Topic Politico
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Re: Topic Politico
"Se il Parlamento ci corregge
rinviamo metà sconto Irpef"
Monti: pronti a spostare il taglio dell'aliquota del 27 per cento. Il Quirinale ottiene la modifica delle misure su pensioni di invalidità e disabili
ROMA - "Noi del testo passato in Consiglio dei ministri non cambiamo nulla. Lo portiamo in Parlamento dove saremo aperti al dialogo: secondo noi la Legge di stabilità ha una sua logica, vedremo se ci sarà una maggioranza per fare modifiche stravolgenti". A Palazzo Chigi sono tranchant. Smentiscono che il governo abbia rimesso mano alla "manovra" approvata mercoledì scorso. Niente marcia indietro sulla retroattività del taglio alle detrazioni, al contrario di quanto era circolato nel pomeriggio. Si concede solo qualche "limatura per correggere problemi tecnici". E sia ben chiaro, nessun intervento del Quirinale come invece si sussurrava a Palazzo. In realtà le cose non stanno proprio così. Il Colle la sua voce l'ha fatta sentire e ha ottenuto un paio di correzioni di non poco conto. Le altre potranno arrivare in Parlamento, come lo stesso Monti ha fatto anticipare ai leader della maggioranza, ma a saldi invariati. Alla Camera tra tecnici e politici si profila un confronto caldo. "In effetti è la prima volta che tutti e tre i partiti che sostengono il governo si schierano contro un suo provvedimento", ammette un deputato vicino a Casini, leader centrista fin qui sempre allineato con il Professore. I gruppi parlamentari scaldano i motori. Con una lamentela che li unisce: "Sta scadendo il termine per la presentazione del testo a Montecitorio e non abbiamo ancora visto nulla". E chissà con quale umore Pd, Pdl e Udc accoglieranno
la versione definitiva della Legge di stabilità. Ieri pomeriggio, quando sembrava che la reotrattività del taglio delle detrazioni fosse stata cancellata, il clima era comunque teso. Con i partiti di maggioranza che già cucinavano una serie di emendamenti piuttosto dirompenti. Per questo Monti ha giocato d'anticipo e ha fatto spiegare ad Alfano, Bersani e Casini che la retroattività al 2012 della soppressione degli sgravi si potrà eliminare solo rinviando di un anno (al 2014) il taglio dell'Irpef per seconda aliquota (27%). "La scelta a cosa rinunciare spetterà a voi in Parlamento", è la linea del premier.
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peggio della mafia sto professore di merda
rinviamo metà sconto Irpef"
Monti: pronti a spostare il taglio dell'aliquota del 27 per cento. Il Quirinale ottiene la modifica delle misure su pensioni di invalidità e disabili
ROMA - "Noi del testo passato in Consiglio dei ministri non cambiamo nulla. Lo portiamo in Parlamento dove saremo aperti al dialogo: secondo noi la Legge di stabilità ha una sua logica, vedremo se ci sarà una maggioranza per fare modifiche stravolgenti". A Palazzo Chigi sono tranchant. Smentiscono che il governo abbia rimesso mano alla "manovra" approvata mercoledì scorso. Niente marcia indietro sulla retroattività del taglio alle detrazioni, al contrario di quanto era circolato nel pomeriggio. Si concede solo qualche "limatura per correggere problemi tecnici". E sia ben chiaro, nessun intervento del Quirinale come invece si sussurrava a Palazzo. In realtà le cose non stanno proprio così. Il Colle la sua voce l'ha fatta sentire e ha ottenuto un paio di correzioni di non poco conto. Le altre potranno arrivare in Parlamento, come lo stesso Monti ha fatto anticipare ai leader della maggioranza, ma a saldi invariati. Alla Camera tra tecnici e politici si profila un confronto caldo. "In effetti è la prima volta che tutti e tre i partiti che sostengono il governo si schierano contro un suo provvedimento", ammette un deputato vicino a Casini, leader centrista fin qui sempre allineato con il Professore. I gruppi parlamentari scaldano i motori. Con una lamentela che li unisce: "Sta scadendo il termine per la presentazione del testo a Montecitorio e non abbiamo ancora visto nulla". E chissà con quale umore Pd, Pdl e Udc accoglieranno
la versione definitiva della Legge di stabilità. Ieri pomeriggio, quando sembrava che la reotrattività del taglio delle detrazioni fosse stata cancellata, il clima era comunque teso. Con i partiti di maggioranza che già cucinavano una serie di emendamenti piuttosto dirompenti. Per questo Monti ha giocato d'anticipo e ha fatto spiegare ad Alfano, Bersani e Casini che la retroattività al 2012 della soppressione degli sgravi si potrà eliminare solo rinviando di un anno (al 2014) il taglio dell'Irpef per seconda aliquota (27%). "La scelta a cosa rinunciare spetterà a voi in Parlamento", è la linea del premier.
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Re: Topic Politico
La guida alle nuove mini detrazioni
Cosa cambia con la dichiarazione 2013
La stretta sulle detrazioni colpisce gli interessi sul mutuo per la prima casa, le spese per l'asilo nido
MILANO - Le novità in materia di deduzioni e detrazioni contenute nella Legge di Stabilità rappresentano il primo passo verso quella riduzione delle agevolazioni fiscali su cui il governo Monti è al lavoro da tempo e che ha come obiettivo finale il recupero di risorse per far quadrare i conti dello Stato. L'effetto immediato per i contribuenti con un reddito imponibile superiore ai 15 mila euro è che per alcune deduzioni e detrazioni sarà introdotta una franchigia di 250 euro e che lo sconto fiscale massimo per alcune detrazioni sarà in tutto di 570 euro. Infatti d'ora in avanti il 19% sarà applicabile a un tetto complessivo massimo di 3 mila euro.
Cosa vuol dire per un bilancio familiare? Che si contrae la possibile riduzione della base imponibile su cui si calcolano le tasse e dunque si assottiglia lo «sconto» fiscale, perché ad ogni voce interessata andrà applicata la franchigia di 250 euro e per le detrazioni anche il tetto. Se confermato in Aula alla Camera, il taglio di deduzioni e detrazioni colpirà i redditi del 2012 con effetto retroattivo. Dunque le spese già fatte nell'anno corrente, sulle quali si considerava un certo «risparmio» fiscale, avranno un peso diverso sul bilancio familiare rispetto a quanto preventivato.
Gli oneri deducibili a cui sarà applicata la franchigia sono quelli previsti dall'articolo 10 del Testo Unico delle imposte sui redditi (quelle indicate dal comma 1, lettere a, b, c, d, e-ter, f, g, h, l-bis, l-ter, l-quater). Mentre le detrazioni «minori» interessate dal provvedimento sono quelle elencate dall'articolo 15 sempre del Tuir. Non rientrano nella franchigia i contributi previdenziali e assistenziali, né quelli per la previdenza complementare e quelli per le colf. Mentre non vanno a costituire il tetto massimo dei 3 mila euro le spese sanitarie, che restano detraibili al 19% senza limite ma che vedono la franchigia salire da 129,11 euro a 250 euro.
Rientrano invece nella nuova regola le deduzioni per gli assegni al coniuge, le spese mediche e di assistenza per i disabili, i contributi ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale, i contributi alle Ong per i Paesi in via di sviluppo, le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, di università e fondazioni universitarie. La stretta sulle detrazioni colpisce gli interessi sul mutuo per la prima casa, le spese per l'intermediazione immobiliare sull'acquisto dell'abitazione principale, le spese per l'asilo nido, per l'istruzione (superiore e università) e per l'attività sportiva dei figli di età compresa tra i 15 e i 18 anni (poiché ora la detrazione è per importi non superiori ai 210 euro, con la franchigia salta del tutto), le spese per l'affitto degli studenti fuori sede, le spese funebri, quelle veterinarie e per le erogazioni liberali (Onlus, associazioni sportive e di promozione sociale), le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni.
Istruzione
Limiti ai contributi versati per università e scuole superiori private
Il doppio limite di 250 euro per voce di spesa e 3.000 euro per il complesso delle detrazioni penalizza chi spende per l'istruzione dei figli o per promuovere attività culturali. In particolare, le spese per istruzione sono detraibili anche quando sono sostenute per pagare l'iscrizione in una scuola secondaria o in un'università privata, ma la detrazione deve essere commisurata a quanto previsto per le tasse dell'istruzione pubblica e qui il contribuente deve darsi da fare per conto suo perché non esistono tabelle ministeriali di riferimento. Sono detraibili i contributi pagati per le scuole superiori, per le università e i master post laurea, e anche le scuole superiori e i corsi universitari frequentati all'estero. A questo proposito il ministero ha precisato che per il calcolo delle detrazioni bisogna fare riferimento ai costi delle scuole o degli atenei che in Italia offrano un corso di studi analogo, prendendo a riferimento l'offerta formativa nel Comune più vicino a quello di residenza fiscale del contribuente.
Erogazioni liberali
Nel mirino donazioni a partiti, movimenti e anche alle Onlus
Se sarà confermato l'impianto del decreto i partiti perderanno una fonte di gettito legale. La normativa previgente infatti prevedeva la possibilità di versare tra 51,65 e 10 mila euro a favore dei movimenti politici, purché i beneficiari abbiano o abbiano avuto in passato almeno un parlamentare alla Camera o al Senato. Significa che in teoria sarebbe stato possibile ottenere uno sgravio fiscale fino a 1.900 euro; con le nuove regole il massimo ottenibile, e purché non vi siano altri oneri detraibili, scende a 570 euro. Per avere un termine di paragone, il tetto massimo di spesa detraibile per le Onlus è di 2.065 euro. Per ottenere la detrazione è necessario che il versamento sia stato effettuato in posta o in banca su un conto corrente creato ad hoc e che il contribuente nell'anno precedente quello cui si riferisce la dichiarazione non abbia presentato conti in perdita. È lecito pensare che questo taglio non è tra quelli che più preoccupano i contribuenti.
www.corriere.it
boh ... continuiamo a colpire chi le tasse le paga già
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MILANO - Le novità in materia di deduzioni e detrazioni contenute nella Legge di Stabilità rappresentano il primo passo verso quella riduzione delle agevolazioni fiscali su cui il governo Monti è al lavoro da tempo e che ha come obiettivo finale il recupero di risorse per far quadrare i conti dello Stato. L'effetto immediato per i contribuenti con un reddito imponibile superiore ai 15 mila euro è che per alcune deduzioni e detrazioni sarà introdotta una franchigia di 250 euro e che lo sconto fiscale massimo per alcune detrazioni sarà in tutto di 570 euro. Infatti d'ora in avanti il 19% sarà applicabile a un tetto complessivo massimo di 3 mila euro.
Cosa vuol dire per un bilancio familiare? Che si contrae la possibile riduzione della base imponibile su cui si calcolano le tasse e dunque si assottiglia lo «sconto» fiscale, perché ad ogni voce interessata andrà applicata la franchigia di 250 euro e per le detrazioni anche il tetto. Se confermato in Aula alla Camera, il taglio di deduzioni e detrazioni colpirà i redditi del 2012 con effetto retroattivo. Dunque le spese già fatte nell'anno corrente, sulle quali si considerava un certo «risparmio» fiscale, avranno un peso diverso sul bilancio familiare rispetto a quanto preventivato.
Gli oneri deducibili a cui sarà applicata la franchigia sono quelli previsti dall'articolo 10 del Testo Unico delle imposte sui redditi (quelle indicate dal comma 1, lettere a, b, c, d, e-ter, f, g, h, l-bis, l-ter, l-quater). Mentre le detrazioni «minori» interessate dal provvedimento sono quelle elencate dall'articolo 15 sempre del Tuir. Non rientrano nella franchigia i contributi previdenziali e assistenziali, né quelli per la previdenza complementare e quelli per le colf. Mentre non vanno a costituire il tetto massimo dei 3 mila euro le spese sanitarie, che restano detraibili al 19% senza limite ma che vedono la franchigia salire da 129,11 euro a 250 euro.
Rientrano invece nella nuova regola le deduzioni per gli assegni al coniuge, le spese mediche e di assistenza per i disabili, i contributi ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale, i contributi alle Ong per i Paesi in via di sviluppo, le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, di università e fondazioni universitarie. La stretta sulle detrazioni colpisce gli interessi sul mutuo per la prima casa, le spese per l'intermediazione immobiliare sull'acquisto dell'abitazione principale, le spese per l'asilo nido, per l'istruzione (superiore e università) e per l'attività sportiva dei figli di età compresa tra i 15 e i 18 anni (poiché ora la detrazione è per importi non superiori ai 210 euro, con la franchigia salta del tutto), le spese per l'affitto degli studenti fuori sede, le spese funebri, quelle veterinarie e per le erogazioni liberali (Onlus, associazioni sportive e di promozione sociale), le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni.
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Il doppio limite di 250 euro per voce di spesa e 3.000 euro per il complesso delle detrazioni penalizza chi spende per l'istruzione dei figli o per promuovere attività culturali. In particolare, le spese per istruzione sono detraibili anche quando sono sostenute per pagare l'iscrizione in una scuola secondaria o in un'università privata, ma la detrazione deve essere commisurata a quanto previsto per le tasse dell'istruzione pubblica e qui il contribuente deve darsi da fare per conto suo perché non esistono tabelle ministeriali di riferimento. Sono detraibili i contributi pagati per le scuole superiori, per le università e i master post laurea, e anche le scuole superiori e i corsi universitari frequentati all'estero. A questo proposito il ministero ha precisato che per il calcolo delle detrazioni bisogna fare riferimento ai costi delle scuole o degli atenei che in Italia offrano un corso di studi analogo, prendendo a riferimento l'offerta formativa nel Comune più vicino a quello di residenza fiscale del contribuente.
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Se sarà confermato l'impianto del decreto i partiti perderanno una fonte di gettito legale. La normativa previgente infatti prevedeva la possibilità di versare tra 51,65 e 10 mila euro a favore dei movimenti politici, purché i beneficiari abbiano o abbiano avuto in passato almeno un parlamentare alla Camera o al Senato. Significa che in teoria sarebbe stato possibile ottenere uno sgravio fiscale fino a 1.900 euro; con le nuove regole il massimo ottenibile, e purché non vi siano altri oneri detraibili, scende a 570 euro. Per avere un termine di paragone, il tetto massimo di spesa detraibile per le Onlus è di 2.065 euro. Per ottenere la detrazione è necessario che il versamento sia stato effettuato in posta o in banca su un conto corrente creato ad hoc e che il contribuente nell'anno precedente quello cui si riferisce la dichiarazione non abbia presentato conti in perdita. È lecito pensare che questo taglio non è tra quelli che più preoccupano i contribuenti.
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Re: Topic Politico
Il governo si prepara a fare dietrofront su alcuni dei temi più controversi della riforma del lavoro. Lo ha annunciato al «Sole 24 ore il ministro del Welfare Elsa Fornero che ha anticipato alcuni dei contenuti delle correzioni in arrivo.
CONTRATTI A TERMINE - «Sui contratti a termine posso annunciare che stiamo pensando a una misura di adattamento sugli intervalli di attesa imposti tra un rinnovo e l'altro con l'obiettivo di ridurli il più possibile. Stiamo già lavorando a un decreto interministeriale da scrivere sulla base delle proposte finali che stiamo aspettando dalle parti sociali. L'ipotesi è di ridurre a un mese al massimo il termine di sospensione tra un rinnovo e l'altro», ha detto il ministro del Welfare.
INDENNITA' DI ACCOMPAGNAMENTO - Un altro punto toccato dal ministro Fornero riguarda la modifica della legge di stabilità dove non ci saranno più la tassa sull'indennità di accompagnamento e il taglio del 50% dei permessi. «Posso annunciare qui - precisa - che nel testo non ci saranno più due misure, una scelta che ho concordato personalmente con il ministro Vittorio Grilli e il presidente Mario Monti. Non ci sarà più la tassazione dell'indennità di accompagnamento e il taglio del 50% sui permessi previsti dalla legge 104 per i disabili o la cura dei parenti affetti da handicap». E prosegue: «Sappiamo bene che ci sono tanti abusi nel pubblico impiego e bisogna fare pulizia. Ma non si poteva tagliare così, sarebbe venuto meno l'intero valore sociale della legge di stabilità che, pure, con l'intervento sulle due prime aliquote Irpef lancia un segnale importante. Ci sarà anche un miglioramento sui meccanismi di detrazione e deduzione per le fasce sociali più deboli e verrà resa molto più graduale la tassazione Irpef sulle invalidità».
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CONTRATTI A TERMINE - «Sui contratti a termine posso annunciare che stiamo pensando a una misura di adattamento sugli intervalli di attesa imposti tra un rinnovo e l'altro con l'obiettivo di ridurli il più possibile. Stiamo già lavorando a un decreto interministeriale da scrivere sulla base delle proposte finali che stiamo aspettando dalle parti sociali. L'ipotesi è di ridurre a un mese al massimo il termine di sospensione tra un rinnovo e l'altro», ha detto il ministro del Welfare.
INDENNITA' DI ACCOMPAGNAMENTO - Un altro punto toccato dal ministro Fornero riguarda la modifica della legge di stabilità dove non ci saranno più la tassa sull'indennità di accompagnamento e il taglio del 50% dei permessi. «Posso annunciare qui - precisa - che nel testo non ci saranno più due misure, una scelta che ho concordato personalmente con il ministro Vittorio Grilli e il presidente Mario Monti. Non ci sarà più la tassazione dell'indennità di accompagnamento e il taglio del 50% sui permessi previsti dalla legge 104 per i disabili o la cura dei parenti affetti da handicap». E prosegue: «Sappiamo bene che ci sono tanti abusi nel pubblico impiego e bisogna fare pulizia. Ma non si poteva tagliare così, sarebbe venuto meno l'intero valore sociale della legge di stabilità che, pure, con l'intervento sulle due prime aliquote Irpef lancia un segnale importante. Ci sarà anche un miglioramento sui meccanismi di detrazione e deduzione per le fasce sociali più deboli e verrà resa molto più graduale la tassazione Irpef sulle invalidità».
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Mattia80- Yokohama 2007
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Re: Topic Politico
ma porca di quella troia... ma tagliate tute le spese vergognose per i partiti.
è così difficile? invece no .. andiamo a tagliare tutto quello che si può tagliare a chi è già in mutande.
e ripeto... via gli studi di settore che sono una porcheria immane... un gioielliere che dichiara 15.000 euro è un insulto verso chi li guadagna davvero quei soldi. così vedi come gli introiti dello stato aumentano in maniera impressionante.
è così difficile? invece no .. andiamo a tagliare tutto quello che si può tagliare a chi è già in mutande.
e ripeto... via gli studi di settore che sono una porcheria immane... un gioielliere che dichiara 15.000 euro è un insulto verso chi li guadagna davvero quei soldi. così vedi come gli introiti dello stato aumentano in maniera impressionante.
PerSempreConTe- Yokohama 2007
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Re: Topic Politico
io ho l'impressione che il 2013 sarà molto,molto peggio del 2012.
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Re: Topic Politico
lalomba non vedi la luce?
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Re: Topic Politico
si la vedo,ma tra un pò entreremo nel tunnel.
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Re: Topic Politico
cmq la cosa ridicola è che il taglio alle detrazioni vale già per l'anno 2012 mentre l'abbassamento dell'irpef (uno specchietto per le allodole a questo punto) parte dal 2013
grazie dracula
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Re: Topic Politico
peggiore in che senso?lalomba ha scritto:io ho l'impressione che il 2013 sarà molto,molto peggio del 2012.
Mattia80- Yokohama 2007
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Re: Topic Politico
parti dal presupposto però che è l'impressione di un coglione,io più il tempo passa e più sento gente insospettabile lamentarsi,lamentarsi che non c'è lavoro,lamentarsi dei pagamenti,vedo sempre più aziende chiudere o ridimensionarsi.
finchè mi lamento io non ci faccio molto caso,morto di fame ero,morto di fame sono,quando sento lamentarsi gente che sboroneggiava fino a poco tempo fa mi preoccupo un pò di più.
finchè mi lamento io non ci faccio molto caso,morto di fame ero,morto di fame sono,quando sento lamentarsi gente che sboroneggiava fino a poco tempo fa mi preoccupo un pò di più.
lalomba- Atene 1994
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