Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
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Re: Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
dubito seriamenteFabrizinho ha scritto:forse ringrazieremo un giorno per queste cessioni estive?
Mattia80- Yokohama 2007
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Re: Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
leggo su FB che allegri forse proverà constant terzino sinistro...vi risulta ? ha mai giocato in quel ruolo ?
matti81- Bologna 1990
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Re: Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
si l'anno scorso nel finale di stagione
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Re: Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
quest'anno mister puoi far vedere quello che vali..anche se io la fiducia in te ce l'ho dal primo giorno di due anni fa. AVANTI MAX
daniela- Londra 1963
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Re: Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
MILAN/CALCIO: Allegri: " Anche la Juve non era favorita poi..."
Più povero tecnicamente, più libero, probabilmente, Massimiliano Allegri si avvia alla terza stagione di Milan. E’ il suo anno zero, oltre che quello di tutta la squadra. «Sono arrivato e ho trovato campioni, poi la società ha fatto grandi acquisti e ci siamo presi lo scudetto. Nella seconda stagione abbiamo sbagliato due mesi e abbiamo perso. Ora se n’è andata una generazione di gente che aveva vinto tutto, e chi vince ha sempre ragione. Ma è inutile guardarsi indietro. Cambieremo modo di giocare e andremo avanti».
L’addio di una generazione è stato complicato dalla cessione di Ibra e Thiago.
«Così saremo tutti più responsabilizzati. E faremo il lavoro tutto in una volta».
Era convinto che quei due sarebbero rimasti. I ripensamenti di Berlusconi hanno fatto fare una figuraccia anche a lei e a Galliani.
«D’altra parte, anche il presidente si era esposto in prima persona su Thiago... Credo semplicemente che si sia trattato di un’offerta irrinunciabile ».
Come ha reagito nel vedere la sua squadra decapitata?«Ricomincio da capo, nel migliore dei modi. Aspetto il 31 agosto, la fine del mercato. Lasquadra ha entusiasmo, ha qualità tecniche, ha ragazzi con i principi giusti».
Ora la gente si aspetta due-tre anni di dominio Juve...
«L’anno scorso pareva che dovessimo dominare noi, che fosse un duello con l’Inter, e la Juve ha chiuso imbattuta, sicché...».
Ha mai pensato di mollare tutto?
«No, perché quando prendo una strada vado dritto, e perché la società mi ha dato fiducia.E poi credo che la squadra sarà rinforzata, un paio di giocatori arriveranno...».
Per ora, con quelli che ha, sta facendo un precampionato migliore del solito.
«La squadra sta lavorando bene, non siamo al top ma non è importante esserlo adesso. Sono soddisfatto dei ragazzi. Del modo di stare in campo, dell’intensità, dei concetti di gioco. L’Olimpia era un avversario di livello medio- basso ma anche al Chelsea campione d’Europa abbiamo concesso poco o niente».
Lei, come tanti allenatori, non ama le amichevoli estive e le tournée.
«Però questa è costruita bene. Abbiamo semplicemente trasportato in America due settimane del lavoro che avremmo fatto a Milanello, ci siamo allenati in un centro, quello dei Philadelphia Eagles, che è all’altezza del nostro».
Il Real Madrid è il primo banco di prova vero?
«E il Chelsea allora? Il Real Madrid è la squadra più forte d’Europa con il Barcellona, ma ciò non vuol dire che non si possa fare una buona partita».
Proverà ancora il «falso nueve»?
«Questa cosa del falso nueve non la capisco. Rispetto all’anno scorso, quando giocavamo con i tre in attacco, cambia poco, solo che le punte stanno un po’ più larghe. Eppure nel calcio ci sono le mode, funzionano le formule, i numeri ».
Tutti aspettano il salto di qualità di Pato.
«E’ l’anno fondamentale, per lui e per Boateng. Devono cercare la consacrazione definitiva e avere più responsabilità farà bene a tutti e due».
Più responsabilità ai giocatori, forse meno per lei: non potranno più dirle che ha vinto lo scudetto solo perché aveva Ibra o che è l’unico ad averglielo fatto perdere...
«Guardi, avere Ibra è una grande fortuna per un allenatore. Lui e Thiago sono giocatori unici. Ma come ho detto andremo avanti. Ibra è un accentratore, ora il gioco sarà distribuito in modo diverso. Proveremo altre cose. E in ogni caso, penso che i due anni della mia gestione siano stati positivi, a parte l’ultimo mese e mezzo, due mesi».
Si è dato una ragione di quel crollo?
«Abbiamo avuto troppi infortuni, abbiamo perso Thiago. E a livello psicologico abbiamo patito l’eliminazione dalla Champions. Ma questo non vuol dire che avremmo dovuto perdere il campionato».
Però ora dopo quel crollo anche per lei è la prova del nove.
«E’ un anno speciale, diverso dai primi due. Più stimolante, perché questa è una squadra che vedremo crescere».
C’è molto scetticismo, anche dei tifosi.
«Uno stimolo in più. Questa è una squadra che si farà apprezzare, per il modo di giocare e per la disponibilità. Deve credere nei suoi mezzi, mantenendo la serenità ce la faremo. E poi sarà un campionato più equilibrato: c’è la Roma, il Napoli ha una buona intelaiatura e avrà il vantaggio di non giocare la Champions, c’è l’Inter di Stramaccioni che sta facendo un buon lavoro dall’anno scorso. Serviranno meno punti per il titolo e ci sarà da lottare per tutti. La Juve è la favorita e ha fatto anche dei buoni acquisti, ma non si sa mai».
Ibra dice che il Psg è più forte del Milan perché gli ha tolto i due migliori. Non è una mancanza di rispetto per voi?
«Non ci faccio caso. Lui è fatto così, si sente sempre il migliore. E’ questa la sua forza».
Nel capitolo amarezze ci sono anche le dichiarazioni di Gattuso.
«Se ha detto quelle cose vuol dire che se le sentiva».
Ha parlato di regole saltate.
«Le regole non sono mai saltate. In tutti gli spogliatoi ci sono momenti di tensione più o meno alta, ma non è che nell’anno dello scudetto ci dessimo tutti i bacini in bocca».
Quindinon diventerà più cattivo.
«Non c’è bisogno. Io parlo con tutti e qualche volte litigo. Ci sono caratteri che hanno bisogno di essere lisciati e altri per i quali servono le bastonate».
Ha litigato di più con Ibra o Seedorf?
«Con Seedorf ho chiacchierato, con Ibra parlato (espressione ironica, ndr). Ma nella mia disonestà non le mando a dire a nessuno».
Bastona anche Robinho?
«Ha voluto fare la gara di calci di punizione con me e ha perso, non serve altro».
Cassano va lisciato o bastonato?
«Se c’è da bastonare si bastona. E così va con tutti gli altri».
Chi tira il gruppo ora che tanti vecchi se ne sono andati?
«Ambrosini, Bonera e Yepes».
Se arriva Kakà dove lo farà giocare?
Risata. «Davanti alla difesa, no?».
Ambrosini dice che è una soluzione inattuabile.
Sorriso furbetto. «Lo dice perché non ha ancora fatto il corso da allenatore».
Il trequartista resta Boateng?
«E’ un trequartista atipico e a noi piace così. Un falso nove».
Vedremo mai Emanuelson terzino?
«No. Al massimo farà l’ala sinistra, come è successo qualche volta».
El Shaarawy per ora si trova a dover correre più che fare gol.
«Sa che deve correre e sta lavorando tantissimo. Non scordiamoci che nell’Inter del Triplete Eto’o faceva il terzino. Per vincere bisogna correre tanto e lavorare tanto. Tutti».
A proposito di coppe passate, idee per la Champions?
«Pensiamo al campionato. In Champions l’obiettivo è superare il girone, magari arrivare ai quarti. Il primo obiettivo è restare fra le prime tre in Italia e quindi riqualificarsi alla Champions».
Ridimensiona idee passate...
«E’ una questione di concentrazione. Ci stiamo ricostruendo e dobbiamo concentrarci sulle cose principali».
Ai tifosi che cosa si sente di promettere?
«Che ci faremo apprezzare. E cresceremo. Comincia una sfida affascinante
Fonte : Gazzetta dello Sport
ilmilanista.it
Più povero tecnicamente, più libero, probabilmente, Massimiliano Allegri si avvia alla terza stagione di Milan. E’ il suo anno zero, oltre che quello di tutta la squadra. «Sono arrivato e ho trovato campioni, poi la società ha fatto grandi acquisti e ci siamo presi lo scudetto. Nella seconda stagione abbiamo sbagliato due mesi e abbiamo perso. Ora se n’è andata una generazione di gente che aveva vinto tutto, e chi vince ha sempre ragione. Ma è inutile guardarsi indietro. Cambieremo modo di giocare e andremo avanti».
L’addio di una generazione è stato complicato dalla cessione di Ibra e Thiago.
«Così saremo tutti più responsabilizzati. E faremo il lavoro tutto in una volta».
Era convinto che quei due sarebbero rimasti. I ripensamenti di Berlusconi hanno fatto fare una figuraccia anche a lei e a Galliani.
«D’altra parte, anche il presidente si era esposto in prima persona su Thiago... Credo semplicemente che si sia trattato di un’offerta irrinunciabile ».
Come ha reagito nel vedere la sua squadra decapitata?«Ricomincio da capo, nel migliore dei modi. Aspetto il 31 agosto, la fine del mercato. Lasquadra ha entusiasmo, ha qualità tecniche, ha ragazzi con i principi giusti».
Ora la gente si aspetta due-tre anni di dominio Juve...
«L’anno scorso pareva che dovessimo dominare noi, che fosse un duello con l’Inter, e la Juve ha chiuso imbattuta, sicché...».
Ha mai pensato di mollare tutto?
«No, perché quando prendo una strada vado dritto, e perché la società mi ha dato fiducia.E poi credo che la squadra sarà rinforzata, un paio di giocatori arriveranno...».
Per ora, con quelli che ha, sta facendo un precampionato migliore del solito.
«La squadra sta lavorando bene, non siamo al top ma non è importante esserlo adesso. Sono soddisfatto dei ragazzi. Del modo di stare in campo, dell’intensità, dei concetti di gioco. L’Olimpia era un avversario di livello medio- basso ma anche al Chelsea campione d’Europa abbiamo concesso poco o niente».
Lei, come tanti allenatori, non ama le amichevoli estive e le tournée.
«Però questa è costruita bene. Abbiamo semplicemente trasportato in America due settimane del lavoro che avremmo fatto a Milanello, ci siamo allenati in un centro, quello dei Philadelphia Eagles, che è all’altezza del nostro».
Il Real Madrid è il primo banco di prova vero?
«E il Chelsea allora? Il Real Madrid è la squadra più forte d’Europa con il Barcellona, ma ciò non vuol dire che non si possa fare una buona partita».
Proverà ancora il «falso nueve»?
«Questa cosa del falso nueve non la capisco. Rispetto all’anno scorso, quando giocavamo con i tre in attacco, cambia poco, solo che le punte stanno un po’ più larghe. Eppure nel calcio ci sono le mode, funzionano le formule, i numeri ».
Tutti aspettano il salto di qualità di Pato.
«E’ l’anno fondamentale, per lui e per Boateng. Devono cercare la consacrazione definitiva e avere più responsabilità farà bene a tutti e due».
Più responsabilità ai giocatori, forse meno per lei: non potranno più dirle che ha vinto lo scudetto solo perché aveva Ibra o che è l’unico ad averglielo fatto perdere...
«Guardi, avere Ibra è una grande fortuna per un allenatore. Lui e Thiago sono giocatori unici. Ma come ho detto andremo avanti. Ibra è un accentratore, ora il gioco sarà distribuito in modo diverso. Proveremo altre cose. E in ogni caso, penso che i due anni della mia gestione siano stati positivi, a parte l’ultimo mese e mezzo, due mesi».
Si è dato una ragione di quel crollo?
«Abbiamo avuto troppi infortuni, abbiamo perso Thiago. E a livello psicologico abbiamo patito l’eliminazione dalla Champions. Ma questo non vuol dire che avremmo dovuto perdere il campionato».
Però ora dopo quel crollo anche per lei è la prova del nove.
«E’ un anno speciale, diverso dai primi due. Più stimolante, perché questa è una squadra che vedremo crescere».
C’è molto scetticismo, anche dei tifosi.
«Uno stimolo in più. Questa è una squadra che si farà apprezzare, per il modo di giocare e per la disponibilità. Deve credere nei suoi mezzi, mantenendo la serenità ce la faremo. E poi sarà un campionato più equilibrato: c’è la Roma, il Napoli ha una buona intelaiatura e avrà il vantaggio di non giocare la Champions, c’è l’Inter di Stramaccioni che sta facendo un buon lavoro dall’anno scorso. Serviranno meno punti per il titolo e ci sarà da lottare per tutti. La Juve è la favorita e ha fatto anche dei buoni acquisti, ma non si sa mai».
Ibra dice che il Psg è più forte del Milan perché gli ha tolto i due migliori. Non è una mancanza di rispetto per voi?
«Non ci faccio caso. Lui è fatto così, si sente sempre il migliore. E’ questa la sua forza».
Nel capitolo amarezze ci sono anche le dichiarazioni di Gattuso.
«Se ha detto quelle cose vuol dire che se le sentiva».
Ha parlato di regole saltate.
«Le regole non sono mai saltate. In tutti gli spogliatoi ci sono momenti di tensione più o meno alta, ma non è che nell’anno dello scudetto ci dessimo tutti i bacini in bocca».
Quindinon diventerà più cattivo.
«Non c’è bisogno. Io parlo con tutti e qualche volte litigo. Ci sono caratteri che hanno bisogno di essere lisciati e altri per i quali servono le bastonate».
Ha litigato di più con Ibra o Seedorf?
«Con Seedorf ho chiacchierato, con Ibra parlato (espressione ironica, ndr). Ma nella mia disonestà non le mando a dire a nessuno».
Bastona anche Robinho?
«Ha voluto fare la gara di calci di punizione con me e ha perso, non serve altro».
Cassano va lisciato o bastonato?
«Se c’è da bastonare si bastona. E così va con tutti gli altri».
Chi tira il gruppo ora che tanti vecchi se ne sono andati?
«Ambrosini, Bonera e Yepes».
Se arriva Kakà dove lo farà giocare?
Risata. «Davanti alla difesa, no?».
Ambrosini dice che è una soluzione inattuabile.
Sorriso furbetto. «Lo dice perché non ha ancora fatto il corso da allenatore».
Il trequartista resta Boateng?
«E’ un trequartista atipico e a noi piace così. Un falso nove».
Vedremo mai Emanuelson terzino?
«No. Al massimo farà l’ala sinistra, come è successo qualche volta».
El Shaarawy per ora si trova a dover correre più che fare gol.
«Sa che deve correre e sta lavorando tantissimo. Non scordiamoci che nell’Inter del Triplete Eto’o faceva il terzino. Per vincere bisogna correre tanto e lavorare tanto. Tutti».
A proposito di coppe passate, idee per la Champions?
«Pensiamo al campionato. In Champions l’obiettivo è superare il girone, magari arrivare ai quarti. Il primo obiettivo è restare fra le prime tre in Italia e quindi riqualificarsi alla Champions».
Ridimensiona idee passate...
«E’ una questione di concentrazione. Ci stiamo ricostruendo e dobbiamo concentrarci sulle cose principali».
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Re: Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
modulo in stile spagna
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Re: Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
Azooz ha scritto:
Vedremo mai Emanuelson terzino?
«No. Al massimo farà l’ala sinistra, come è successo qualche volta».
almeno lo ammette
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Re: Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
ma pare che anche urby ora sia + propenso a giocare in attacco piuttosto che in difesa...affascinato dal suo nuovo ruolo mi dicono
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Re: Allenatore - Massimiliano ALLEGRI
Cmq sul mercato potevano anche chiedergli qualcosa sti coglionazzi
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