Tennis 2015

more ha scritto:

markets ha scritto:Vabbè adesso mettiamo in mezzo come atleta anche Monica Seles? cioè lei che potenzialmente sarebbe diventata la più grande tennista di sempre

era per dire che quando a una forma fisica non perfetta sopperisci con l'eleganza e il talento nessuno si sogna di fare un certo tipo di commenti (parlo di giornalisti e commentatori tv)

Ma la Seles non è mai stata fuori forma fino al '93, tutti muscoli.
Comunque il problema della Bartoli è che oltre ad essere cessa, è pure antipatica e rabbiosa. A nessuno piacciono i tipi così

more lascia perdere la seles va ...

ma la lascio perdere perchè io a differenza tua mi scoccio di portare una discussione fino all'esasperazione tantopiù che il senso di quello che volevo dire l'ho già ampiamente chiarito.. se tu ti diverti così fai pure da solo  

la lasci perdere perchè l'hai messa in mezzo in modo assurdo (basta leggere) ... è inutile che te la prendi ...
non fare la verginella come al solito  

la lasci perdere perchè l'hai messa in mezzo in modo assurdo (basta leggere) ... è inutile che te la prendi ...
non fare la verginella come al solito  

sei tu che ti metti in mezzo in modo assurdo e quasi sempre senza capire nulla
ma poi che vuol dire fare la verginella?  lo vedi che parli sempre a caso

non mi sembra che sono l'unico che è rimasto basito dal tuo mettere in mezzo la Seles  

verginella perchè vuoi fare sempre quella gnegne al di sopra di tutto quando tu sei una di quelle che istiga di più ... in modo subdolo tra l'altro ... ecco perchè dico che fai la verginella ... io almeno lo ammetto

PerSempreConTe ha scritto:chi ha messo in mezzo la seles? loooooool

no ma sono io la subdola che istiga  
tu cmq sei uno scostumato.. detto ciò, ciao

PerSempreConTe ha scritto: io almeno lo ammetto

 

verginella.

Super Fognini, vince anche ad Amburgo

Il tennista ligure vince il secondo titolo in una settimana ed entra nella top 20 del tennis mondiale

Fabio Fognini ha conquistato il suo secondo titolo, una settimana dopo aver vinto il primo a Stoccarda, battendo in finale ad Amburgo l'argentino Federico Delbonis 4-6 7-6 6-2 Il 26enne ligure - che lunedì entrerà nella Top 20 del tennis mondiale - è il primo italiano a vincere sulla terra rossa di Amburgo dopo Paolo Bertolucci nel 1977.

IL MATCH - Il match, carico di emozioni, è durato due ore e 28 minuti: Fognini ha sofferto non poco per avere la meglio sul mancino argentino, che in semifinale aveva sconfitto l'elvetico Roger Federer (ex numero uno del mondo). L'azzurro si è imposto per 4-6 7-6 6-2, dopo aver annullato all'avversario tre match ball nel tie break del secondo set. Una seconda frazione molto altalenante, dove il giocatore ligure ha perso quattro game consecutivi (da 1-0 a 1-4) a causa di una vistosa arrabbiatura, dopo un «warning» dell'arbitro di sedia, apparso quanto meno eccessivo. A seguire Fognini, aiutato anche dall'emozionato Delbonis irrigiditosi a un passo dal suo primo trionfo in tornei Atp, ha compiuto una splendida rimonta, prima di dominare il terzo e decisivo set, iniziato proprio con un break a favore del tennista ligure. Per l'italiano quella di oggi è stata la quarta finale Atp della carriera, dopo quelle perse a Bucarest e San Pietroburgo lo scorso anno e quella vinta a Stoccarda sette giorni fa. Grazie a questo successo Fognini raggiungerà il suo nuovo best ranking, entrando tra i primi 20 giocatori del mondo, e diventerà numero uno d'Italia, scavalcando Andreas Seppi.

LA DEDICA - «Voglio ringraziare tutto il mio staff: dedico a loro questo successo. Sono stato fortunato oggi: faccio i miei complimenti a Delbonis. Ho giocato un tennis incredibile, contro un avversario veramente in forma. Sono molto felice per questo secondo successo consecutivo: ringrazio il direttore del torneo Michael Stich, tutti gli organizzatori e i tanti spettatori, che mi hanno seguito in questa settimana con calore». Queste le prime parole di Fabio Fognini dopo il trionfo ad Amburgo, dove ha centrato la seconda vittoria (consecutiva) in carriera in tornei del circuito internazionale.

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