Lo sbando Juve
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Re: Lo sbando Juve
Juve, maledetta pareggite
In trasferta da provinciale
I bianconeri hanno pareggiato 10 volte in campionato (7 fuori casa) e 6 in altrettante gare del girone di Europa League. La mancanza di una mentalità vincente, che impedisca di accontentarsi di un punticino esterno, è una delle cause della stagione deludente
MILANO, 18 aprile 2011 - Maledetta pareggite. È la malattia che ha aggravato i guai della Juventus in questa stagione sciagurata. I bianconeri sono settimi in classifica - ad un punto dalla zona Europa League -, con la Roma, sesta, e il Palermo, ottavo, che qualificandosi per la finale di Coppa Italia complicherebbero ulteriorimente la corsa all'Europa, quella di periferia, della Vecchia Signora. Si qualificano, infatti, quinta e sesta, più la vincente della Coppa Italia, a meno che non sia già qualificata per la Champions. Allora scala la finalista. E se le ragioni di una stagione che assomiglia sinistramente a quella passata - conclusa proprio al settimo posto, con la qualificazione ai preliminari di Europa League - sono molteplici, uno degli aspetti sottovalutati è quello della mancanza di mentalità vincente, dimostrata soprattutto in trasferta. Pareggiando di continuo.
pareggini esterni — Parlano i risultati: i 10 pareggi in campionato, in assoluto, significano la cifra più alta tra le prime nove squadre della classifica, e i 7 pareggi in trasferta sono in assoluto il secondo numero più alto (la Fiorentina ne ha tra le 20 squadre di serie A. Peggio delle squadre che lottano per salvarsi, che evidentemente hanno avuto un atteggiamento meno prudente fuori casa, da "o la va o la spacca" che funziona meglio, perchè viene premiato dai tre punti a vittoria. E invece i bianconeri si sono spesso accontentati di un punticino quando questo ha benedetto una visita a domicilio dell'avversario di turno. La trasferta di Firenze è emblematica: la Juve al Franchi si è limitata a contenere senza troppi affanni gli attacchi dei viola per oltre un'ora, mettendo quindi una punta in più in campo (Del Piero)l e poi la testa fuori dal guscio soltanto nel finale. Il gol non è arrivato, e la Juve ha perso così altri punti e terreno nei confronti di Lazio e Udinese, ora lontane rispettivamente 8 e 7 punti in chiave Champions League. In pratica alla Juve servirebbe un miracolo, adesso, per acchiappare la qualificazione alla prossima coppa con le grandi orecchie, anche perchè davanti ha tre squadre.
le cause del malessere — L'atteggiamento rinunciatario, da provinciale, chiama da una parte in causa Delneri, abituato in carriera a guidare squadre che si potevano accontentare di pareggi esterni su campi complicati, dall'altra i difetti di personalità di un gruppo rinnovato, se non rivoluzionato dall'ultima campagna acquisti, nel quale i giocatori con un palmares importante nel curriculum sono pochi (e con la carta d'identità che sfora ampiamente i 30anni) e per infortuni o scelte tecniche non sempre hanno giocato (Buffon, Del Piero, Grosso e Toni). Poi ci sono i problemi tecnici strutturali: questa squadra ha pochi giocatori che si possono esaltare nel possesso palla (Aquilani, Del Piero), per cui fatica ad imporre il proprio gioco, a schiacciare gli avversari.
radiografia di coppa — L'Europa League è stata la fotografia più impietosa del virus bianconero. Nonostante sia paradossalmente adesso rimasto l'unico verosimile obiettivo stagionale per cui lottare, è stata affrontata in questa stagione in maniera dimessa. Anche in questo caso parlano i risultati: 6 uscite, altrettanti pareggi. Che hanno condannato all'eliminazione nella prima fase a gironi la Juve, buttata fuori sì dal Manchester City, ma anche dai carneadi polacchi del Lech Poznan. La Juve ha pareggiato nella prima partita a Manchester, contro i Mancio Boys, ma poi ha pareggiato pure a Salisburgo - tra l'altro rischiando grosso - e infine a Poznan, quando si è trovata a rincorrere invano una vittoria disperata per rimanere in corsa, lottando contro condizioni climatiche da tregenda. Alla Juve restano 5 partite per acciuffare l'Europa almeno dalla porta di servizio: per provarci va bandita la pareggite. Servono vittorie.
www.gazzetta.it
In trasferta da provinciale
I bianconeri hanno pareggiato 10 volte in campionato (7 fuori casa) e 6 in altrettante gare del girone di Europa League. La mancanza di una mentalità vincente, che impedisca di accontentarsi di un punticino esterno, è una delle cause della stagione deludente
MILANO, 18 aprile 2011 - Maledetta pareggite. È la malattia che ha aggravato i guai della Juventus in questa stagione sciagurata. I bianconeri sono settimi in classifica - ad un punto dalla zona Europa League -, con la Roma, sesta, e il Palermo, ottavo, che qualificandosi per la finale di Coppa Italia complicherebbero ulteriorimente la corsa all'Europa, quella di periferia, della Vecchia Signora. Si qualificano, infatti, quinta e sesta, più la vincente della Coppa Italia, a meno che non sia già qualificata per la Champions. Allora scala la finalista. E se le ragioni di una stagione che assomiglia sinistramente a quella passata - conclusa proprio al settimo posto, con la qualificazione ai preliminari di Europa League - sono molteplici, uno degli aspetti sottovalutati è quello della mancanza di mentalità vincente, dimostrata soprattutto in trasferta. Pareggiando di continuo.
pareggini esterni — Parlano i risultati: i 10 pareggi in campionato, in assoluto, significano la cifra più alta tra le prime nove squadre della classifica, e i 7 pareggi in trasferta sono in assoluto il secondo numero più alto (la Fiorentina ne ha tra le 20 squadre di serie A. Peggio delle squadre che lottano per salvarsi, che evidentemente hanno avuto un atteggiamento meno prudente fuori casa, da "o la va o la spacca" che funziona meglio, perchè viene premiato dai tre punti a vittoria. E invece i bianconeri si sono spesso accontentati di un punticino quando questo ha benedetto una visita a domicilio dell'avversario di turno. La trasferta di Firenze è emblematica: la Juve al Franchi si è limitata a contenere senza troppi affanni gli attacchi dei viola per oltre un'ora, mettendo quindi una punta in più in campo (Del Piero)l e poi la testa fuori dal guscio soltanto nel finale. Il gol non è arrivato, e la Juve ha perso così altri punti e terreno nei confronti di Lazio e Udinese, ora lontane rispettivamente 8 e 7 punti in chiave Champions League. In pratica alla Juve servirebbe un miracolo, adesso, per acchiappare la qualificazione alla prossima coppa con le grandi orecchie, anche perchè davanti ha tre squadre.
le cause del malessere — L'atteggiamento rinunciatario, da provinciale, chiama da una parte in causa Delneri, abituato in carriera a guidare squadre che si potevano accontentare di pareggi esterni su campi complicati, dall'altra i difetti di personalità di un gruppo rinnovato, se non rivoluzionato dall'ultima campagna acquisti, nel quale i giocatori con un palmares importante nel curriculum sono pochi (e con la carta d'identità che sfora ampiamente i 30anni) e per infortuni o scelte tecniche non sempre hanno giocato (Buffon, Del Piero, Grosso e Toni). Poi ci sono i problemi tecnici strutturali: questa squadra ha pochi giocatori che si possono esaltare nel possesso palla (Aquilani, Del Piero), per cui fatica ad imporre il proprio gioco, a schiacciare gli avversari.
radiografia di coppa — L'Europa League è stata la fotografia più impietosa del virus bianconero. Nonostante sia paradossalmente adesso rimasto l'unico verosimile obiettivo stagionale per cui lottare, è stata affrontata in questa stagione in maniera dimessa. Anche in questo caso parlano i risultati: 6 uscite, altrettanti pareggi. Che hanno condannato all'eliminazione nella prima fase a gironi la Juve, buttata fuori sì dal Manchester City, ma anche dai carneadi polacchi del Lech Poznan. La Juve ha pareggiato nella prima partita a Manchester, contro i Mancio Boys, ma poi ha pareggiato pure a Salisburgo - tra l'altro rischiando grosso - e infine a Poznan, quando si è trovata a rincorrere invano una vittoria disperata per rimanere in corsa, lottando contro condizioni climatiche da tregenda. Alla Juve restano 5 partite per acciuffare l'Europa almeno dalla porta di servizio: per provarci va bandita la pareggite. Servono vittorie.
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Re: Lo sbando Juve
io sarei stato per mancini, almeno non comprerebbero pippe
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Re: Lo sbando Juve
Villas Boas tutta la vita...
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Mazzarri non so ma non mi convince appieno...
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Re: Lo sbando Juve
mazzarri con voi nn potrebbe + piangere
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Re: Lo sbando Juve
lippi si propone per la panchina dell'anno prossimo,brodo strariscaldato direi evaporato quasi
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Re: Lo sbando Juve
hahahahah da 2-0 a 2-2
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Re: Lo sbando Juve
nella mia vita ho visto POCHISSIME cose piu tristi di un contropiede 4 contro 1 gestito da krasic e pepe
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Re: Lo sbando Juve
AHAHAH PEPE
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