7 - Alexandre PATO †
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Re: 7 - Alexandre PATO †
Milan, stagione finita per Pato
Dott. Meersseman: "Non so più che fare"
"La stagione di Pato è finita". A rivelarlo è il dottore Jean Pierre Meersseman, vicino al Milan, che la settimana scorsa ha accompagnato il brasiliano ad Atlanta per un consulto con il professor Carrick. I problemi muscolari del Papero rossonero non sono risolti e le parole di Meersseman preoccupano: "Quando sarà guarito ancora una volta saremo punto e a capo. Chi si prenderà la responsabilità di rimandarlo in campo? Non so più a che santo votarmi".
Dopo il 14.esimo infortunio muscolare da gennaio 2010 il futuro di Pato diventa un mistero. Per Meersseman non c'è soluzione: "Come risolveremo definitivamente il problema della sua fragilità muscolare? E' stato ovunque, dalla Germania all'America, stuoli di medici lo hanno visto e curato. Ho chiesto alla mia consigliera spirituale di pregare per lui", le parole riportate da La Gazzetta dello Sport.
Il professore belga è rimasto scosso dopo l'ennesimo infortunio, quello del Camp Nou, dell'attaccante brasiliano: "Non ho chiuso occhio. Mi assumo le mie responsabilità, anche se non so quali siano. Non ho risolto in tre settimane quello che non si riesce a risolvere da più di due anni. Pato è stato dichiarato clinicamente tredeci volte, ma è evidente che guarito non è. Quando ho visto in tv che si era fatto male sono stato male anche io. Non mi aspettavo che accadesse così".
La stagione di Pato è finita e il brasiliano nelle prossime ore si sottoporrà a una nuova risonanza magnetica.
www.sportmediaset.it
Dott. Meersseman: "Non so più che fare"
"La stagione di Pato è finita". A rivelarlo è il dottore Jean Pierre Meersseman, vicino al Milan, che la settimana scorsa ha accompagnato il brasiliano ad Atlanta per un consulto con il professor Carrick. I problemi muscolari del Papero rossonero non sono risolti e le parole di Meersseman preoccupano: "Quando sarà guarito ancora una volta saremo punto e a capo. Chi si prenderà la responsabilità di rimandarlo in campo? Non so più a che santo votarmi".
Dopo il 14.esimo infortunio muscolare da gennaio 2010 il futuro di Pato diventa un mistero. Per Meersseman non c'è soluzione: "Come risolveremo definitivamente il problema della sua fragilità muscolare? E' stato ovunque, dalla Germania all'America, stuoli di medici lo hanno visto e curato. Ho chiesto alla mia consigliera spirituale di pregare per lui", le parole riportate da La Gazzetta dello Sport.
Il professore belga è rimasto scosso dopo l'ennesimo infortunio, quello del Camp Nou, dell'attaccante brasiliano: "Non ho chiuso occhio. Mi assumo le mie responsabilità, anche se non so quali siano. Non ho risolto in tre settimane quello che non si riesce a risolvere da più di due anni. Pato è stato dichiarato clinicamente tredeci volte, ma è evidente che guarito non è. Quando ho visto in tv che si era fatto male sono stato male anche io. Non mi aspettavo che accadesse così".
La stagione di Pato è finita e il brasiliano nelle prossime ore si sottoporrà a una nuova risonanza magnetica.
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Re: 7 - Alexandre PATO †
Mistero Pato: stiramenti un problema di testa
Viaggi in America, visite dei migliori specialisti: in Champions il brasiliano gioca 14 minuti ed è costretto ad uscire. Il cervello manda input sbagliati e arrivano le contratturedi
MILANO - Solo domani si saprà esattamente in cosa è consistito l'ennesimo infortunio muscolare di Pato, questo infinito calvario sportivo nel quale si è persa la musica di uno dei giovani calciatori più promettenti del mondo. Il brasiliano sosterrà una risonanza magnetica per definire l'entità del problema che lo ha costretto a lasciare il prato del Camp Nou dopo appena quindici minuti dall'ingresso in campo, al 24' della ripresa del ritorno dei quarti di Champions col Barcellona. Affaticamento, risentimento, stiramento, slabbramento di una cicatrice precedente: questi i possibili responsi dell'esame strumentale. Ma quello che nemmeno domani potrà essere chiaro è il motivo che provoca tutti questi acciacchi muscolari in un atleta di appena 22 anni, ora a rischio anche per la convocazione della Seleçao alle Olimpiadi di Londra.
Lo smarrimento a Milanello è reso ancora più forte perché la ricaduta (ko la gamba sinistra come a gennaio, mentre a febbraio era stata la destra) è arrivata tre giorni dopo il ritorno dal viaggio negli Stati Uniti che pareva aver messo la parola fine ai problemi di Pato: la trasvolata oceanica, insieme al dottor Jean Pierre Meersseman - chiropratico e creatore di Milan Lab - per essere visitato dal professor Frederick Carrick, neurologo e chiropratico alla Life University di Atlanta. Il Papero era atterrato sabato, si era allenato con i compagni domenica, era stato convocato lunedì da Allegri che ieri sera lo ha portato in panchina (mandando in tribuna El Shaarawy) e lo ha spedito in campo nella ripresa. L'allenatore rossonero si è mosso nei limiti che gli erano stati indicati dallo staff medico: secondo queste informazioni, Pato, fermo da Milan-Juventus del 25 febbraio, aveva 15-20 minuti nelle gambe, non di più, perché nei giorni trascorsi ad Atlanta non aveva potuto allenarsi al meglio tra un esame e l'altro.
"Ma probabilmente avrebbe potuto giocare anche quindici giorni prima, il problema è vedere come reagisce in partita", spiegano in casa rossonera. E ancora una volta la reazione è stata negativa. Oggi il calciatore era a Milanello dove ha fatto il punto con i medici rossoneri e il dottor Meersseman che lo ha accompagnato negli Stati Uniti: Pato non avverte particolare dolore (tutt'al più un certo fastidio) e continua ad avere una forte determinazione nel cercare di capire cosa gli sta succedendo. Da questo punto di vista, le analisi effettuate dal professor Carrick avevano aiutato a capire qualcosa in più. Una parte del problema è rappresentata dai messaggi che arrivano ai muscoli del Papero dal sistema nervoso, impulsi del cervello che fanno scattare un sistema di difesa non sempre giustificato il quale, a sua volta, provoca movimenti potenzialmente scorretti. E' come se un passante modificasse la sua camminata sospettando una buca nel marciapiede che in realtà non esiste.
Ad Atlanta erano stati individuati alcuni parametri che parevano indirizzare sulla strada della guarigione. Ma ora tutto è tornato in alto mare. Il Milan deve decidere nuovamente cosa fare: a chi rivolgersi, quale strada intraprendere, dove andare? E' iniziata una pausa di riflessione di qualche ora per studiare una nuova strategia. Da gennaio 2010, quando è partito lo stillicidio dei 14 infortuni muscolari, il club rossonero le ha provate tutte: la riabilitazione presso una clinica privata milanese con il dottor Gianluca Melegati, poi diventato medico sociale del Milan (il terzo alle prese con i ko del brasiliano insieme a Massimo Manara e Rodolfo Tavana impegnati in una costante opera di ricerca tra telefonate ad altri esperti e lettura di articoli e studi specialistici), il primo viaggio negli Stati Uniti a dicembre 2010 dal professor William Garrett della Duke University che ha suggerito esercizi quotidiani di postura per ridurre gli infortuni e infine il consulto in Germania con il professore Hans-Wilhelm Muller Wohlfahrt lo scorso gennaio. Senza dimenticare tutti gli specialisti fino ai maghi più o meno presunti che in questi anni si sono messi in contatto con il Milan sicuri di avere in mano la soluzione ai problemi del Papero.
Il ko di Barcellona allontana anche il sospetto che tutto fosse legato al prato di San Siro dove si sono verificati quasi tutti gli stiramenti, risentimenti e strappi di questa vicenda (coincidenza fatta notare da Allegri). Un terreno sabbioso e scivoloso, dannoso per tutti gli interpreti, ma ancor di più per un calciatore che fa degli scatti lunghi e profondi la sua arma vincente. Anche questo è entrato nel calderone delle possibili spiegazioni, al pari della considerazione che aveva iniziato ad aleggiare in casa Milan dopo i primi acciacchi: la soglia del dolore bassa del brasiliano che si ferma appena sente pizzicare. Quando si è bloccato col Novara in Coppa Italia a gennaio, dopo aver segnato il gol decisivo, qualche compagno è rimasto di stucco vedendolo uscire da solo, senza ascoltare nemmeno il parere dei medici in panchina: loro erano lì a correre nel gelo da quasi 120' e lui, appena entrato, lasciava la battaglia così. Tutte ipotesi, ma nessuna risolutiva di fronte a questo mistero lungo due anni e tre mesi. Tra 24 ore un'altra risonanza magnetica e un'altra diagnosi per il numero 7 che non riesce più a suonare il suo calcio. E nessuno riesce a capire perché. (04 aprile 2012)
www.repubblica.it
Viaggi in America, visite dei migliori specialisti: in Champions il brasiliano gioca 14 minuti ed è costretto ad uscire. Il cervello manda input sbagliati e arrivano le contratturedi
MILANO - Solo domani si saprà esattamente in cosa è consistito l'ennesimo infortunio muscolare di Pato, questo infinito calvario sportivo nel quale si è persa la musica di uno dei giovani calciatori più promettenti del mondo. Il brasiliano sosterrà una risonanza magnetica per definire l'entità del problema che lo ha costretto a lasciare il prato del Camp Nou dopo appena quindici minuti dall'ingresso in campo, al 24' della ripresa del ritorno dei quarti di Champions col Barcellona. Affaticamento, risentimento, stiramento, slabbramento di una cicatrice precedente: questi i possibili responsi dell'esame strumentale. Ma quello che nemmeno domani potrà essere chiaro è il motivo che provoca tutti questi acciacchi muscolari in un atleta di appena 22 anni, ora a rischio anche per la convocazione della Seleçao alle Olimpiadi di Londra.
Lo smarrimento a Milanello è reso ancora più forte perché la ricaduta (ko la gamba sinistra come a gennaio, mentre a febbraio era stata la destra) è arrivata tre giorni dopo il ritorno dal viaggio negli Stati Uniti che pareva aver messo la parola fine ai problemi di Pato: la trasvolata oceanica, insieme al dottor Jean Pierre Meersseman - chiropratico e creatore di Milan Lab - per essere visitato dal professor Frederick Carrick, neurologo e chiropratico alla Life University di Atlanta. Il Papero era atterrato sabato, si era allenato con i compagni domenica, era stato convocato lunedì da Allegri che ieri sera lo ha portato in panchina (mandando in tribuna El Shaarawy) e lo ha spedito in campo nella ripresa. L'allenatore rossonero si è mosso nei limiti che gli erano stati indicati dallo staff medico: secondo queste informazioni, Pato, fermo da Milan-Juventus del 25 febbraio, aveva 15-20 minuti nelle gambe, non di più, perché nei giorni trascorsi ad Atlanta non aveva potuto allenarsi al meglio tra un esame e l'altro.
"Ma probabilmente avrebbe potuto giocare anche quindici giorni prima, il problema è vedere come reagisce in partita", spiegano in casa rossonera. E ancora una volta la reazione è stata negativa. Oggi il calciatore era a Milanello dove ha fatto il punto con i medici rossoneri e il dottor Meersseman che lo ha accompagnato negli Stati Uniti: Pato non avverte particolare dolore (tutt'al più un certo fastidio) e continua ad avere una forte determinazione nel cercare di capire cosa gli sta succedendo. Da questo punto di vista, le analisi effettuate dal professor Carrick avevano aiutato a capire qualcosa in più. Una parte del problema è rappresentata dai messaggi che arrivano ai muscoli del Papero dal sistema nervoso, impulsi del cervello che fanno scattare un sistema di difesa non sempre giustificato il quale, a sua volta, provoca movimenti potenzialmente scorretti. E' come se un passante modificasse la sua camminata sospettando una buca nel marciapiede che in realtà non esiste.
Ad Atlanta erano stati individuati alcuni parametri che parevano indirizzare sulla strada della guarigione. Ma ora tutto è tornato in alto mare. Il Milan deve decidere nuovamente cosa fare: a chi rivolgersi, quale strada intraprendere, dove andare? E' iniziata una pausa di riflessione di qualche ora per studiare una nuova strategia. Da gennaio 2010, quando è partito lo stillicidio dei 14 infortuni muscolari, il club rossonero le ha provate tutte: la riabilitazione presso una clinica privata milanese con il dottor Gianluca Melegati, poi diventato medico sociale del Milan (il terzo alle prese con i ko del brasiliano insieme a Massimo Manara e Rodolfo Tavana impegnati in una costante opera di ricerca tra telefonate ad altri esperti e lettura di articoli e studi specialistici), il primo viaggio negli Stati Uniti a dicembre 2010 dal professor William Garrett della Duke University che ha suggerito esercizi quotidiani di postura per ridurre gli infortuni e infine il consulto in Germania con il professore Hans-Wilhelm Muller Wohlfahrt lo scorso gennaio. Senza dimenticare tutti gli specialisti fino ai maghi più o meno presunti che in questi anni si sono messi in contatto con il Milan sicuri di avere in mano la soluzione ai problemi del Papero.
Il ko di Barcellona allontana anche il sospetto che tutto fosse legato al prato di San Siro dove si sono verificati quasi tutti gli stiramenti, risentimenti e strappi di questa vicenda (coincidenza fatta notare da Allegri). Un terreno sabbioso e scivoloso, dannoso per tutti gli interpreti, ma ancor di più per un calciatore che fa degli scatti lunghi e profondi la sua arma vincente. Anche questo è entrato nel calderone delle possibili spiegazioni, al pari della considerazione che aveva iniziato ad aleggiare in casa Milan dopo i primi acciacchi: la soglia del dolore bassa del brasiliano che si ferma appena sente pizzicare. Quando si è bloccato col Novara in Coppa Italia a gennaio, dopo aver segnato il gol decisivo, qualche compagno è rimasto di stucco vedendolo uscire da solo, senza ascoltare nemmeno il parere dei medici in panchina: loro erano lì a correre nel gelo da quasi 120' e lui, appena entrato, lasciava la battaglia così. Tutte ipotesi, ma nessuna risolutiva di fronte a questo mistero lungo due anni e tre mesi. Tra 24 ore un'altra risonanza magnetica e un'altra diagnosi per il numero 7 che non riesce più a suonare il suo calcio. E nessuno riesce a capire perché. (04 aprile 2012)
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Re: 7 - Alexandre PATO †
Fate partire il viaggio della speranza a Napoli
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Re: 7 - Alexandre PATO †
Malissimo malissimo malissi malissimo... Ce lo teniamo come caso umano mi sa, sia maledetto il,giorno che ha messo piede a milanello
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Re: 7 - Alexandre PATO †
Sono senza parole. Ma che diavolo ha?
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Re: 7 - Alexandre PATO †
Divremmo prendere la palla al balzo per togliere dai coglioni lui e tutto lo staff.
death from above- Yokohama 2007
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Re: 7 - Alexandre PATO †
Anche se credo che ormai sia carriera finita, nessuno vorra' mai piu' rispedirlo in campo
death from above- Yokohama 2007
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Re: 7 - Alexandre PATO †
Sinceramente mi spiace...
Non gliene farei una colpa sia a livello fisico che eventualmente mentale...
Prima del gennaio 2010 non si era mai infortunato cosi...come mai?
Ritengo che il rafforzamento dei muscoli sia stata la causa, il corpo non riesce a reggere il tutto.
Non gliene farei una colpa sia a livello fisico che eventualmente mentale...
Prima del gennaio 2010 non si era mai infortunato cosi...come mai?
Ritengo che il rafforzamento dei muscoli sia stata la causa, il corpo non riesce a reggere il tutto.
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Re: 7 - Alexandre PATO †
Domanda da ignorante: se la colpa fosse veramente della massa, non basterebbe diminuirla? Cioè basta sdraiarsi per qualche mese ed i muscoli vanno via. Credo.
admin- Atene 2007
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Devils Élite • AC Milan Forum :: ROSSONERI :: GIOCATORI :: ARCHIVIO :: 2011/2012
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