News varie sulla squadra e sulla società
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Anche la juve rivende i migliori.
lalomba- Atene 1994
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
dipende quando e perchè, il punto era quelllo
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
speriamo che il cambio di allenatore palesemente inutile faccia saltare il Mira
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Credo che Mirabelli-fassone sia un pacchetto unico.
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Non credo.
Mirabelli è stata una scelta di fassone che nulla ha a che vedere con la vendità della società, della quale è fassone stesso ad essersi fatto intermediario, favorendo l'intervento di elliott.
Mirabelli è stata una scelta di fassone che nulla ha a che vedere con la vendità della società, della quale è fassone stesso ad essersi fatto intermediario, favorendo l'intervento di elliott.
Re: News varie sulla squadra e sulla società
Nuovi paletti dell’Uefa, l’accordo è lontano il Milan rischia sanzioni
Giovedì Nyon dirà no al voluntary agreement l’accordo che consente di non pagare sanzioni per la violazione del fair play finanziario dei precedenti tre anni
di Arianna Ravelli
Altra delusione in vista per il Milan, seppur abbastanza prevista. È molto probabile che giovedì l’Uefa boccerà la richiesta di voluntary agreement, l’accordo che consente di non pagare sanzioni per la violazione del fair play finanziario dei precedenti tre anni, a fronte di un piano di rientro e del rispetto di una serie di obblighi. L’ad Marco Fassone aveva preparato diversi possibili scenari per il futuro, compresi i peggiori, che prevedono esclusioni dalla Champions e ricavi bassissimi dal mercato cinese, mostrando in che modo il Milan vi avrebbe fatto fronte. Questi piani sembra abbiano convinto l’Uefa.
Se oggi però prevale il pessimismo è perché da Nyon sono arrivate due ulteriori condizioni a cui il club deve sottoporsi per ottenere l’accordo (che nessuna società fin qui ha mai sottoscritto). La prima è che, nel periodo di durata dell’agreement (due o tre anni, a discrezione della commissione) non possono esserci «rischi di instabilità della proprietà». Dal momento che il debito con il fondo Elliott scade a ottobre 2018, il Milan, teoricamente, non onorandolo potrebbe passare di nuovo di mano. E quindi l’Uefa pretende che entro domani (quando è fissata l’ultima riunione della commissione, ma non è una data imposta dal regolamento), il debito sia già rifinanziato, anche se siamo dieci mesi prima della scadenza. Il Milan ha in corso una trattativa con il fondo Highbridge per rifinanziare il debito in cinque anni, ma serve più tempo per concludere, almeno un mese in più. Firmare ora significherebbe rinunciare a contrattare condizioni più favorevoli, cosa che il Milan non vuole fare. D’altra parte l’Uefa sembra non accontentarsi della trattativa in corso.
Non solo. Nyon pretende ulteriori garanzie per le perdite previste fino all’ipotizzato pareggio di bilancio: nello scenario peggiore si aggirano sui 150 milioni. Sembrava bastasse l’impegno, giuridicamente vincolante, dell’azionista a ricoprirle attraverso aumenti di capitale (Yonghong Li ne ha già sottoscritto uno di 60 milioni e altri 60 Fassone li «chiamerà» al momento opportuno); ora pare invece che l’Uefa pretenda fidejussioni o, addirittura, l’intero deposito della somma a garanzia (ma se un proprietario avesse 150 milioni cash li impiegherebbe nel club). Sembra quindi arduo rispondere a questi requisiti. Il voluntary nasceva per agevolare le squadre che cambiano proprietà e i loro primi investimenti: è possibile che i dubbi su Yonghong Li abbiano reso l’Uefa particolarmente rigorosa, in ogni caso sembra prevalere la volontà di non concedere questa via «agevolata». Si passerà quindi al settlement agreement e, come successo a Inter e Roma, il Milan dovrà accettare una sanzione e/o una serie di limitazioni.
qua anche se improvvisamente si mettessero ad imbroccare tutte le scelte tecnico/sportive prima di vedere qualcosa di interessante passerebbero anni. l'incubo prosegue...
Giovedì Nyon dirà no al voluntary agreement l’accordo che consente di non pagare sanzioni per la violazione del fair play finanziario dei precedenti tre anni
di Arianna Ravelli
Altra delusione in vista per il Milan, seppur abbastanza prevista. È molto probabile che giovedì l’Uefa boccerà la richiesta di voluntary agreement, l’accordo che consente di non pagare sanzioni per la violazione del fair play finanziario dei precedenti tre anni, a fronte di un piano di rientro e del rispetto di una serie di obblighi. L’ad Marco Fassone aveva preparato diversi possibili scenari per il futuro, compresi i peggiori, che prevedono esclusioni dalla Champions e ricavi bassissimi dal mercato cinese, mostrando in che modo il Milan vi avrebbe fatto fronte. Questi piani sembra abbiano convinto l’Uefa.
Se oggi però prevale il pessimismo è perché da Nyon sono arrivate due ulteriori condizioni a cui il club deve sottoporsi per ottenere l’accordo (che nessuna società fin qui ha mai sottoscritto). La prima è che, nel periodo di durata dell’agreement (due o tre anni, a discrezione della commissione) non possono esserci «rischi di instabilità della proprietà». Dal momento che il debito con il fondo Elliott scade a ottobre 2018, il Milan, teoricamente, non onorandolo potrebbe passare di nuovo di mano. E quindi l’Uefa pretende che entro domani (quando è fissata l’ultima riunione della commissione, ma non è una data imposta dal regolamento), il debito sia già rifinanziato, anche se siamo dieci mesi prima della scadenza. Il Milan ha in corso una trattativa con il fondo Highbridge per rifinanziare il debito in cinque anni, ma serve più tempo per concludere, almeno un mese in più. Firmare ora significherebbe rinunciare a contrattare condizioni più favorevoli, cosa che il Milan non vuole fare. D’altra parte l’Uefa sembra non accontentarsi della trattativa in corso.
Non solo. Nyon pretende ulteriori garanzie per le perdite previste fino all’ipotizzato pareggio di bilancio: nello scenario peggiore si aggirano sui 150 milioni. Sembrava bastasse l’impegno, giuridicamente vincolante, dell’azionista a ricoprirle attraverso aumenti di capitale (Yonghong Li ne ha già sottoscritto uno di 60 milioni e altri 60 Fassone li «chiamerà» al momento opportuno); ora pare invece che l’Uefa pretenda fidejussioni o, addirittura, l’intero deposito della somma a garanzia (ma se un proprietario avesse 150 milioni cash li impiegherebbe nel club). Sembra quindi arduo rispondere a questi requisiti. Il voluntary nasceva per agevolare le squadre che cambiano proprietà e i loro primi investimenti: è possibile che i dubbi su Yonghong Li abbiano reso l’Uefa particolarmente rigorosa, in ogni caso sembra prevalere la volontà di non concedere questa via «agevolata». Si passerà quindi al settlement agreement e, come successo a Inter e Roma, il Milan dovrà accettare una sanzione e/o una serie di limitazioni.
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Kraven- Bologna 1990
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
Il VA è saltato. Società che ha sbagliato tutto lo sbagliabile c'è poco da dire
ACMILANo since 1899- Yokohama 2007
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
fassone deve saltare subito dai
SHEVCHENKO 7- Yokohama 2007
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Re: News varie sulla squadra e sulla società
A me Fassone e Mirabelli non sono mai piaciuti,non voglio fare il sapientone,semplicemente non mi andavano in quanto ex Inter,ora però ci sono,possiamo pure mandarli via ma il problema resta,il compito non è facile e di rapida soluzione,c'è da recuperare non anni di immobilismo ma anni di autolesionismo, anni in cui le avversarie hanno investito e lavorato bene,serve pazienza e una proprietà che dia continuità nella programmazione.
lalomba- Atene 1994
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