Intercettazioni Inter

Ora sarà interessante capire cosa vorranno fare Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio che furono punite - chi più, chi meno - in occasione di Calciopoli (2006). Sì, perché quello che sta uscendo in questi giorni rafforza sempre più la convinzione di Della Valle, Andrea Agnelli e c. che troppe cose, troppe intercettazioni, erano state tenute nascoste, in quegli anni, e la verità venuta a galla quindi è soltanto una (piccola) parte. Il coinvolgimento dei club, come si è visto anche dalla relazione di Stefano Palazzi, è molto più ampio. Questo nuovo filone, clamoroso, è venuto alla luce grazie, soprattutto, a Nicola Penta, il perito informatico-telefonico scelto dalla difesa di Luciano Moggi. Se quelle cose fossero emerse anni fa, lo scudetto 2006 non sarebbe andato all'Inter e il quadro d'insieme sarebbe molto cambiato (almeno per quanto riguarda la giustizia sportiva). Ecco cosa è venuto fuori: come ha rivelato Tuttosport nei giorni scorsi, i carabinieri, che investigavano, avevano segnalato come significative (tre baffi rossi stavano a dire "stato di massimo allerta") anche numerose altre telefonate, e non solo dei dirigenti dell'Inter. Ci sono infatti Meani e Galliani (che parla con Bergamo), Foschi del Palermo che parla coi designatori, Campedelli del Chievo, Cellino del Cagliari (due baffi gialli come Moratti) e Spinelli del Livorno, anche lui "premiato" con i tre baffi rossi, il massimo della pericolosità. Ma queste segnalazioni non erano mai arrivate ai pm
Narducci e Beatrice: come mai si erano fermate prima? E chi le aveva nascoste? Perché si erano perse per strada? Il caso è davvero inquietante. La giustizia sportiva sapeva?

Le indagini erano state fatte dal t. col dei carabinieri, Auricchio, i pm di Napoli erano Narducci e Beatrice, Guido Rossi (commissario Figc all'epoca) ha garantito che "non ne sapeva niente", Borelli parlò invece di ulteriori accertamenti necessari (senza specificare però quali). Nessun di loro adesso parla. Non svelano questo giallo. Probabile, a questo punto, che possano essere denunciati dai club puniti nel 2006. La Fiorentina voleva farlo già con Auricchio (omissione e/o abuso di atti d'ufficio), ma ora anche le altre società sembrano intenzionate a chiedere chiarimenti. L'ombra di quei "tre baffi rossi" nasconde alla verità quegli anni inquietanti. Speriamo che prima o poi questa verità venga a galla. Si scoprirà magari se le intercettazioni venivano fatte in caserma o in procura, quale è stato il ruolo dei marescialli che avevano fatto le intercettazioni (qualcuno di loro potrebbe parlare) e che le avevano segnalate ai loro superiori. E cosa farà la Federcalcio, adesso? Calciopoli, lo abbiamo detto e ridetto, non finisce mai.

Due sindacati calciatori e la minaccia dello sciopero
"Niente contratto? E noi non scendiamo in campo": questa la posizione di molti calciatori di serie A, anche importanti, contattati dall'Aic in ritiro. Il contratto collettivo, come noto, è scaduto il 30 giugno dell'anno scorso: Sergio Campana il 30 maggio lo ha firmato, Giancarlo Abete si è impegnato di persona, ma la Lega di serie A prende tempo per discutere sull'articolo 7, quello che riguarda gli allenamenti differenziati. Il sindacato si batte perché non ci siano discriminazioni. Damiano Tommasi, da poco presidente dell'Aic, si trova in una situazione imbarazzante e spera che la Lega firmi prima del 27 agosto. Diversamente che fa? Segue i "falchi" del sindacato che sono pronti a far saltare la giornata di campionato? Tra l'altro, sta nascendo anche un sindacato alternativo all'Aic, ed è guidato da Paolo Conti, mentre fra gli uomini-immagine c'è anche Gigi Buffon. Il sindacato-bis sta raccogliendo consensi soprattutto in A e soprattutto alla Lazio, al Cagliari, al Siena, all'Atalanta. La sua posizione è diversa da quella dell'Aic, perché ritiene inutile lo sciopero. Che farà Tommasi?
(28 luglio 2011) © Riproduzione riservata

www.repubblica.it

repubblica sposta sempre l'ago su di noi....3 baffi rossi per galliani-meani,ma andate a cagare!!!!!qui c'è una società che nn solo era come le altre ma come se nn bastasse è stata anche premiata per quello che ha fatto e loro si interessano di meani-galliani....che sfigati!!!

concordo con te trizio.

La Juventus non molla, o per meglio dire non lo molla. Lo scudetto 2006 è un punto d'onore per il presidente Andrea Agnelli e lo ha ribadito oggi, all'interno della conferenza stampa convocata a Roma per presentare la strategia della società in seguito alle decisioni del Consiglio federale del 18 luglio scorso. "Avevo già rifletutto alla presentazione delle maglie sul timore che il Consiglio federale decidesse di non decidere. I fatti emersi dal processo di Napoli esprimono un'inaccettabile disparità di trattamento. Si è dichiarata incompetente la stessa istituzione che nel 2006 ha lapidato la Juventus. Il titolo di quella stagione lo abbiamo vinto sul campo con 91 punti, qualcun altro se l'è visto recapitare con un atto amministrativo. È stato definito lo scudetto degli onesti: al più, è lo scudetto dei prescritti". Agnelli ha poi chiarito: "La Juventus non teme il confronto ed è aperta al dialogo ma solo in condizioni di parità. Non siamo ancora in condizione di chiedere indietro due scudetti che abbiamo vinto sul campo", confermando la volontà di ricorrere a ogni grado della giustizia ordinaria.

A breve il servizio completo

www.gazzetta.it

e il figlio di puttana capitano 38enne subito che si irrita..devi morire pezzo di merda

pupi sanetti suuuuca

quello ha ancora il culo irritato da sabato

La Juve chiede risarcimento danni.
Mi sa ne vedremo delle belle.

Moratti, invito ad Andrea Agnelli: "Vada in vacanza e si riposi"
"Le affermazioni di Andrea Agnelli? Non c'è nulla da commentare, spero vada in vacanza cosi' si rilassa un po'". Così, ai microfoni di Sky Sport, Massimo Moratti liquida le parole del presidente della Juventus che quest'oggi ha definito lo scudetto 2006 "scudetto dei prescritti".

tremenda estate per il nostro minchione!!!!

Facchetti morto di merda