidato da Aldo Agroppi Borghi giocò pochissimo, solo 7 presenze senza segnare alcun gol. L'anno successivo, con l'apertura al terzo straniero, Berlusconi intendeva riportarlo al Milan, ma alla fine si decise ad accontentare l'allenatore Sacchi, che richiese un altro olandese individuato nel centrocampista Frank Rijkaard.

Nel 1987 era in ballottaggio con Van Basten (che tra l'altro era infortunato), e fu mandato in prestito al Como perche' si decise di tenere l'olandese. E l'anno dopo fu ancora scartato in favore di Rijkaard

L'ultima parte l'hai aggiunta tu...

Comprato nel 1987 e parcheggiato perchè si potevano avere solo due stranieri che erano gullit e van basten... L anno dopo con l'apertura al terzo straniero è stato scartato da sacchi...

SI', l'ho aggiunta io. E' quello di cui si parlava ai tempi. E lo disse anche Borghi in un'intervista a inizio anni novanta

Io non l'ho mai sentita cosi...

Ma se tu non sapevi leggere fino almeno alla terza superiore  

Hai detto una cazzata dai... ammettilo

No. Io non dico mai cazzate.

Siete voi che ricordate e dimenticate a seconda di cio' che vi fa comodo.

Puccio sbagli clamorosamente.
Borghi non é mai stato in competizione con Van Basten.
A parte che avevano due ruoli completamente diversi ma Borghi fu preso e dato in prestito era un pallino di Berlusconi e si prevedeva l'apertura al terzo straniero per l'anno successivo, poi entró in competizione con Raykaard che era voluto da Sacchi e fu giustamente e fortunatamente scartato.
Borghi alternativa a Van Basten é una tua ricostruzione che non corrisponde a veritá.

Puccio ko... ammettilo

Calcio. Milan, Galliani non aspetta più:
scatta l'ultimatum alla società

MILANO, 29 novembre 2013

O viene liberato o l'a.d. si dimette in otto giorni. Con Barbara è gelo, la trattativa con Ermolli, uomo di Berlusconi, è ferma. E si parla di 50 milioni lordi di buonuscita
Adrian Galliani, 69 anni. LaPresse
Adrian Galliani, 69 anni. LaPresse


La ferita non si rimargina. Anzi, si allarga. La vittoria di Glasgow non è bastata a far cambiare l’umore di Adriano Galliani. Si è rallegrato con i suoi ragazzi, ma ormai si sente prigioniero del Milan. Non ce la fa più a reggere lo stress del separato in casa. Così ieri ha detto chiaro e tondo a Bruno Ermolli che lui non resisterà oltre la prossima settimana. E ha dato i classici otto giorni al Milan. O si avvia il passaggio di consegne con Barbara Berlusconi e si raggiunge un’intesa sulla sua buonuscita, oppure lui si dimette dopo 27 anni e 10 mesi alla guida della fuoriserie rossonera.

PROPOSTA — E' un pugno in faccia alle titubanze che dal 3 novembre in poi hanno accompagnato quel dispaccio dell’Ansa con cui la terzogenita di Silvio ha demolito la sua gestione. Un clamoroso atto di sfiducia che non ha mai avuto sostanziali correzioni dalla famiglia Berlusconi. Né ha prodotto risultati significativi il faccia a faccia di Arcore del 9 novembre. Quel giorno Silvio Berlusconi lo ha rassicurato in privato, nella speranza che il tempo allentasse le tensioni e permettesse a tutti di trovare un punto d’incontro per il bene della causa sino a fine stagione. Quel pomeriggio, alla presenza di Fedele Confalonieri, Galliani chiese invano di poter essere liberato in tempi brevi. In cambio il proprietario del Milan gli propose un nuovo incarico, con il coinvolgimento nella veste di a.d. della rinata Forza Italia. Uno scenario, che, però, non lo ha mai entusiasmato.

INCARICHI — Si spiega così il contemporanea avvio del dialogo con Bruno Ermolli, grand commis di Silvio, per concordare i termini economici della separazione. Sul piatto c’è una liquidazione da 50 milioni di euro lordi. Una cifra rilevantissima che tiene conto di una lunga attività manageriale a 360°. Basti pensare che in queste 28 stagioni il manager brianzolo ha assommato le mansioni principali del club: vice-presidente vicario, amministratore delegato e supervisore del settore commerciale. A ciò si aggiungano i suoi precedenti incarichi nella galassia Fininvest, a cominciare dalla responsabilità di a.d. a Mediaset prima dell’avvento di Piersilvio. E le intese contrattuali dell’epoca spiegano bene come si possa arrivare ad un conteggio così ingente.

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