92 - Stephan EL SHAARAWY
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Devils Élite • AC Milan Forum :: ROSSONERI :: GIOCATORI :: ARCHIVIO :: 2013/2014
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Re: 92 - Stephan EL SHAARAWY
ma non ha collo...
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Re: 92 - Stephan EL SHAARAWY
più lunga diventa la cresta più lo odioniam ha scritto:Certo che adesso sono passati più di due anni e inizia a diventare seriamente ridicolo conciato come un troll
CaMi- Yokohama 2007
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Re: 92 - Stephan EL SHAARAWY
sembra blanka
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Re: 92 - Stephan EL SHAARAWY
ghettizzato anche dalla Pavesi
Giannino- Yokohama 2007
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Re: 92 - Stephan EL SHAARAWY
Fester ancora freddino su costui.
Forza Stephanino, tu e Mario siete il Milan al momento.
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Re: 92 - Stephan EL SHAARAWY
Il criceto in gabbia
9 settembre 2013 / Posted in Divagazioni
L’arrivo di Balotelli al Milan coincide con il momento di massimo fulgore raggiunto da El Shaarawy, sia dentro al campo che sui media. Gli elogi si sprecano, Galliani se lo coccola paragonandolo a Neymar, i media sportivi vedono nella coppia Balotelli El Shaarawy il presente e il futuro della nostra nazionale con un potenziale che non ha pari in Europa, tra i bambini delle scuole elementari e medie furoreggia il taglio alla El Shaarawy e tutti i colleghi di Oddo fanno affari d’oro.
Ma l’arrivo di Balotelli al Milan coincide anche con la seconda svolta nella carriera dell’italoegiziano. Mario prende subito in mano le redini dell’attacco del Milan, segna e diventa il catalizzatore del gioco d’attacco. Stephan invece non segna più, tocca molti meno palloni perchè il gioco passa per i piedi di Mario. Bastano un paio di settimane, ai giornalisti sportivi, per giungere alla conclusione che la coppia rossonera sia molto più affiatata fuori dal campo che sul terreno di gioco, che El Shaarawy soffra la personalità di Mario.
Dall’arrivo di Balotelli fino alla fine del campionato El Shaarawy finisce col segnare una sola rete, peraltro tra le più belle e importanti tra quelle realizzate, nel derby di ritorno contro l’Inter. Sono mesi in cui il nostro continua a spendersi con la consueta generosità in fase di ripiegamento ma non è più brillante come prima, incide poco o nulla in avanti, fino a quando Allegri nell’ultimo mese di campionato, con un Milan puntualmente cotto nel periodo cruciale della stagione e un El Shaarawy in evidente stato di decomposizione, preferisce spesso puntare sull’esperienza di Robinho o sulla presunta freschezza di Niang, anch’egli in fase involutiva.
Tanto rapida è stata l’ascesa di El Shaarawy tanto veloce è la sua caduta nelle grazie di tutti. Oltre alla solita presunta incompatibilità con Balotelli, a Stephan viene contestato di tutto: “difetta di personalità, usa solo il piede destro (come se tutti i calciatori del globo terrestre fossero ambidestri), gli avversari hanno imparato i suoi movimenti (un evergreen), si è montato la testa, puzza”. In effetti no, non gli viene contestato di puzzare, ma è la sola accusa che gli viene risparmiata, per il resto non manca nulla.
Neppure le soliti voci dei bene informati sulla mancanza di professionalità negli allenamenti, in cui giungerebbe anche in ritardo (come se un giocatore sfaticato potesse percorrere i chilometri e disputare il numero di partite che ha giocato lui la scorsa stagione). Allegri è ondivago: un giorno dice che l’italoegiziano ” è stanco mentalmente”, il giorno dopo che “deve crescere”. In tutta questa giostra la figura di Galliani è quella del bigliettaio: incassa silenzioso.
Neppure le accuse di scarsa professionalità che piovono sul capo di El Shaarawy da gente che a Milanello non ha mai messo piede scuotono l’imperturbabile Galliani, il quale, approssimandosi l’inizio del calciomercato, si limita a enunciare la lista dei pochi incedibili, nella quale non compare il nostro. E’ la conferma alle indiscrezioni che girano sul futuro del faraone, che lo vedono accasato alternativamente nelle più importanti squadre europee, Barcellona escluso. Galliani parla di offerte inglesi ma l’unica offerta che, si saprà in seguito, è arrivata per il faraone è quella dell’Anzhi, club russo in cui milita(va) E’too. Il rifiuto di El Sha turba non poco Galliani, il quale pregustava una succulenta plusvalenza con torta al seguito. La Confederation cup serve solo a far perdere all’esausto Stephan alcune settimane di vacanze, dato che Prandelli, mantenendosi fedele al detto meglio un asino vivo che un dottore morto, gli preferisce il Giak. Mi correggo, la CC serve anche a mantenere vivo, sulla prima pagina dei quotidiani sportivi, il dibattitto sulla crisi in cui si dibatte il faraone, passato da titolare della nazionale a riserva di Giaccherini, a sua volta riserva nella Juventus.
Iniziata la nuova stagione calcistica, in ritardo per i giocatori convocati in nazionale, gli occhi di tutti sono puntati su El Shaarawy, il quale, per tutti, o quasi, diventa per definizione il giocatore che “si deve riprendere dalla crisi” in cui è caduto. E’ come se non fosse iniziata una nuova stagione, come se la prima amichevole agostana fosse la naturale prosecuzione del campionato scorso. Ecco che la doppietta siglata contro il Manchester City nella prima amichevole giocata da El Sha quasi meraviglia, venendo da un giocatore in crisi. Per l’amichevole contro la nazionale argentina Prandelli convoca il faraone, ma lo tiene in panchina per tutti i 90′. Anche per Prandelli El Sha è un giocatore che “deve ritrovarsi” e il modo per aiutarlo pare quello di farlo sedere in panchina per fargli vedere l’ennesimo giocatore che gli passa davanti , Insigne.
Eppure El Sha è tonico e lo dimostra tre giorni dopo in Olanda dove dialoga molto bene con Balotelli, si muove su tutto il fronte d’attacco, segna il gol del momentaneo vantaggio nel primo tempo e cresce nel secondo. Per alcuni è un giocatore ritrovato. Arriva Verona e la prestazione indegna di tutta la squadra, Faraone incluso. Appena ritrovato, il giocatore si è di nuovo perso e , per la Gazzetta dello Sport, “è ritornato nel tunnel”.
Per Franco Ordine, per gli amici Franco agli Ordini, habitué di Milan Channel, la vendita del faraone ad opera di Galliani sarebbe una “genialata, almeno pari alla vendita di Kakà nel 2009″. Addirittura per Mazzola El Shaarawy “ha problemi mentali”. Neppure il tempo di parlare che nel ritorno del preliminare di CL arriva la qualificazione con buona prestazione del Milan e di El Sha.
Il resto è cronaca di questi giorni, l’arrivo di Matri al Milan, le ultime voci sulla partenza di El Sha per Madrid o Manchester, la panchina contro il Cagliari (con ingresso dal vago sapore riveriano negli ultimi tre minuti della partita), perchè, a detta di Allegri, Robinho e Montolivo come trequartista danno più profondità del faraone (non soffocatevi dalle risate) e Stephan deve imparare a giocare da seconda punta.
Tra parentesi, nella prima metà del girone d’andata dello scorso campionato El Shaarawy ha giocato alcune partite da seconda punta al fianco di Pazzini (una al fianco di Pato) con Boateng trequartista atipico: in Lazio Milan un gol segnato e uno annullato, in Palermo Milan un gol, in Torino Milan (Binho trequartista) un gol, in Juventus Milan nessun gol ma una buona prestazione, in Catania Milan due gol.
Ovviamente El Shaarawy, tifoso rossonero, dovrà migliorare a giocare da seconda punta, dovrà migliorare nell’uso del sinistro, dovrà studiare nuove giocate e movimenti per sorprendere gli avversari, dovrà imparare a fare tante cose, ma ne avrà il tempo, perchè deve ancora compiere 22 anni.
Peccato che la possibilità di migliorare El Sha non l’avrà al Milan. Forse perchè in società credono che i primi sei mesi dell’anno scorso siano un exploit, forse perchè per Allegri è più semplice far girare l’attacco con una prima punta e Balotelli in appoggio insieme a Kakà ad inventare giocate, piuttosto che lavorare su schemi d’attacco che in questi anni sono mancati. Io penso più semplicemente che El Sha rappresenti solo l’ennesima occasione per Galliani di ottenere una grandiosa plusvalenza lucrando una succosa commissione.
Come in ogni storia che si rispetti manca la chiosa finale. La lascio al CT della nostra nazionale, in predicato di passare al Milan, notoriamente bravo a lavorare sui giovani: “ad El Shaarawy manca il gol” (dichiarazione rilasciata il 3 settembre, dopo tre partite ufficiali del nostro in stagione e un gol realizzato).
Una risata vi seppellirà.
http://www.diavoltaire.com/il-criceto-in-gabbia/
Quasi tutte parole sante
9 settembre 2013 / Posted in Divagazioni
L’arrivo di Balotelli al Milan coincide con il momento di massimo fulgore raggiunto da El Shaarawy, sia dentro al campo che sui media. Gli elogi si sprecano, Galliani se lo coccola paragonandolo a Neymar, i media sportivi vedono nella coppia Balotelli El Shaarawy il presente e il futuro della nostra nazionale con un potenziale che non ha pari in Europa, tra i bambini delle scuole elementari e medie furoreggia il taglio alla El Shaarawy e tutti i colleghi di Oddo fanno affari d’oro.
Ma l’arrivo di Balotelli al Milan coincide anche con la seconda svolta nella carriera dell’italoegiziano. Mario prende subito in mano le redini dell’attacco del Milan, segna e diventa il catalizzatore del gioco d’attacco. Stephan invece non segna più, tocca molti meno palloni perchè il gioco passa per i piedi di Mario. Bastano un paio di settimane, ai giornalisti sportivi, per giungere alla conclusione che la coppia rossonera sia molto più affiatata fuori dal campo che sul terreno di gioco, che El Shaarawy soffra la personalità di Mario.
Dall’arrivo di Balotelli fino alla fine del campionato El Shaarawy finisce col segnare una sola rete, peraltro tra le più belle e importanti tra quelle realizzate, nel derby di ritorno contro l’Inter. Sono mesi in cui il nostro continua a spendersi con la consueta generosità in fase di ripiegamento ma non è più brillante come prima, incide poco o nulla in avanti, fino a quando Allegri nell’ultimo mese di campionato, con un Milan puntualmente cotto nel periodo cruciale della stagione e un El Shaarawy in evidente stato di decomposizione, preferisce spesso puntare sull’esperienza di Robinho o sulla presunta freschezza di Niang, anch’egli in fase involutiva.
Tanto rapida è stata l’ascesa di El Shaarawy tanto veloce è la sua caduta nelle grazie di tutti. Oltre alla solita presunta incompatibilità con Balotelli, a Stephan viene contestato di tutto: “difetta di personalità, usa solo il piede destro (come se tutti i calciatori del globo terrestre fossero ambidestri), gli avversari hanno imparato i suoi movimenti (un evergreen), si è montato la testa, puzza”. In effetti no, non gli viene contestato di puzzare, ma è la sola accusa che gli viene risparmiata, per il resto non manca nulla.
Neppure le soliti voci dei bene informati sulla mancanza di professionalità negli allenamenti, in cui giungerebbe anche in ritardo (come se un giocatore sfaticato potesse percorrere i chilometri e disputare il numero di partite che ha giocato lui la scorsa stagione). Allegri è ondivago: un giorno dice che l’italoegiziano ” è stanco mentalmente”, il giorno dopo che “deve crescere”. In tutta questa giostra la figura di Galliani è quella del bigliettaio: incassa silenzioso.
Neppure le accuse di scarsa professionalità che piovono sul capo di El Shaarawy da gente che a Milanello non ha mai messo piede scuotono l’imperturbabile Galliani, il quale, approssimandosi l’inizio del calciomercato, si limita a enunciare la lista dei pochi incedibili, nella quale non compare il nostro. E’ la conferma alle indiscrezioni che girano sul futuro del faraone, che lo vedono accasato alternativamente nelle più importanti squadre europee, Barcellona escluso. Galliani parla di offerte inglesi ma l’unica offerta che, si saprà in seguito, è arrivata per il faraone è quella dell’Anzhi, club russo in cui milita(va) E’too. Il rifiuto di El Sha turba non poco Galliani, il quale pregustava una succulenta plusvalenza con torta al seguito. La Confederation cup serve solo a far perdere all’esausto Stephan alcune settimane di vacanze, dato che Prandelli, mantenendosi fedele al detto meglio un asino vivo che un dottore morto, gli preferisce il Giak. Mi correggo, la CC serve anche a mantenere vivo, sulla prima pagina dei quotidiani sportivi, il dibattitto sulla crisi in cui si dibatte il faraone, passato da titolare della nazionale a riserva di Giaccherini, a sua volta riserva nella Juventus.
Iniziata la nuova stagione calcistica, in ritardo per i giocatori convocati in nazionale, gli occhi di tutti sono puntati su El Shaarawy, il quale, per tutti, o quasi, diventa per definizione il giocatore che “si deve riprendere dalla crisi” in cui è caduto. E’ come se non fosse iniziata una nuova stagione, come se la prima amichevole agostana fosse la naturale prosecuzione del campionato scorso. Ecco che la doppietta siglata contro il Manchester City nella prima amichevole giocata da El Sha quasi meraviglia, venendo da un giocatore in crisi. Per l’amichevole contro la nazionale argentina Prandelli convoca il faraone, ma lo tiene in panchina per tutti i 90′. Anche per Prandelli El Sha è un giocatore che “deve ritrovarsi” e il modo per aiutarlo pare quello di farlo sedere in panchina per fargli vedere l’ennesimo giocatore che gli passa davanti , Insigne.
Eppure El Sha è tonico e lo dimostra tre giorni dopo in Olanda dove dialoga molto bene con Balotelli, si muove su tutto il fronte d’attacco, segna il gol del momentaneo vantaggio nel primo tempo e cresce nel secondo. Per alcuni è un giocatore ritrovato. Arriva Verona e la prestazione indegna di tutta la squadra, Faraone incluso. Appena ritrovato, il giocatore si è di nuovo perso e , per la Gazzetta dello Sport, “è ritornato nel tunnel”.
Per Franco Ordine, per gli amici Franco agli Ordini, habitué di Milan Channel, la vendita del faraone ad opera di Galliani sarebbe una “genialata, almeno pari alla vendita di Kakà nel 2009″. Addirittura per Mazzola El Shaarawy “ha problemi mentali”. Neppure il tempo di parlare che nel ritorno del preliminare di CL arriva la qualificazione con buona prestazione del Milan e di El Sha.
Il resto è cronaca di questi giorni, l’arrivo di Matri al Milan, le ultime voci sulla partenza di El Sha per Madrid o Manchester, la panchina contro il Cagliari (con ingresso dal vago sapore riveriano negli ultimi tre minuti della partita), perchè, a detta di Allegri, Robinho e Montolivo come trequartista danno più profondità del faraone (non soffocatevi dalle risate) e Stephan deve imparare a giocare da seconda punta.
Tra parentesi, nella prima metà del girone d’andata dello scorso campionato El Shaarawy ha giocato alcune partite da seconda punta al fianco di Pazzini (una al fianco di Pato) con Boateng trequartista atipico: in Lazio Milan un gol segnato e uno annullato, in Palermo Milan un gol, in Torino Milan (Binho trequartista) un gol, in Juventus Milan nessun gol ma una buona prestazione, in Catania Milan due gol.
Ovviamente El Shaarawy, tifoso rossonero, dovrà migliorare a giocare da seconda punta, dovrà migliorare nell’uso del sinistro, dovrà studiare nuove giocate e movimenti per sorprendere gli avversari, dovrà imparare a fare tante cose, ma ne avrà il tempo, perchè deve ancora compiere 22 anni.
Peccato che la possibilità di migliorare El Sha non l’avrà al Milan. Forse perchè in società credono che i primi sei mesi dell’anno scorso siano un exploit, forse perchè per Allegri è più semplice far girare l’attacco con una prima punta e Balotelli in appoggio insieme a Kakà ad inventare giocate, piuttosto che lavorare su schemi d’attacco che in questi anni sono mancati. Io penso più semplicemente che El Sha rappresenti solo l’ennesima occasione per Galliani di ottenere una grandiosa plusvalenza lucrando una succosa commissione.
Come in ogni storia che si rispetti manca la chiosa finale. La lascio al CT della nostra nazionale, in predicato di passare al Milan, notoriamente bravo a lavorare sui giovani: “ad El Shaarawy manca il gol” (dichiarazione rilasciata il 3 settembre, dopo tre partite ufficiali del nostro in stagione e un gol realizzato).
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Re: 92 - Stephan EL SHAARAWY
incredibile come costui debba far spazio a cessi come giaccherini candreva robinho e matri
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