Ryan Giggs

Calcio, Premier. Giggs compie 40 anni. Una vita al Manchester United


È uno dei migliori mancini della storia del calcio, al quale è stata negata solo la soddisfazione di partecipare a un Mondiale. “Avrei potuto giocare per l’Inghilterra, ma non mi sono mai pentito di aver scelto il Galles”


“È solo un altro giorno”, dice Ryan Giggs per banalizzare i 40 anni festeggiati oggi e annunciati sui giornali britannici da una settimana. Il fuoriclasse di Cardiff celebrerà il compleanno alla sua maniera: allenamento a Carrington, un brindisi con la squadra, il solito pomeriggio in famiglia. Domenica c’è Tottenham-Manchester United e Giggs dovrebbe andare in panchina, dopo aver giocato 90 minuti a Leverkusen, 48 ore fa. Un’altra prestazione da urlo sul palcoscenico della Champions.

Giggs è un totem che cammina, anzi corre: 13 Premier League, 4 Coppe d’Inghilterra, 4 Coppe di Lega, 2 Champions League, un Mondiale per club, una Coppa Intercontinentale, 953 gare con la maglia del Manchester United, 168 gol. È uno dei migliori mancini della storia del calcio, al quale è stata negata solo la soddisfazione di partecipare a un Mondiale. “Avrei potuto giocare per l’Inghilterra, ma non mi sono mai pentito di aver scelto il Galles”. Avrebbe potuto eccellere anche nel rugby, come il padre Danny Wilson, nazionale gallese della palla ovale – Ryan adottò il cognome Giggs della madre dopo la separazione dei genitori –: una squadra di Cardiff lo aveva adocchiato quando era ancora bambino: “Giocare a rugby mi ha reso più agile e mi ha insegnato a schivare i colpi. Quando debuttai in Premier, nel 1991, contro l’Everton, il mio avversario, Dave Watson, cercò subito d’intimidirmi, ma non mi fece paura”.

Da quel giorno del 1991, sono trascorsi 22 anni e Giggs ha condiviso lo spogliatoio del Manchester United con almeno tre generazioni diverse. I primi compagni di squadra furono “i fenomeni”: Scholes, i fratelli Neville, Butt, fino al giovanissimo David Beckham. Il punto di riferimento di questi ragazzi fu il francese Cantona: “Osservare Eric ci ha insegnato molte cose”. Gli allenamenti del Manchester United anni Novanta erano uno spettacolo, quando arrivava il momento dei cross: Beckham a destra, Giggs a sinistra e Ferguson a godersi lo show. Nel primo decennio del Duemila, ha giocato con Cristiano Ronaldo, Rooney e Tevez. I compagni attuali sono Van Persie e il giovanissimo Januzaj, 22 anni meno del gallese.

Ryan ha affrontato centinaia di avversari: quelli delle squadre italiane i più ostici. “Ferrara e Montero sono stati i più duri in assoluto. Il loro concetto era molto semplice: “la palla può passare, l’avversario no”. Poi l’interista Zanetti e una leggenda come Paolo Maldini”. Anche Giggs, come Zanetti e Maldini, celebra i 40 anni a testa alta: “Il mio segreto è stato lo yoga. L’ho scoperto quando avevo 28 anni e cominciai ad avere qualche problema muscolare. Con lo yoga ho risolto tutti i guai e ho evitato gli infortuni”.

Giggs è tante cose nel calcio: una vita allo United, due allenatori (Ferguson e Moyes) e due nazionali (Galles e Gran Bretagna all’ultima Olimpiade), tre passioni sportive (golf, rugby e yoga), una sfilza di record e un futuro da allenatore. Nella vita sociale ha fatto i conti con il razzismo nell’adolescenza (il padre era di origine afro) e non a caso Nelson Mandela è la sua icona: “Quello che ha fatto è straordinario”. Nella vita pubblica, ha vissuto giorni difficili quando, nel 2011, i tabloid si scatenarono mettendo in piazza la relazione extraconiugale con la moglie del fratello. È stato il momento personale più difficile, ma è riuscito nell’impresa di non lasciarsi travolgere sul piano professionale. A fine stagione, deciderà se continuare o ritirarsi. “Può giocare un’altra stagione”, dice Moyes. In attesa degli eventi, godiamocelo finché possiamo.

http://www.gazzetta.it/Calcio/28-11-2013/ryan-giggs-machester-united-galles-40-anni-compleanno-201686795951.shtml